Artesacra

Ama il prossimo

Ama il prossimo come te stesso Il come te stesso mi impone verità Non posso amare se non ho una giusta misura di me stesso La giusta misura di se stessi che Paolo chiede È quella di essere vigilanti su di noi nell’amare il fratello Questo è molto difficile perché spesso succede Che quando stiamo bene travolgiamo tutti E quando stiamo male ammorbiamo tutti Amare come se stessi è il bene che voglio a me lo voglio per il fratello So che il fratello è diverso da me e io non sono l’unità di misura universale Il Maestro insegna come fare : In Samaria ha sete di far conoscere il vero amore Alla donna si presenta al pozzo come uno che ha sete Placa la sua sete donando il suo amore alla samaritana Se hai qualcosa da donare Dona ! e non fare parzialità Due sfiduciati delusi tornano a casa Il Maestro li affianca e spiega loro le scritture Amare il fratello vuol dire affiancarsi come uno qualunque Un altro caso è il Maestro che chiede .”cosa vuoi che io faccia per te” E l’altro risponde:”fa che io veda” Gesù da la possibilità di chiedere e l’uomo non si sente invaso Come vedi esempi di come si ama il fratello ci sono

Ama il prossimo

Ama il prossimo come te stesso Il prossimo è colui che mi sta accanto nel momento presente È quello che voglio amare e che Tu mi dici di amare Chi ti sfiora nel presente è padre madre fratello sorella Quando i tuoi parenti ti hanno detto che Tua Madre stava fuori Tu hai detto rivolgendoti ai presenti che loro erano Tua Madre e i Tuoi fratelli Allora Signore ti chiedo di fare in modo che nessuno io sfiori invano Fammi essere accorto e avere cura di chi mi sta vicino nel presente Tu vuoi che io abbia cura e pazienza come Tu l’hai avuta Tu sei pazienza a me basta un imprevisto E cerco la pazienza che non trovo in me Poi devo avere pazienza con un prossimo che mi importuna Mentre mi alleno alla pazienza Il prossimo mi sfiora e io perdo le occasioni per amare Scopro davanti a Te la mia fragilità e imperfezione Ora capisco perché basta solo un bicchiere d’acqua per il paradiso Al prossimo che triste mi sfiora posso solo dare un sorriso Al resto pensaci Tu Al prossimo che vedo solo posso dare un abbraccio Al resto pensaci Tu A quello che chiede posso pagare solo un biglietto dell’auto Al resto pensaci Tu Al prossimo che chiede del mio tempo Al mio ritardo pensaci Tu Ho capito anche nell’amore al prossimo sono imperfetto Per esserlo ci devi pensare solo Tu Se è così mio Signore ho un respiro ampio E l’amore al prossimo non ha nessuna mania di salvataggio Sono un povero che ama altri poveri Perché Tu sei Colui che provvede a vestire i gigli e dai da amngiare ai passeri

Il comandamento

Dammi Signore di amarti con tutto il mio cuore Ho solo questo cuore è fatto di tante stanze Mi perdo nei corridoi e non riesco ad entrare in quella giusta Quando busso alla porta che mi introduce alla tua presenza Un grande timore mi assale e avverto la mia indegnità Non riesco ad entrare perché grande è il tuo amore Se tu non mi prendi per mano io non posso entrare Il moralismo meritocratico è soppiantato dall’amore sponsale Tu mio Dio vuoi un amore condiviso Mentre l’amore egoico che ho in me mi confonde E ritorno indietro a cercarti altrove in altre stanze Alla periferia del cuore lontano dalla tua stanza dove trovo l’inutile Dammi Signore d’amarti con tutte le forze Le mie forze sono quelle che sono basta poco e sono messo KO Tu mio Dio sai che basta un imprevisto e le mie gambe si fiaccano E mi siedo aspettando che qualcuno mi commisera Se tu non mi dai la Tua forza anche le forze sono deboli Amarti con tutta l’anima Anche qui sorrido come Sara Mettendomi conme un bambino la mano sulla bocca Il bambino non ha la malizia che io ho Perché l’anima di un bimbo è pura Mentre la mia confusa e disordinata si getta su tutto Ti chiedo di portarla nel deserto dove non c’è distrazione Affinchè possa cercare solo Te e stare alla scula del Tuo amore

Prendere cura

Prenderci cura del quotidiano è ciò che possiamo fare Radicati nel quotidiano viviamo nel qui ed ora È proprio della stabilità sognare il cielo È nella fedeltà del piccolo che il grande diventa ordinario Allora il cuore e la mente insieme fanno volare la fantasia Ieri ho incontrato Francesco che mi ha chiesto Dove avevo visto quella coppia di barboni E gli ho detto che li avevo visti davanti alla chiesa Era la stessa chiesa e tutte e due l’avevamo notato Pensate queste creature ignare di essere viste Hanno mosso qualcosa nel quotidiano di me e di Francesco Infatti ci siamo raccontati quello che ci ha procurato Pensa all’amore vissuto nel quotidiano che scompiglio può portare Noi nel nostro quotidiano possiamo fare un mondo nuovo E non c’è bisogno di proclami e conferenze o peggio tavole rotonde L’amore incarnato nel quotidiano è una forza incontrollabile Il bambino nato a Betlemme nacque come tutti i bambini Portò il cielo sulla terra affinchè potessimo portare la terra in cielo Sognare il cielo e sospirare per entrare e incontrarlo Chi non ha tenuto per se la sua natura divina è diventato uomo Affinchè noi fossimo investiti da questa natura divina per essere in cielo con Lui Noi abbiamo le pinne per navigare il cielo e incontrare Dio Questo sogno lasciatemelo vivere nel quotidiano

Prepararsi al quotidiano

Prepararsi al quotidiano Oggi vivi l’unico giorno della tua vita Guardare quello di ieri non serve ormai è andato Ricuperare e riprendere ciò che hai messo nelle Sue mani non puoi Alla fine del giorno di ieri dopo l’esame di coscienza hai chiuso Oggi hai un giorno tra le tue mani non fartelo scappare Fa bene quello che devi fare e fallo nella gioia Cura le relazioni con i tuoi non per vivere la giustizia Ma educare come fa Gesù con te Dare il meglio mentre Lui si dona a te senza riserve Aspetta le 9 per farti tentare dall’accidia Scaccia senza pietà e interroga i pensieri Che vogliono rovinarti la giornata Vivilo nell’Eterno dove è l’amore nella sua vera identità Dove tu puoi dare Puoi prendere Puoi offrirlo e far compagnia all’Eterno Questo tipo d’amore ha bisogno di allenamento Come vedi un giorno vissuto bene è pieno Se poi alla fine del giorno è andato tutto a remengo Puoi fermarti sulla piazza e aspettare che ti chiami Andrai a lavorare l’ultimo squarcio del giorno Riceverai la stessa ricompensa Trovami un altro Dio che ti ama così tanto e io lo seguirò

Santificare il quotidiano 7

Santificare il quotidiano 7 C’è una cosa che succede ogni giorno e che noi non vediamo Lui ci vuole educare al bello, Dio è bello La nostra fretta non permette di vedere E la nostra ansia non ci aiuta a contemplare Il guardarsi negli occhi di due barboni Lei seduta era appoggiata al muro di una chiesa E lui appoggiato con la testa sulla sua spalla disteso dormiva Un piccol quadro di bellezza dove non vedi i soliti cartoni Questo lo puoi vedere in città Il bello lo puoi vedere quando da una altura vedi la città E un crescendo di rumori e profumi capisci che si sta svegliando O il transito di mamma volpe con i due cuccioli ritornano alla tana Lei guardiga ti guarda con i suoi occhioni e il mento bianco E la preghiera che sale a cielo fatta di sospirti e lacrime Come vedi il bello c’è ogni giorno e sale sul palco della tua vita A te la possibilità di aprire gli occhi e entrare Tu non sai vedere il bello perché lo vuoi guardare E lo vuoi interrogare con la tua testa Invece di interrogare sindacare giudicare Fatti interrogare da queste icone del bello Che ogni giorno si presentano sulla scena della tua vita Per una volta in un giorno fatti amare dalla concretezza di Dio

Santificare il quotidiano 6

Santificare il quotidiano 6 C’è un tempo che va dalle 9 alle 16 I monaci del deserto dicono che è tempo dell’accidia È il tempo dell’inquietudine dove ognuno cerca un qualcosa Una tazza di caffè per approcciare Un tempo di noia per perdersi Un tempo di voglia di parlare e fare pettegolezzo È il tempo del quotiidano dove l’accidia ti ruba qualcosa e non lo sai È proprio di questo tempo che devi stare allerta È il tempo dei 2’ per chiedere a Dio il saper far fronte alla seduzione Il discernimento che ti fa vedere bene che dietro qualcosa di innocuo c’è un inganno I monaci sono molto attenti a questo tempo Perché l’anima è soggetta a tante sollecitazioni E tu ti puoi trovare a confondere lucciole per lanterne L’accidia è il male aspecifico Sei triste e pensi che non ti piace il lavoro O molto verosimilmente sei invidioso di un collega e non vuoi ammetterlo Come vedi il quotidiano se non stai attento ti logora Tu invece chiedi a Dio un aiuto mentre ti stai guadagnando il pane quotiidano Vedrai che il cornuto ti gira a largo perché sa che sei di Dio

Santificare il quotidiano 5

Santificare il quotidiano 5 Gli atti semplici di bene le piccole sofferenze sono caparra per l’eternità L’offerta di quella piccola sofferenza al Signore può causare la conversione Un contratempo, una piccola ingiustizia, un piccolo diverbio è roba per il paradiso Se viene offerta In più il tuo cuore, senza traumi emotivi, impara ad amare Il quotidiano è la piccola via alla santità Tu mi dirai che sei fatto per cose grandi E che le piccole cose non portano a niente In tempi aridi quando la terra è arsa Si aspetta acqua e quando arrivano grandi temporali L’acqua non penetra nel terreno si dice che la terra rifiuta l’acqua Mentre quella piccola pioggia da modo alla terra di bagnarsi e assorbire Dopo una sfuriata basta una piccola cosa che mette in ridicolo le parole dette Oggi in questo tempo di arsura un piccolo atto d’amore Penetra nei cuori e fa sciogliere I grandi eventi non servono occorrono piccole testimonianze d’amore Perché nel piccolo e nella continuità c’è la fedeltà all’amore Dopo anni di pomposità dove ci si mostrava nella falsità Oggi tutti hanno un bisogno di autenticità che ci porta ad avere fiducia La fiducia nel quotidiano accordata al fratello Non sai quali effetti benefici procura all’anima Prova a fare i piccoli atti di bene hanno due effetti Il visibile scalda il cuore del fratello L’invisibile è materia d’esame quando incontrarai il Signore Hai mai sentito parlare delle opere di misericordia? Avevo fame, avevo sete, ero forestiero, questa è materia d’esame E ti permette di entrare in Paradiso

Santificare il quotidiano 4

Santificare il quotidiano 4 Nel tutto hai a che fare con il tuo niente E nel niete hai a che fare con il Tutto C’è un’avidità giornaliera che vuole accaparrare tutto Imbratta la mente di tante cose buone e cattive Alla fine della giornata sei un pitone che ha ingoiato un maialino Buttato sul divano figli moglie marito devono stare almeno lontano un miglio Se vai a vedere e fai una cernita La tua curiosità ti ha spinto a cercare tutto e ti trovi il niente nel cuore Mi sai dire a che cosa serve sapere della vita intima dei tuoi colleghi ? Curiosare chi ha fatto carriera e tu poverino subisci ogni giorno igiustizie ? O far finta di andare a fumare per sapere le ultime novità ? O andare a perdere tempo per vedere l’ultimo vestito alla moda che non puoi comprare ? La lista si potrebbe allungare per quel tutto che è niente Vivi un quotidiano senza discernere senza setacciare E gustare ciò che è buono e allontanare da te ciò che è cattivo Chiedi al Signore ogni istante di aiutarti a prendere ciò che Lui vuole Il pane quotidiano che alimenta il tuo spirito Le cose più semplici e armoniose ti riempiono lo spirito Lui che si dà nel Pane quotiano per sostenerti nello Spirito La Parola ascoltata o letta tra i banchi di una chiesa ti da il la del giorno Lo stesso cornetto gustato senza fretta ti può far sentire bene Tieni a bada la bocca che parla dell’abbondanza del cuore E nel cuore c’è un tutto che inquina e ti trovi perso in mille polemiche Ti basti il poco che ti fa volare Diventa piccolo e sarai luce Sii povero e farai ricchi molti Questo tuo niente è ecologico perché ti fa possedere il Tutto

Santificare il quotidiano 3

Santificare il quotidiano 3 Chiusi nel nostro cammino affrontiamo il nostro quotidiano È fatto di tante piccole sofferenze subite da piccole azioni Dove la nostra mente si ribella e si reprime Poi dopo un certo numero di volte si esplode come il Vesuvio E l’altro poi ti da dei titoli tipo “isterico” è il meno pesante Se non esplodi cerchi aiuto nella psicologia O nella medicina che ti trovano “malattia autoimmune” Che vuol dire ? lo sanno solo gli scenziati Abituati nel quotidiano ad offrire queste piccole sofferenze Fanno parte della vita e non puoi toglierle Eppure c’è un modo per vincerle e per non lacerare il corpo e il cuore È di offrire il proprio dolore come il tuo modo di amare Quando la tua sofferenza la offri all’Uomo della croce Non è che ti passa o che diventi come Cristo in Croce Stai solo imparando ad amare seriamente perché la pace ti scende È il primo frutto della tua offerta Il dolore allora è sopporttabile badi più alla pace che alla sofferenza Il cuore non subisce un abbandono ma si abbandona nel cuore di Cristo Questo tipo di offerta porta all’anima una compostezza Dove tutto l’essere si trova unito con il corpo e fa dire Finalmente sto imparando ad amare e niente ti turba Perché sai che l’amore vince anche la sofferenza quotidiana