Artesacra

Mc 3,13-19

Ne costituì Dodici – che chiamò apostoli –, perché stessero con lui e per mandarli a predicare con il potere di scacciare i demòni. Mc 3,13-19 Signore chiamami a Te Attirami a Te Fa che io sia uno in Te Di mio non ho niente C’è il solo desiderio di Te Bere alla sorgente della vita E’ avere la vita L’acqua che esce dal Tuo cuore è grazia Il sangue che esce dal costato è vita E in questo mi stare l’anima aspetta Dove Tu vuoi quando Tu vuoi Manda me Allora sarò strumento del Tuo amore La vita che porto in me è dono per i fratelli La Tua pace sarà come l’aria che respiriamo La bellezza è l’odore del pane appena sfornato Eppure c’è qualcosa in me di indicibile La Tua fiducia in me che mi fa girare la testa Si proprio come un ubriaco che perde il controllo E’ conoscere che l’Onnipotente ha fiducia in me Ti chiedo di non ritirare il Tuo mandato Perchè non conosco i frutti Alla Tua eterna misericordia affido la mia anima

Sal 55

I passi del mio vagare tu li hai contati,nel tuo otre raccogli le mie lacrime: Sal 55 Quando giri a vuoto nella vita Lui ti sta vicino Potresti dire che invece di contare i passi Perchè Dio non mi aiuta ? Perchè conserva le lacrime invece di asciugarle ? Dio è Padre vive con te la tua storia Certo nell’immediato non ci rendiamo conto E’ duro soffrire e portare la croce Ma Dio da sempre usa lo stesso metodo Se ricordi a Emmaus è successo la stessa cosa Gesù si è affiancato e ha spiegato le scritture Prova ad entrare con Lui nella sofferenza Quei passi nel vuoto che ti fanno cercare E in quel tuo vagare hai trovato Lui che ti attendeva E quando hai pianto nella tua solitudine In quelle lacrime hai visto il suo volto Ne da testimonianza la morte di Lazzaro Cerca di capire che non sei solo Impara che se Lui non dà nel presente della sofferenza E’ solo per farti capire che stai seminando nei solchi della tua esistenza Arriverà il momento della gioia Quando il raccolto è maturo E l’acqua delle tue lacrime è il serbatoio per far nascere il seme Pensa nella tua gioia Lui gioisce E nelle tue sofferenze ti sostiene nei passi

Mc 3,1-6

Egli la tese e la sua mano fu guarita. Mc 3,1-6 Che la tua mano sia sempre tesa Per chiedere così ti ricordi che sei povero Per dare perché impari a non trattenere niente Una mano chiusa è la mano di un cuore egoista Quando tendi le mani verso il cielo La preghiera sale a Dio dal tuo cuore povero Quando le tue mani sono rivolte al fratello Tu sei grazia per coloro che aspettano Quando le tue mani si aprono E le tue braccia fanno un semicerchio aperto Quella apertura è l’ingresso per accogliere E guardandoli tutt’intorno con indignazione, rattristato per la durezza dei loro cuori, disse all’uomo: «Tendi la mano!». Questi sono sclerocardici sono ingessati sulle regole Pur di combattere il Cristo diventano amici Quante volte il nostro cuore indurito non permette di fare il bene ? E quelli che sono con noi li rendiamo ingessati Il cuore chiuso e le mani chiuse sono la rovina del mondo Beati coloro che continuano l’opera di Dio Hanno il Signore come alleato

Sal 88

Egli mi invocherà: “Tu sei mio padre,mio Dio e roccia della mia salvezza”. Sal 88 Quante volte ti sei rivolto a Dio come Padre ? Diciamo pure che ci rivolgiamo a Lui Come colui che ci deve esaudire Infatti chiediamo cose che poi dimentichiamo di aver chiesto O ci siamo posti come figli in diritto di avere Prova almeno una volta nella vita a essere suo figlio Prova a dire: tu sei mio Padre Dopo che hai detto ascolta ciò che hai detto Ascolta il tono della tua voce Ascolta come lo hai detto Poi senza giudizio e senza riserve Fa sgorgare dal tuo cuore l’affetto che hai per Lui Chiedi allo Spirito Santo di presentarti a Lui Aspetta nel silenzio con amore e con fede Avvertirai che Lui ti dirà : Tu sei mio figlio Poi quello che succederà in te non lo so Ma certamente nell’umiltà del cuore Avrai la pienezza della conoscenza che puoi contenere Fare una preghiera semplice Aiuta la relazione con Lui Quando pregate non sprecate le parole non fate come i pagani che pensano di essere ascoltati dalla quantità delle parole

Per continuare il cammino di S. Paolo

Caro lettore,che idea hai di S Paolo? Sei stato toccato dalle Sue lettere? A volte le trovi difficili nella comprensione? Hai idea di quali siano stati gli eventi che le hanno ispirate?E ancora di più…Quali orizzonti aprono nella nostra vita? In questo libro semplice e scorrevole, L’ Autore G. Florio, ci condurrà, con grande maestria e profondità riflessiva in viaggio, con l’Apostolo e un soldato di nome Felice, verso Roma…l’ultima meta. Felice interroga Paolo, lo incalza vuole conoscerlo, vuole capire e carpire il segreto della sua conversione…lo troverà? Amico caro che stai leggendo, entrerai, con quel soldato nel cuore di Paolo e man mano che la conoscenza e la riflessione avanzeranno anche tu sarai felice come quel soldato Felice che tanto ti e ci assomiglia!Più andrai avanti con la lettura e più la tua gioia aumenterà fino ad uniformarti a Paolo quando dice:Rallegratevi nel Signore, sempre; ve lo ripeto ancora, rallegratevi. La vostra affabilità sia nota a tutti gli uomini. Il Signore è vicino!(Fil 4,4-5 e ss) Soprattutto sei pronto a diventare tu apostolo? A ricevere da S. Paolo il testimone della fede per impegnarti in prima persona a trasmetterla a chi incontrerai sul tuo cammino?Ecco, è proprio da questa esigenza che nasce questo libro. Il testo è rivolto a tutti coloro che sono in cammino di fede , soprattutto agli operatori pastorali, ai catechisti, ai ragazzi e a chiunque sia desideroso di conoscere Paolo e la sua gioia di vivere nell’annunciare instancabilmente il vangelo sino alla fine della sua vita dove ci ricorderà“Quanto a me, il mio sangue sta per essere sparso in libagione ed è giunto il momento di sciogliere le vele. Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la mia corsa, ho conservato la fede” Le edizioni Jehoshu’a augurano a tutti i lettori che si metteranno in cammino con Felice, nella conoscenza di Paolo di poter proclamare alla fine della lettura: “… non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me. Questa vita nella carne, io la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha dato se stesso per me.” (Gal 2,20) Buon viaggio in Cristo, con Paolo, a tutti!

ho visto solo cielo

Ho Visto Solo Cielo

‘La sorpresa è il tono profondo, la spezzatura ritmica è imitazione del ritmo della sorpresa, della frazione tra incanto e riflessione.’Davide Rondoni ‘Ciro non spreca le parole, ecco perché i suoi versi diventano sussurri di preghiera mentre il tempo/ prende appunti/ sull’amore.’Dante Maffia Autore: Ciro Cianni – Poeta scrittore d’arte E’ in vendità presso la nostra associazione il libro “Ho Visto Solo Cielo” di Ciro Cianni. Parte del ricavato della vendita del libro sarà devoluto per la ricerca contro la Fibrosi Cistica all’interno del progetto “L’Aquilone di Maria“. Per prenotazioni ed informazioni è possibile mandare una mail a:laquilonedimaria@gmail.com

Abbazia delle tre fontane

La guida: L’Abbazia delle TRE FONTANE

È finalmente disponibile la nuova guida all’abbazia, frutto di ricerche approfondite, scorrevole e accattivante alla lettura, ricca di immagini che commentano e illustrano costantemente il testo, è ideata appositamente per accompagnare il visitatore, anche il più curioso ed esigente, alla scoperta dell’antichissima abbazia romana. Nel cuore di uno dei quartieri più moderni di Roma, lungo la Via Laurentina, l’abbazia delle Tre Fontane è luogo di storia, di arte ma, soprattutto, di fede. Qui, infatti, il 29 giugno dell’anno 67 l’Apostolo Paolo fu martirizzato con un colpo di spada, che gli recise il capo. Tre volte il capo di Paolo toccò il terreno, e tre furono le fonti miracolose che sgorgarono da quel contatto. Qui, qualche secolo dopo, un gruppo di monaci provenienti dalla Cilicia – la terra natale di san Paolo – fondò un monastero, nel quale erano custodite le preziose reliquie del martire persiano Anastasio. Fu qui che san Bernardo di Chiaravalle, il grande abate cistercense vissuto nel XII secolo, ebbe la visione di una scala attraverso la quale le anime dei defunti salivano in Cielo accompagnate dalle preghiere dei vivi: la Scala Coeli.E qui i monaci di san Bernardo, arrivati nel 1140, eressero una splendida abbazia, arricchita nel corso dei secoli da straordinarie opere d’arte. Qui, infine, papa Pio IX nel 1868 insediò una comunità di Trappisti. E i Trappisti sono ancora oggi i religiosi che vi abitano. Edizioni Jehoshu’a – Pag. 128

Sal 49

«Perché vai ripetendo i miei decretie hai sempre in bocca la mia alleanza,tu che hai in odio la disciplinae le mie parole ti getti alle spalle? Hai fatto questo e io dovrei tacere?Forse credevi che io fossi come te!Ti rimprovero: pongo davanti a te la mia accusa.Chi offre la lode in sacrificio, questi mi onora;a chi cammina per la retta via mostrerò la salvezza di Dio». Sal 49 Quando parli troppo e non vivi ciò di cui parli Sei solo un megafono rotto Dice un monaco del deserto: Mi sono pentito più le volte che ho parlato che quando ho taciuto Con il troppo parlare fai capire ciò che non vivi Perchè quando ami veramente il Signore E’ forte il legame che ti stringe a Lui E nell’onestà della relazione sai bene ciò che Lui ti da Tieni per te il dono del suo amore Custodiscilo affinché tu non perda la speranza E non fare gesti concreti quando il tuo cuore è lontano Se fai il digiuno per dire che sei bravo E’ meglio che ti mangi la carbonara Quando con enfasi parli di Lui e poi non stai con Lui Dimostri a te stesso che non vivi la relazione Impara che quando più ti sacrifichi per volgere lo sguardo di Dio verso di te Tanto più sprofondi nell’abisso della solitudine e questa ti allontana da Lui Avvicinati a Dio con cuore semplice Lodalo e di che la tua lode non è un poema Sono solo parole messe a caso Che vogliono mettere davanti a Lui il tuo povero cuore Proprio quella è la relazione perfetta Perchè la perfezione non sta nella forma, ma nell’amore In questo vaso di creta rimasuglio della creazione Sta lo Spirito Santo di Dio chiediamo a Lui stesso come lo possiamo amare Uno che sa amare veramente chiede all’amato “Guarda che non so amare insegnami a conoscerti per poterti amare”

1Gv 3,11-21

Figlioli, non amiamo a parole né con la lingua, ma con i fatti e nella verità.In questo conosceremo che siamo dalla verità e davanti a lui rassicureremo il nostro cuore, qualunque cosa esso ci rimproveri. Dio è più grande del nostro cuore e conosce ogni cosa. Carissimi, se il nostro cuore non ci rimprovera nulla, abbiamo fiducia in Dio. 1Gv 3,11-21 Questa parola stamani ci fa rimanere tranquilli E’ tanta la confusione che regna in noi e fuori di noi Cerchiamo di amare concretamente e nella verità L’amore ha una sorgente che si chiama Cristo Da questa sorgente possiamo attingere acqua Siamo vigili da quei serpentelli che invadono la mente Sono quei piccoli peccati che se tenuti a bada lasciano libero il cuore Invece quando strisciano vicino al cuore lasciano il veleno Pensate a un punto interrogativo non è ancora un dubbio E’ solo un punto di domanda Ma se lo condite con la propria importanza personale Cominciamo a sentirci minacciati E il mosto della rabbia ribolle nella botte del nostro ego Attingiamo allora dalla verità l’acqua viva che sgorga Umiliamoci davanti a Lui in quanto incapaci di amare Allora parliamo poco e agiamo il giusto L’agitarsi è sempre qualcosa che fa danno all’unità Se il nostro cuore non ci rimprovera con i sensi di colpa Allora cerchiamo il Signore nella fiducia E crediamo fermamente nella sua bontà Allora pettegolezzi, inciuci, parole doppie, violenza nelle parole,saranno banditi dal nostro parlare E la Luce quella vera che illumina ogni uomo mette in fuga le tenebre Buona giornata a tutti voi

1 Gv 3,7-10

In questo si distinguono i figli di Dio dai figli del diavolo: chi non pratica la giustizia non è da Dio, e neppure lo è chi non ama il suo fratello.1 Gv 3,7-10 Praticare la giustizia alla luce della misericordia Chi pensa di essere giusto, perché non peccatore E’ un falsario, è un fagiolo mangiato dal tonchio Apparentemente perfetto, ma è vuoto di contenuto Giusto è ,chi sa di essere peccatore,perchè è stato perdonato Chi ha conosciuto la misericordia che Dio ha usato con lui A sua volta amerà la giustizia e non farà del male Chi vive nelle tenebre del proprio ego Ha come riferimento la sua rabbia Ha come giustizia la soddisfazione del proprio ego Li vediamo i personaggi che non hanno mai obbedito Tiranneggiano coloro che non possono difendersi Coloro che non si sono mai spesi per gli altri Elucubrano dal proprio ventre parole ingiuste E’ un Peccato vedere la virtù come la giustizia essere manipolata Proprio da chi non conosce l’amore Per il cristiano amare il fratello è rendere giustizia a Dio Coloro che non fanno questo dice Giovanni “sono figli del diavolo”