Rm 9.1-5
Vorrei infatti essere io stesso anàtema, separato da Cristo a vantaggio dei miei fratelli, miei consanguinei secondo la carne. Rm 9.1-5 Paolo vorrebbe essere dannato pur di vedere i suoi fratelli ebrei seguaci di Cristo Inizia e parla della verità in Cristo E’ proprio questo amore forte come la morte Che lo spinge a separarsi dall’amore stesso Noi mangiamo il suo corpo e beviamo il suo sangue Quanti fratelli abbiamo visto allontanarsi e sono nostra carne e nostro sangue ? E per loro non abbiamo mosso un dito Qualcuno li ha anche maledetti perché rabbioso E se sono tornati per altre vie nessuna accoglienza Forse per ignoranza non conosciamo chi mangiamo e di chi ne beviamo il sangue La carne di Cristo ci fa concorporei Il sangue di Cristo ci fa consanguinei Lo scandalo è la nostra indifferenza e le omissioni Questo perché abbiamo interpretato la ragione della nostra verità Che non è amore ma vendetta Non è silenzio che copre l’errore in attesa della remissione Ma denunce al fine di condanna e isolamento Facciamo una vita da isolati nel nostro benessere Poi quando le cose vanno male pretendiamo che gli altri ci vedono Abramo dice al ricco “tra noi e voi non c’è comunicazione” Fino a quando partecipiamo allo stesso banchetto Condividiamo tutto ciò che si può condividere Senza arrecare danno ai fratelli Perchè la gioia possa moltiplicarsi E la sofferenza possa dividersi