Artesacra

Gv11,22-30

Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Gv11,22-30 Da tanta speranza questa espressione Nessuno potrà strapparci dalle mani di dio Può succedere che molti si perdono e avviene questo Quando tu passi attraverso la breccia Ed esci dal recinto Nel pascolo pensi di trovare qualcosa da mangiare molto buona Non sei come gli stupidi che si accontentano solo di seguire il pastore bello Piano piano cominci ad isolarti, perché quello che trovi è solo tuo Ti distrai e le altre pecore si allontanano Tu non sentirai più la voce del pastore bello Per un po’ godrai di quella abbondanza che consumi solo tu Poi inciampi tra i rovi della solitudine Ti dimeni per uscire e ti incastri sempre di più Sei coerente ti sei isolato e ora ti vuoi liberare da solo Questa coerenza si chiama suicidio fisico umano e spirituale Basta che tu gridi il nome del pastore bello Lui ascolterà la tua voce e ti porterà sulle sue spalle Pensate molti non hanno il coraggio di urlare Si rassegnano e si lasciano morire lontano dalla mano del padre Urla e invoca il suo nome e ripristina la relazione Poi lascia fare tutto a lui La tua morale e la tua giustizia non ti salvano E’ la sua misericordia che sana le ferite del corpo dell’anima e dello spirito Solo allora il tuo cuore conoscerà la sua bellezza e tu lo seguirai sempre

Gv 10,31-42

La testimonianza di Giovanni “Tu devi crescere e io diminuire” Andare nel mondo ed essere un fantasma Affinchè il mondo ti veda Signore Chiudersi nella stanza più intima del cuore E portare il mondo davanti a te mio Dio Questa è la vera testimonianza Tutto questo nella realtà non succede Capita piuttosto che il mondo confonde E mette l’uomo al posto di Dio E Dio rimane ai margini Signore la nostra fragilità rende visibile tutto ciò Siamo noi che rincorriamo il successo La nostra insicurezza ci fa chiedere cose del mondo La nostra notorietà ci fa definire E Tu? Sempre ai margini e non al centro In quel tempo, i Giudei raccolsero delle pietre per lapidare Gesù. Gesù disse loro: «Vi ho fatto vedere molte opere buone da parte del Padre: per quale di esse volete lapidarmi?». Gli risposero i Giudei: «Non ti lapidiamo per un’opera buona, ma per una bestemmia: perché tu, che sei uomo, ti fai Dio». Noi amiamo più gli uomini che si fanno dei usando Dio Che Dio quando si presenta nella verità Questo perché Gesù ci denuncia la nostra ipocrisia

Gv10,1-10

Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo. Gv10,1-10 Il Pastore bello è la porta Tu porta del mio cuore rimani a vigilare Tu sei la breccia della libertà Attraverso di te vado nei pascoli dove trovo da magiare Quando entro tu mi accogli e il cuore trova riposo Il ladri e briganti dal volto bello mi hanno sedotto Sono entrati e hanno chiuso la breccia della libertà Costretto a vivere nel mio recinto mi hanno dato erba secca Mi hanno messo gli occhiali della menzogna Il mio cuore è diventato sterile Ogni giorno si inventano una nuova menzogna Tu Pastore bello quando esco e il tuo Santo Spirito mi accompagna Mi dici “ama dai e lascia” Ama perché è l’amore che resta nelle relazioni Dai è nel dono che che si riceve e se non ricevi va bene lo stesso Lascia perché nella libertà mi lasci andare nella libertà lascio andare Tu Pastore bello quando entro trovo te Quando esco sono con te Donami la sapienza del discernimento In modo che attraverso la breccia della libertà Entro ed esco e trovo sempre te

At 9, 1-20

E subito gli caddero dagli occhi come delle squame e recuperò la vista. At 9, 1-20 E’ una realtà sempre più evidente Noi non vediamo più con i nostri occhi Questa realtà non vera esposta in 3D Ci condiziona e le nostre emozioni sono indotte Questa vita è falsa e perseguita il dio della vita Noi non lo conosciamo e ogni giorno siamo violenti Fino a quando non cadiamo dal cavallo del nostro potere Fino a quando il cavallo del denaro non ci fa cadere nella polvere Non ci poniamo la domanda “Chi sei signore?” “Sono gesù che tu perseguiti” Quante relazioni abortite per sfruttamento del fratello A causa del Dio denaro abbiamo venduto la nostra dignità Quanti fratelli abbiamo ammazzato per i nostri interessi Recuperare la vista come Paolo Facendo cadere le squame della lotta religiosa Difendere le proprie diversità Obbligare gli altri a fare cose come noi vogliamo I nostri punti di vista non sono il vangelo di cristo gesù Ma solo atteggiamenti limitati e limitanti

Il Dio dei semplici

Il Dio dei semplici E’ strano che persone semplici sono maestri di vita Scienziati e dottori scrivono manuali per vivere Questi superficialotti ignoranti parlano di cose mai viste I dottori parlano di cose complicate che solo loro sanno signore sei sempre strano secondo la logica umana Il Dio degli uomini ama il potere e l’arroganza l’ipocrisia e la minaccia democratica Mai come in questi tempi le differenze si notano Il passato ha insegnato e i nostri figli conoscono le differenze Sono stato a cena con i ragazzi di una comunità di recupero A tavola un ragazzo francese mi ha raccontato del suo battesimo Si trova nella comunità non per droga, ma per rinforzarsi nella fede Ora non si va più in convento per rinforzarsi nella fede Ma si va tra gli ex drogati, e questo la dice lunga I piani che si fanno non hanno senso mancano dello spirito santo I genitori di questo ragazzo sono battezzati e lo hanno ostacolato Il giorno del battesimo li ha invitati insieme ai fratelli non battezzati Durante il battesimo nella semplicità del rito sono stati toccati dalla grazia I genitori sono ritornati alla fede e hanno chiesto scusa al figlio Il mondo sta andando a due velocità Il più veloce tra non molto si troverà sul baratro perché non sa dove va Il lento come un fiume scorre piano si alimenta di affluenti E’ la grazia di dio fa nascere alberi pieni di vita e felici

Mangiare e non mangiare

Non mangiare le briciole che cadono dal tavolo Mangia le briciole che cadono dal tavolo E’ fare bene tutte e due le azioni A volte contetarsi di quel poco per andare avanti Può servire alla conoscenza e all’umiltà Perchè la conoscenza nasce dal poco e dal piccolo Piccoli passi con tante cadute rinforzano le ginocchia Ti fanno andare lontano Volerti sedere a tavola e voler mangiare cibo sostanzioso Non avendo i denti per masticare corri il rischio di farti male Lo Spirito infatti ti accompagna sotto il tavolo Perchè le semplici parole ti aiutano a rinforzare il tuo spirito Uno che di prima achitto siede a tavolo E’ istruito su tante cose, ma non conosce Corre il rischio di montare in superbia Si sa che il superbo non conosce : L’Onnipotenza di Dio e la fragilità della propria umanità Ha mangiato cibi elaborati che l’hanno portato alla vanagloria Una vita spirituale avulsa dalla vita del giorno Non ti fa testimone, ma solo parolaio di cose che non conosci Passare tutta la vita accontentarsi di sole briciole E’ pericoloso perché la tua finta umiltà Che ti spinge alla perfezione ti fa sentire non adatto Tu allora non ascolti lo Spirito Che ti vuole portare nelle stanze profonde E rivelarti la bellezza e la gioia della Salvezza e della Redenzione Un popolo di redenti che ha mangiato briciole e cibi succulenti E’ un popolo che invaderà il mondo con il Suo amore

Gv6,30-35

Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane».Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!». Gv6,30-35 Quando prendiamo la tua carne Come ladri la prendiamo Succede che il nostro corpo diventa un sepolcro Perché la prendiamo per consumarla per noi E non per condividerla con i fratelli Tu ti lasci prendere lo stesso il nostro prendere è un gesto di orgoglio E rivela la nostra ignoranza Perchè non conosciamo la Tua onnipotenza E non conosciamo la nostra fragilità Prendiamo un dono di cui non conosciamo la portata Stoltezza di chi pensa di prendere e non dare Incoscienza di chi pensa di usarti Durezza di cuore di chi non ama se stesso e neanche i tuoi figli Colui che non si sazia di Te E’ perché non ti condivide nelle relazioni con i fratelli Se il vuoto della nostra esistenza ci avvolge E’ solo perché siamo degli idolatri Mangiamo e beviamo Te ma il nostro sguardo è rivolto ad altro

Gv6,22-29

Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?». Gesù rispose loro: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato». Gv6,22-29 Cercano il pane a buon mercato Come la samaritana chiedeva l’acqua per non tornare al pozzo Finalmente uno che ci da il pane e l’acqua Noi cerchiamo solo questo e la nostra vita è piena di segni Dietro ai segni ci siamo rimbambiti Abbiamo mangiato il pane e chi lo voleva abbiamo ringhiato Come la manna nel deserto chi ne prendeva di più E se la nascondeva,poi diventava piena di vermi Passiamo la vita ad accumulare segni davanti ai quali ci inginocchiamo Eppure quel pane è il pane che ci mette in relazione Noi siamo chiamati a condividere non a prendere Spezzare il pane è condividere le nostre relazioni Questa gente pone una domanda Lui da una risposta “E’ credere in Lui” Loro hanno già dimenticato quello del giorno prima Quante volte nella vita cerchi sempre qualcosa di nuovo E non ti ricordi che il segno del giorno prima può sempre succedere E puoi essere tu basta che hai fede in Lui

Gv3,7-15

In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dall’alto. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito». Gv3,7-15 Chi nasce dallo Spirito Ha nel cuore un anelito profondo Contemplare il volto del Signore E’ vero che non lo vede La pace che regna nel suo cuore E’ la firma del Risorto La gioia che trasborda dalla sua anima E’ la presenza del Signore E’ lo Spirito che quando ti invade Ti cambia Noi non conosciamo la forza dei sacramenti E’ Dio che si dona attraverso la chiesa E’ una forza che viene dall’Alto Per portarci in Alto nel seno della Trinità E tutti possiamo abbeverarci a questa fonte

Eb 10,4-10

Dopo aver detto: «Tu non hai voluto e non hai gradito né sacrifici né offerte, né olocausti né sacrifici per il peccato», cose che vengono offerte secondo la Legge, soggiunge: «Ecco, io vengo a fare la tua volontà».Eb 10,4-10 Nelle tue mani Signore pongo la mia volontà Il mio amore per Te non passa attraverso la legge Il Tuo amore per me non segue la legge Secondo la legge io non avrei nessun scampo O dovrei faticare sodo per meritare il Tuo amore Chi può competere con Te nell’amore ? Nessun idolo da quello che Tu dai a me Tu dai te stesso a differenza dell’idolo Che da secondo le mie illusione E mi schiaccia se non lo servo Tu mi dai la pace e la gioia E questo è frutto del Tuo amore Se qualcuno mi dicesse che non ci sei E che non ti ho visto come nessuno o pochi ti vedono E’ vera la seconda affermazione non ti ho mai visto Io lo so che Tu ci sei Perchè la pace e la gioia che porto dentro viene da Te Come dice la Scrittura : il Tuo saluto di pace e la gioia di saperti Risorto Sono il frutto tangibile della Tua eterna presenza E la Scrittura non si contraddice Allora ecco Signore io vengo per fare la Tua volontà Perché presso di te è la gioia che nessuno può dare Poi la pace che viene da Te ha il sapore di eterno