Artesacra

Dt 30,15-20

Scegli dunque la vita, perché viva tu e la tua discendenza, amando il Signore, tuo Dio, obbedendo alla sua voce e tenendoti unito a lui, Dt 30,15-20 Il nemico vuole farci credere che Dio ci ha abbandonato E ci spinge verso l’isolamento luogo pericoloso Dove le tenebre sono fitte e dove l’inquietudine prende a pugni se stessa . E’ in quel buio che la Luce scende e ci porta via È il Padre che esce a tutte le ore e cerca Non fare come il figlio scavezzacollo che vuole essere servo O il figlio legalista che continua a rimanere servo Il figlio vero è chi si lascia avvolgere dall’amore del Padre È il figlio ha capito che la conversione non è altro lasciarsi amare In questo tenero abbandono non puoi fare altro Che potare i rami secchi della tua esistenza Quei rami che non ti fanno figlio perché ti portano lontano Quei rami che non porteranno mai frutto E come parassiti succhiano la vita Siamo all’inizio della quaresima hai tempo fino a domenica Per poi cominciare alla grande

Quaresima

E se questo tempo fosse un inizio di una nuova vita? Sarebbe un’occasione da non perdere Se ci guardiamo intorno già il mandorlo è fiorito È come se si fosse vestito con gli abiti nuziali Non è perché sono romantico È solo per comprendere Che questa quaresima siamo chiamati a viverla per la pasqua Siamo chiamati a viverla per la vita senza fine Gli alberi dopo l’inverno hanno tirato fuori il loro abito nuziale È così bello e pensate Salomone non potè vestire come loro Per noi avere l’abito nuziale vuol dire spogliarci del nostro cinismo Siamo arsi dal freddo invernale che ci circonda Le nostre relazioni tiepidi e mediocri gelano il fratello che ci aspetta Perdere tutto questo è possible Basta chiedere allo Spirito Santo di scaldare i nostri cuori E di allenarci nella ricerca del volto del Signore È il povero che ti passa accanto È il senza tetto che vuole essere accolto È l’amico che vuole parlare con te Tutti gli atti d’amore che fai sono gemme che ti vestono Pensa Caterina da Siena incontrò un povero che le chiese qualcosa per coprirsi Ella acconsenti alla richiesta e la notte sognò lo stesso abito ricamato in oro Tutto ciò che dai al povero lo dai a Cristo E quando preghi ricordati di Chi ha spogliato se stesso Per darti la sua divinità e questo non è poco

Compagnia dello spirito

Fatti accompagnare dallo Spirito Santo Spesso viviamo come orfani bianchi Smarriti o errabbondi andiamo cercando Non sappiamo chi e girare a vuoto diventa uno stato Non ricordiamo il bene ricevuto e neanche quello fatto Ci chiudiamo lontano dalle relazioni Il nostro silenzio diventa un muro impenetrabile Dietro quell’apparenza cordiale e vuota È uno stato molto brutto e doloroso Santo Spirito guidami sulla retta via Tu che sei l’Inviato dal Figlio E che mi conduce al Padre Avvolgimi della Tua luce In modo che la notte non abbia oscurità Nel mio cuore metti un pizzico del tuo amore Che io sappia amare come tu ami l’umanità Silenzioso Dio che stai in me Aspetti che io non mi senta orfano e ti chiamo Anche il grido della mia orfananza A te non è nascosto tu continua a dirmi “Fidati della mia Luce Perché la mia sapienza non ti fa superbo E ti fa innamorare dell’umiltà E il mio consiglio ti aiuta a discernere Così tu non ti attacchi a qualsiasi cosa” Vieni Santo Spirito e invadimi con i tuoi doni

Mc 10.17-27

Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse: «Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio». Mc 10.17-27 Immagino tutte le volte che mi assale il dubbio Tu mi guardi in faccia e mi dice che niente ti è impossibile E io continuo nella mia mediocrità a continuare una vita scialba Signore il tuo sguardo mi interroga Perché dritto verso di me mi ripeti di avere fiducia Se avessimo veramente fede potremmo fermare le guerre Il dubbio rende inutile la richiesta Tu ci hai chiesto di non dubitare Il dubbio fa un sacco di danni alla vita spirituale E molti insinuano che il dubbio è delle persone che sanno pensare Il dubbio favorisce la superficialità e la mediocrità Tutte le volte che non mi sono fidato a causa del dubbio Ho visto il treno che mi passava davanti aveva un posto vuoto Era il mio !!! E non sono riuscito a salire su quel treno a causa del dubbio Imparare dall’errore del dubbio a fidarsi Perché veramente niente ti è impossibile mio Dio

Sir 6,5-17

Nei fotogrammi della memoria passano immaginiI ricordi sono tantiE hanno un certo sapore di amaro e di dolceMi fermo a pensare agli amici con alcuni non mi vedo piùIl ricordo la riconoscenza l’amore la stima l’affettosono come pietre che si trovano nel nostro edificio spiritualeChi teme il Signore sa scegliere gli amici:come è lui, tali saranno i suoi amici. Sir 6,5-17 Il timore del Signore aiuta a scegliere ed è il fondamento Perché gli amici sono pochi quattro al massimo L’amico non è a tempo gli puoi telefonare tutti i giorni A volte passano mesi se non anni e basta una telefonata Per riprendere la chiacchierata dove si era interrotta un anno prima L’espressione “ho raggiunto 150 amici” roba da internet Mi da tristezza perché è di una tale mediocrità Perché si svilisce ciò che c’è dentro la persona amico Gesù dice non vi chiamo più servi ma amici E tu quando parli con Lui ti accorgi Che Lui parla solo con te

La vita che dura

Quando le cose non girano E volgi il tuo sguardo al passato Guardi le occasioni perdute Ed entri in un giro fatto di rimandi e di colpe Impara a non rimandare Perché l’analisi fatta è già perdita di tempo Vivi il tuo tempo come unico E il tempo in cui sei costretto a fermarti Come un’occasione che il Signore ti da È quando che sei fermo progetti e affidi Fa in modo che la tua vita sia unica e una Una perché hai una sola vita tra le mani E tu vivi la vita a spezzoni Hai la vita nascosta riservata Dove ti concedi le tue libertà Hai la vita spirituale Hai la vita matrimoniale o da singolo Hai la vita lavorativa Hai la vita sociale e fai le cose che fanno gli altri Potremmo trovare altre vite Eppure pensa hai una sola vita E per renderla unica cerca di darle senso L’Unico che le può dare senso è Dio Non andare come orfano errante cercando un padre Il vuoto che avverti certe volte È che non sai di essere figlio del Padre Invece di cercarlo ti butti sulle cose create E tutto ciò non ha una durata eterna

La vera ricchezza

La vera ricchezza Quale è la vera ricchezza ? Se mettiamo a confronto un ricco e un povero Vediamo che il ricco è curato e il povero no Certamennte il ricco viene salutato nelle piazze Mentre il povero è uno sconosciuto Se spogliamo il ricco E lo mettiamo insieme al povero Sono persone comuni anzi il ricco è incapace di relazionarsi Perché confidava nella sua ricchezza La ricchezza tiene a guinzaglio il ricco… poveraccio ! Se ai beni terreni mettiamo i valori Un uomo ricco di valori e fa di questi un vanto Anche quest’uomo è destinato a isolarsi nei suoi valori Brava gente per carità ma teorici della vita Se gli dai una scopa in mano fanno le teorie sulla scopa E muoiono nell’immondizia Anche questi ricchi si perdono e hanno bisogno di essere imboccati Quale è la vera ricchezza? È Dio l’Originale di riferimento nella relazione Dove l’uomo che conosce la vera ricchezza si relaziona Se hai sempre confidato in mammona e questa viene a mancare Perché sai che un idolo Che farai ? Sarai un uomo inquieto che non ha orientamento E smarrito nei vicoli ciechi della propria esistenza si perde Mentre chi confida nel Signore è stabile E darà frutto nel tempo opportuno Non avrà paura nel tempo della sofferenza Perché il Signore è con lui E se è dimesso nel vestito o i suoi valori sono banali Ha la vera gioia che nessuno gli toglierà Ora comprati la gioia nella relazione con Dio Invece di buttare i soldi nello sballo della tua fragilità

Sir 2,1-13

Figlio, se ti presenti per servire il Signore,resta saldo nella giustizia e nel timore,prepàrati alla tentazione. Sir 2,1-13 Quante volte ci siamo scoraggiare nel fare il bene? Sono arrivate le tentazioni e abbiamo desistito Perché vediamo già la tentazione come peccato Veniamo sconfitti dalla tentazione e facciamo il dramma Eppure il Signore dice preparati alla tentazione E non dice vinci la tentazione Perché la tentazione parte dal nostro uomo vecchio Che vuole avere la sua ricompensa Mentre qui deve servire un Altro Quando l’uomo vecchio abbandona il proprio ego E abbandona la propria avidità È proprio qui inizia la lotta L’uomo nuovo ha infatti da parte sua la povertà Sa che la giustizia è misericordia di Dio E il timore è l’amore ricevuto dalla gratuità del Donatore

Mc 9,14-29

Il padre del fanciullo rispose subito ad alta voce: «Credo; aiuta la mia incredulità!». Mc 9,14-29 Un grido d’aiuto si innalza dal cuore di questo padre Chiedere aiuto con tutte le forze è di chi sa che può ottenere Questo padre ha chiesto aiuto ma i discepoli non ci sono riusciti Ora chiede al Figlio obbediente e urla la sua richiesta Se ci fate caso urla per avere più fede Tante volte siamo credenti per appartenenza e non per fede La fede è tutt’altro è rinnovare la relazione con il Padre ogni istante Non basta avere fede ma esercitare la fiducia nella relazione con Lui Perché certi miracoli si ottengono con la preghiera Ossia in quel dialogo fatto di affetto e non solo Quel dialogo fatto di passione quella passione che ti fa urlare Le nostre richieste vengono da relazioni mosce Chiediamo a Dio nello scetticismo Perché non provate a chiedere ad una persona qualcosa Facendogli notare che siete dubbiosi sull’essere accontentati Credo che ognuno immagina la risposta di questo tale Eppure noi con Dio facciamo la stessa cosa se non peggio Qualcuno poi usa questa espressione “tanto Dio sa quello che ho bisogno” Perché la tua mediocrità ti fa pensare in questo modo? Ti sei mai chiesto con Chi hai a che fare ? Non voglio farti notare questo per difendere l’Onnipotenza di Dio Ma per farti capire quanto sei superficiale Grida con tutte le forze e abbandonati umilmente Perché tutto è possibile per chi crede

Mc 8,34-9,1

Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà. Mc 8,34-9,1 Perdere la vita nel martirio è una cosa bella Ma questo lo decide Dio Tanti santi hanno agognato questo S. Francesco S. Antonio Ma sono morti solo alcuni fraticelli anonimi Molti si avventano contro il malvagio Questi rimane sempre figlio di Dio Perdere la vita è avventarsi contro il peccato Ma il fratelllo “malvagio “ va amato Perdere la vita è tollerare Non vuol dire indifferenza È portare il male dell’altro È dividendo i pesi Conosci il tuo dovere di figlio del Padre Perdere la vita vuol dire rinunciare ai tuoi diritti Davanti alle angarie e i soprusi tu hai il dovere di aiutare Perché tutti siamo figli di Dio, figlio del gran Re E te tocca perdere la vita Il prendere per possedere è il contrario del donare Chi possiede distrugge la creazione Chi dona aiuta il Figlio nella sua passione Tu pensi che l’amore sia spontaneo È più relistico la spontaneità dell’egoismo E chi conosce la Parola lo sa Allora chi vuole perdere la vita lo sa E dopo che hai perso la vita dici: “ho fatto quello che potevo” Sei figlio del gran Re