Artesacra

Lc 1,5-25

….Ed ecco, tu sarai muto e non potrai parlare fino al giorno in cui queste cose avverranno, perché non hai creduto alle mie parole, che si compiranno a loro tempo». Lc 1,5-25 Mi chiedo quanti Zaccaria ci sono sulla faccia della terra Difronte alla testimonianza della loro fede restano muti Tante volte il silenzio diventa complice Perchè non crediamo e quindi non testimoniamo Certe volte diventiamo arroganti verso i nostri fratelli di fede E conigli quando ci confrontiamo con gli altri Almeno Zaccaria aveva dalla sua parte l’età Noi non ci esponiamo per la paura di essere presi in giro Viviamo la nostra fede come roba di vecchierelle La fede la viviamo come qualcosa di privato Prendendoci l’arbitrio di fare ciò che più conviene E non sempre ciò che non è vero sappiamo dire No Rimane sempre la paura dell’indecisione E’ vero che il Signore ti ama E’ vero che ha dato la vita per te E’ vero che si è incarnato è andato alla scuola di Giuseppe Ha imparato dal padre putativo come si lavora e come si è uomini veri E prima di manifestarsi si è messo in fila con i peccatori Perchè noi non impariamo da Dio a essere umili Ha spogliato se stesso affinché potessimo essere noi come Lui Noi,invece, continuiamo ad essere muti e cercare giustificazioni Un testimone verace è proprio Lui perché non lo seguiamo? Perchè pur essendo battezzati non lo conosciamo

Mt1,18-24

……disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati». Mt1,18-24 Quante volte ci troviamo davanti a scelte Dove la paura fa da padrone E allora cerchiamo mille soluzioni I nostri piedi sono fermi e paurosi Passiamo il tempo a trovare mille soluzioni inutili Abbiamo paura di amare e buttarci Spesso pensiamo alla nostra indegnità E questa è una via di fuga per tirarci indietro come Giuseppe Ma il Signore ci dice “ Non temere” Non temere di amare Non temere cerca di buttarti Nel prenderti cura di Maria ti aiuterà a capire il Regno

Mt 11,11-15

Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei cieli subisce violenza e i violenti se ne impadroniscono. Mt 11,11-15 Quale è questa violenza che ti fa impadronire del regno ? E’ dare battaglia all’ egoismo Ti puoi appropriare del regno Quando cominci ad espropriarti dalle cose della terra Non è facile fare questo C’è sempre un bello che ti attira e fin qui niente di strano C’è il pericolo che da quel bello ti fai possedere E perdi l’indirizzo di dove stai andando In noi c’è una fragilità e una forza Dove il discernimento è importante Perchè scegliere è bene il sapere scegliere è meglio Vuoi impadronirti del regno? Dichiara guerra a tutto ciò che è di poco conto E ti spinge a fare una vita da mediocre Esci da quella terra che ti tiene legato Non chiudere gli occhi sull’ingiustizia Non sposare la menzogna che delude Ama la libertà a costo di rimanete tutta la vita in prigione Ama la giustizia affinché l’indifeso abbia giustizia Contempla la verità eterna è la chiave del regno

Is 40,25-31

Perché dici, Giacobbe,e tu, Israele, ripeti:«La mia via è nascosta al Signoree il mio diritto è trascurato dal mio Dio»?Non lo sai forse?Non l’hai udito?Dio eterno è il Signore,che ha creato i confini della terra. Is 40,25-31 Hai mai guardato il cielo stellato? Oppure hai mai rivolto un grazie, nel vedere il cielo limpido e scie di luci nella notte ? Se guardi sempre per terra a vedere il becchime che manca Allora capisco perché ti senti orfano Non hai tempo per guardare il cielo Sembra che Dio ti sia lontano E tu sei schiacciato nella tua solitudine Alza per un attimo la testa e guarda Non per essere invaso da sentimenti dolciastri Quanto aprirti alla conoscenza della sua vicinanza Il Signore è il tuo custode recita un salmo Si prende cura di te e di ciò che hai bisogno

Is 40,1-11

Come un pastore egli fa pascolare il greggee con il suo braccio lo raduna;porta gli agnellini sul pettoe conduce dolcemente le pecore madri». Is 40,1-11 tenerezza di Dio Quante volte ha gettato in alto la monetina Pensando che la tua vita aveva solo due possibilità ? Ti sei arrabbiato con Dio perché ha fermato la moneta Poi hai capito che avevi diverse possibilità e tra queste una solo era quella buona Dio non ti accusa che sei mediocre Per Lui tu sei prezioso Ti sei sfidato a essere perfetto E l’amara delusione ti ha fatto mettere da parte Ora come un bambino rimani nell’angolo della paura Lui vuole che tu non ti prenda sul serio E se vai fuori strada non fare un dramma Lui ti conduce e riconduce sulla strada vera Molto più in avanti da dove eri uscito In questa pazienza e discrezione si perde nella tua libertà Hai mai visto quei papà che tengono tra le loro braccia i piccoli che si dibattono capricciosi perché vogliono fare ciò che il papà non può permettere ? Dio si prende i calci e i pugni che noi gli diamo, e ci tiene stretti Affinchè noi non ci perdiamo Un Padre così tenero e forte va tutto il nostro amore

Lc 5,17-26

…dico a te – disse al paralitico –: àlzati, prendi il tuo lettuccio e torna a casa tua». Subito egli si alzò davanti a loro, prese il lettuccio su cui era disteso e andò a casa sua, glorificando Dio. Lc 5,17-26 Era steso sulla sabbia del deserto della sua esistenza Era un uomo malato nella carne e nello spirito La carne ogni giorno si atrofizzava Perchè lo spirito era ammalato nel suo cuore E’ come il deserto che attraversiamo ogni giorno Siamo un deserto color oro ma il nostro spirito annaspa Il peccato con la sua intraprendenza ci ha inchiodato alla sterilità Tutto questo vedo sotto i miei occhi Giovani e adulti paralizzati nella carne e nello spirito Stanchi e affaticati bisognosi di ristoro e comprensione Vengono colpiti dalla grazia del pianto Quest’acqua bagna il deserto del cuore che esulta e canta sì, canti con gioia e con giubilo. Is 35,1-10 Dopo l’incontro con il Signore risorto che guarisce Ogni uomo prende il suo lettuccio e va Non tanto a rintanarsi nelle nicchie luoghi di morte Ma nel tempo verso il cielo squarciato Breccia aperta per incontrare il Signore della vita

Mt7,21.24-27

Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. Mt7,21.24-27 Come fai a vedere che uno vive la parola ? Certamente non è chi dice Signore sempre Come se fosse un indottrinato di partito Chi vive la parola è come l’anima nel corpo Non ha niente di straordinario Ha costruito sulla roccia Nelle difficoltà si può smarrire Ma non perde le coordinate I fallimenti li vive come opportunità Ha cura di ogni cosa come se fosse propria Non ama la mediocrità anche se la sua semplicità nasconde la profondità E’ un riferimento perché sai che ti può sostenere Nel lungo periodo noti la costanza

Dare a Dio

Spesso mi trovo smarrito davanti a questa espressione “Quando uno da a Dio Lui prende tutto” Questa espressione è spesso sulla bocca di molti cristiani Eppure si arriva nella vita con Dio a volergli dare tutto E’ nella relazione virile d’amore che l’anima fa questa proposta a Dio Dio non è passivo nella relazione che prende solo quello che l’uomo vuole dare o che vuole dare al di la delle proprie forze Lui guarda il cuore e alla tua generosità sincera Non ne approfitta se dietro alla generosità c’è debolezza Al cornuto basta solo un po’ di tristezza per invaderti Quella raccomandazione terroristica che recita così : “Stai attento quando dai a Dio perché si prende tutto” Viene da un’incapacità di amare e non solo, ma anche dalla paura di amare Chi confida nell’amore del Signore E’ stabile come una roccia E chi da a Dio non impoverisce anzi dal suo cuore usciranno fiumi di acqua viva Uno che ama veramente non da il suo amore per queste promesse Ma da all’amore per l’amore stesso E’ proprio in quel punto indefinibile come spazio Mentre il tempo di Dio ne da il sapore all’anima Oh tu che ami veramente come fai a non accorgertene!!!

Is 11,1-10

Si compiacerà del timore del Signore.Non giudicherà secondo le apparenzee non prenderà decisioni per sentito dire;ma giudicherà con giustizia i miserie prenderà decisioni eque per gli umili della terra. Is 11,1-10 Compiacersi nel timore del Signore E’ stare sempre con il Signore ed essere vigilanti Infatti è il timore che ti fa vedere le cose con l’occhio di Dio E’ vedere il mondo in profondità E’ stare attenti a chiamare le cose per quelle che sono Oggi non c’è timore di Dio E il peccato abita nel cuore dell’uomo Allora la brama diventa un desiderio lecito La cupidigia un diritto di proprietà Infangare la onorabilità è un diritto d’informazione Creare confusione è la libertà di esprimersi Mentre il Signore non giudica dalle apparenze e non fa pettegolezzi per decidere Chi ha il timore del Signore desidera che Dio entri nella sua storia Chiede il Suo consiglio e la decisione che prenderà avrà sempre due sentenze: La condanna del peccato e l’ assoluzione del peccatore Mentre oggi chi è giusto deve morire sotto la valanga di merda che gli spalatori indefessi gli buttano addosso con cinismo

Mt 8,5-11

Ma il centurione rispose: «Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di’ soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Mt 8,5-11 Un pagano che prega per il servo E non si sente degno di ricevere Gesù in casa Questo ci dovrebbe far riflettere quando riceviamo l’Eucarestia Ci presentiamo a Lui senza un po’ di umiltà Pensando di poterlo ricevere solo perché “sentiamo” Poi quello che sentiamo non sappiamo neanche noi cosa diciamo Lo riceviamo a patti che faccia qualcosa a noi personalmente Eppure prima di riceverlo diciamo le stesse parole Certo con la bocca sono le stesse Ma il nostro cuore dice: “Signore io sono degnissimo di riceverti già per il fatto che mi trovo qui davanti a te Ti ricordo che sono una brava persona e che mi devi aiutare perché faccio del bene quando posso” Come vedi c’è una bella differenza Tra la nostra richiesta e quella del centurione Almeno quando lo riceviamo il Signore Facciamo in modo che le parole del vangelo dette con la bocca abbiano una seria rispondenza con il cuore