Artesacra

At 11,19-26

Ad Antiòchia per la prima volta i discepoli furono chiamati cristiani. At 11,19-26 Mi colpisce che i cristiani furono chiamati Non c’è scritto si chiamarono cristiani Furono visti che vivevano in un certo modo Perché seguivano Cristo Oggi invece i cristiani si distinguono dalle divise Resto colpito da come vestono alcuni Poi vai a vedere e non trovi niente Solo l’orgoglio di appartenere a qualche movimento Oggi non facciamo più paura perché vogliamo distinguerci Infatti ci stiamo estinguendo Perché abbiamo dimenticato Che Dio continua a guardare il cuore e non la forma Erano uniti mentre oggi vediamo il frazionamento e la lottizzazione Papa Francesco ha questo anelito di unità Erano gioiosi per la loro vita intima con Cristo Cristiani musoni non sono ammessi in paradiso Mettevano tutto in comune e dividevano i loro beni Non riusciamo a condividere neanche la gioia Però sono fiducioso perché ho visto un mondo Che come una foresta silenziosa cresce Non ti scoraggiare ma continua a proporre la vita Porta con te la pace del Signore

Gv 10,1-10

…le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. Gv 10,1-10 Tu mi conosci per nome Sono un mistero a me stesso Tu invece conosci ogni cosa di me Voglio conoscere te per conoscere me Conducimi fuori di me per perdermi in te È in quel fuori la soluzione Nel pascolo dove mi conduci Trovo il vero pane che mi sazia È quel nuovo antico Quando risuona in me mi rende vivo Porta ai tuoi pascoli la mia anima Falle conoscere il suo nome Riempi il suo spirito della tua bellezza È il bello I sensi umani sono ostacolo tu purificali Da loro la conoscenza della vita A caratteri d’oro stampa nel cuore La parola di vita È alimento solido che rinforza lo spirito E quando Tu mi dici “vieni” Allora vengo per fare la Tua volontà Perché voglio solo Te

Gv6,52-59

Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Gv6,52-59 Tu in me e io in Te È un soffio di vita Invisibile all’occhio dei sensi L’occhio dell’anima è accorto L’incontro avviene È la fede a dirmelo? No! Non solo È l’amore che fa ? Si ! È l’amore La fede mi dice che Ti incontro L’amore mi fa fare esperienza di Te È in quel tempo non tempo Che i cuori si incontrano Un piccolo moto è uno sforzo Un pensiero è un discorso Un’ emozione è disturbo So che ci sei e questo mi basta Presenza ineffabile Mi fa sazio questa presenza L’attimo è intenso e lascia il segno Ho solo un bisogno fare silenzio

At 8,26-40

…e, pieno di gioia, proseguiva la sua strada. At 8,26-40 C’è un Infinito da esplorare davanti al quale l’uomo si perde Per proseguire nel cammino ci vuole la gioia che il mondo non può dare Non perché non vuole dare è solo perché è ignorante della gioia La gioia nasce da una relazione con Dio È lo Spirito che prende l’iniziativa e si dona L’uomo può solo ricevere e la saggezza dell’uomo sta nel saper ricevere Istruiscimi Signore come hai istruito Filippo Si è fatto portare da te dove tu hai voluto Ha ascoltato la Tua voce e ha agito secondo i tuoi comandi Ha incontrato un uomo che cercava L’eunuco leggeva la Tua parola e tu gli hai mandato Filippo Istruiscimi Signore come l’eunuco che cerca Dammi l’umiltà nel chiedere Perché niente conosco e molto mi è sconosciuto Dammi la lucidità di chiedere la Tua grazia Perché Tu dai a chi ti chiede Fammi essere attento a vivere ciò che mi dai Da questa relazione nasce la gioia

Chiamati alla resurrezione

Chiamati alla resurrezione Vengo a Te Signore non perché mi dai la pace non perché mi offri il paradiso non perché mi sono abituato alla tua presenza non perché ti cerco per la tua assenza Da chi vado? solo tu sei Il cibo che riempie la mia anima Alla tua presenza il mio spirito esulta Tu mi hai dato molto di più Mi dai te stesso L’Onnipotente si fa masticare da una misera creatura Vengo a te perché ho fame di te Credo in Te Perché il mio cuore riposa solo in te La sete di te già è un ristoro E la gratutà con cui mi ami già mi sazia Alla Tua presenza la sete si estingue Per gli anni che mi restano Un senso di gratitudine mi pervade Perché mi hai rivestito Hai messo nel mio cuore un canto nuovo Dove la gioia e la gratitudine si contendono il primato Gloria e lode a Te Signore Gesù

L’Amore bestemmia

L’Amore bestemmia Ti è mai capitato di amare e si sono levati scudi contro di te? C’è una religiosità comune tradizionalista moralista legalista Che vuole burocratizzare la tua esistenza e vuole asservirti Una religiosità ottusa che non permette margini di movimento Che non vede la propria cecità Non ascolta perché sorda alla diversa molteplicità della chiamata Dio parla in diversi modi e occorre aprire il cuore In quei giorni, Stefano [diceva al popolo, agli anziani e agli scribi:] Testardi e incirconcisi nel cuore e nelle orecchie, voi opponete sempre resistenza allo Spirito Santo. At 7,51 Lo Spirito soffia dove vuole e ne senti la carezza sul volto A te che leggi i giornali per condannare e non leggi bene ciò che è scritto A te che scrivi cose non dette inneggiando alla menzogna Vi opponete allo Spirito perché non sapete discernere gli spiriti Lo Spirito non porta confusione è il disordine del cuore che confonde Ma egli, pieno di Spirito Santo, fissando il cielo, vide la gloria di Dio e Gesù che stava alla destra di …e disse: «Ecco, contemplo i cieli aperti e il Figlio dell’uomo che sta alla destra di Dio».Allora, gridando a gran voce, si turarono gli orecchi e si scagliarono tutti insieme contro di lui, lo trascinarono fuori della città e si misero a lapidarlo. At 7,52-8,1 Quando il cuore si appropria con la sua avidità di Dio Quando la scalata al potere è motivata dall’ambizione Tutto ciò che è estraneo a questo porta a un malefico atteggiamento Deve essere distrutto perché l’Amore bestemmia Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!» Gv 6,35 Asoltarono queste parole e lo lasciarono solo perché era una bestemmia Non filtrate il moscerino con una mente ingombrata E non agite con un cuore duro e incirconciso Perché chiudete le porte allo Spirito Santo

Gv 6,22-29

Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato Gv 6,22-29 Arrivare a Te Signore come è difficile… se Tu non mi dai una mano Aprirsi alla fede è il viaggio più lungo che ho fatto E non so dire se sono arrivato certamente no Questa osmosi che mi spinge furi di me Mi fa trovare in te La Tua luce illumina il mio buio e io mi conosco Questo moto perpetuo che non conosce soste e non mi fa stancare Se il Tuo amore non mi spingesse verso Te Sarei confuso dalle mille luci fioche che affollano il mio cammino La Sorgente che Tu mostri a me e agli uomini È della stessa Tua natura e in questo Amore che sono fecondo È la fede che mi fa credere nella Tua bontà E come un pellegrino ripeto il mio credo Come i passi cadenzati del mio camminare Questa è la Tua opera la mia fede “mio Signore e mio Dio”

At 5, 34-42

Se infatti questo piano o quest’opera fosse di origine umana, verrebbe distrutta; ma, se viene da Dio, non riuscirete a distruggerli. Non vi accada di trovarvi addirittura a combattere contro Dio!At 5, 34-42 Molti uomini si vantano e pensano di essere loro la verità Dicono di difendere la chiesa, ma difendono se stessi Vogliono distruggere la chiesa e prima della fine cantano vittoria Il Signore quando morì molti nemici tirarono un sospiro di sollievo Quelli che lo crocifissero morirono e di loro si ha un ricordo negativo Di Lui crocifisso e risorto si parla ancora I santi sono stati perseguitati da amici e nemici le loro opere sfidano i secoli C’è questa pietra testata d’angolo che chi va contro si sfracela Noi cristiani ci possiamo smarrire disorientare davanti a certe situazioni Ma se ascoltiamo il Signore che ci chiama siamo anche noi pietre maestre Non scoraggiamoci rimaniamo in Dio Quelli che si devono preoccupare sono quelli che vanno contro Dio Nessuna condanna esca dalla nostra bocca Nessuna iniziativa personale che può rompere l’unità e l’armonia È maledetto chi compie male l’opera di Dio Salviamo a tutti i costi e senza ipocrisia l’amore fraterno Siamo sempre generosi nell’amare e senza badare alla nostra stessa vita

At 5,27-33

«Bisogna obbedire a Dio invece che agli uomini. Il Dio dei nostri padri ha risuscitato Gesù, che voi avete ucciso appendendolo a una croce. Dio lo ha innalzato alla sua destra come capo e salvatore, per dare a Israele conversione e perdono dei peccati. E di questi fatti siamo testimoni noi e lo Spirito Santo, che Dio ha dato a quelli che gli obbediscono». At 5,27-33 Cerca il Bene e ubbidisci al Bene Specialmente quando il Bene è entrato nella tua vita Dalla risposta di Pietro si capisce che Pietro è cambiato Parla di ubbidienza e di testimonianza Nella notte in cui aveva rinnegato il Signore Tutta questa franchezza che leggiamo oggi era per Pietro un miraggio Quando Dio ha fatto verità in te non puoi più tornare indietro Hai in te una verità che non è più una virtù ma Cristo stesso E a Lui non puoi tradire e se lo tradisci sai che ti fai male Chi è quell’uomo che ama farsi del male? Solo uno stolto Per questo Pietro in tutta onestà non può rinnegare Dio Chi obbedisce a Dio non si sacrifica come molti errando affermano È proprio dell’anima la mozione a restare ancorata a Dio L’anima infatti quando viene accarezzata dalla brezza dello Spirito Viene coinvolta dallo Spirito e si abbandona perché ha trovato È fedele quindi non può fare a meno di stare nella Verità E questo non è sacrificio c’è solo un anelito stare con chi più si ama

Gv 3,16-21

L’uomo sceglie le tenebre alla luce… perché? Ha paura di confrontarsi con la luce Si vede troppo imperfetto e ha paura del giudizio Quello che l’uomo non capisce e qui c’è il peccato L’uomo diffida della bontà di Dio La voce delle tenebre cantano sempre all’orecchio dell’uomo La solita melodia di morte “Dio vi vuole schiavi” In questo inganno l’uomo passa tutta la vita Vuole dimostrare a Dio di essere perfetto E perde la sua figliolanza Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Gv 3,16 L’uomo si è fatto sedurre dalle tenebre Il Padre manda suo figlio nel mondo per amore Affinchè noi figli non ci perdiamo E noi preferiamo le tenebre alla luce Non facendo il distinguo tra luce e tenebre Infatti le tenebre le abbiamo rivestite di luce riflessa E la luce l’abbiamo appesantita con interpretazione falsa delle virtù Abbiamo dimenticato l’Amore e la gratuità Abbiamo deciso nella nostra stupida sapienza Che la gratuità di Dio è debolezza L’inganno con la falsa prudenza L’umiltà con la finzione di un atteggiamento avvilente Cosa non facciamo per salvare la nostra ipocrisia “E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio”. Gv 3,16-21