Artesacra

Mt 10,7-15

Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. Non procuratevi oro né argento né denaro nelle vostre cinture, né sacca da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché chi lavora ha diritto al suo nutrimento. Mt 10,7-15 Se veramente vuoi essere leggero lungo il cammino Ti devi disfare di tutti questi elementi Infatti il Signore li vieta espressamente La fede per essere annunciata deve avere un supporto leggero Questi imperativi sono importanti è Gesù che vuole così Non ci sono eccezioni Perchè l’annuncio viene fatto lungo la via C’è una canzone napoletana che dice : Un prete sopra l’altare maggiore sembra un santo predicatore Se vai nella sacrestia per un Ave Maria vuole mille lire Tutto ciò rende pesante la fede Anzi a te non fa partire e al predicatore lo ferma a contare i soldi E’ lungo la via del quotidiano e dalla sua fatica Che nasce il credere è il credere di chi da tutto E’ per questa testimonianza che la fede diventa credibile Fino a quando ci sono testimoni lungo la via che percorri Non avere paura per la tua fede Spesso mi trovo a contemplare atti d’amore quotidiani Vissuti nella spontaneità della vita Che mi rapiscono e mi fanno vedere il volto di Dio Credimi non sono le stelle o il tramonto Sono gesti gratuiti di chi veramente è stato stra-amato E ama nella sua povertà

Mt 19,27-29

Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna». Mt 19,27-29 Il Tuo sguardo si posa su di noi e ci chiama Tutti siamo chiamati a seguirti Pietro a nome nostro chiede “Cosa avremo?” Un povero che segue il Signore avrà in eredità cento case ? Quelli che sono proprietari di cento case sono ladri che nel suo nome si sono arricchiti Oppure tutti quelli che hanno cinquecento amici Sicuramente hanno una forza evangelizzatrice meglio di Gesù Ma non è proprio così Chi ha conosciuto il suo volto Tutte le volte che entra in una casa vive relazioni profonde Chi ha fratelli o sorelle vive le relazioni nella libertà Chi vivrà da padre o madre ha la responsabilità di questo amore Che viene da Lui Chi passerà per campi gioisce nel vedere i frutti o i fiori E vivrà di ciò che vede e avverte in se stesso Chi invece vuole possedere ogni cosa e ogni uomo E’ miserabile che non riesce neanche a lasciare se stesso E tutto fa con il freno tirato pauroso di essere fregato

Os 8,4-7.11-13

Le pecore sono sfinite e anche i pastori Pecore e pastori hanno perso Qualcuno Tu dici Signore : “Ritornate a me” E’ il ritorno che fa paura Perchè pensiamo di fare a ritroso lo stesso cammino Per un’altra strada fecero ritorno Per ritornare a Te Signore dobbiamo prendere un’altra strada Togliamo il lievito vecchio dell’ipocrisia Del fare le stesse cose cambiando solo i contenitori Entriamo nel mistero del riconoscere perchè Tu Signore ci vuoi portare a largo E’ vero che ci siamo infognati nella melma Del nostro egoismo e presunzione e non abbiamo la forza di ricominciare E poiché hanno seminato vento,raccoglieranno tempesta. Os 8,4-7.11-13 Cominciamo a seminare frutti di: Pace,benevolenza,amore gioia Invece di programmi o proclami o metodi sterili senza anima Perchè lo Spirito di Dio sempre operante Ci aiuti a seminare nel perdono e nella pace Per fare alla chiesa un servizio E non il luogo di contese e predominio

Mt.9,18-26

Diceva infatti tra sé: «Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò salvata». Gesù si voltò, la vide e disse: «Coraggio, figlia, la tua fede ti ha salvata». E da quell’istante la donna fu salvata. Mt.9,18-26 Il Tuo sguardo mi riempie del Tuo amore Poi quando è accompagnato dalla parola coraggio E’ solo da chiudere gli occhi E farsi attraversare dalla Tua pace E’ così Signore che succede all’anima Quando l’anima cerca e quando vuole toccare Ecco il tuo sguardo che la rianima Davanti a Te la vita prende forza Sotto il tuo sguardo la direzione dell’andare Sotto il Tuo sguardo l’affetto la comprensione e l’amore Se nascondi il Tuo sguardo noi veniamo meno Eppure tu non ci abbandoni mai Siamo noi che non ci accorgiamo del suo sguardo Il Suo amore incondizionato lo vincola a noi Noi gli voltiamo le spalle E poi come bambini capricciosi ci lamentiamo Questa donna non sa che prima che lei tocca Già il Signore ha visto la sua fede E il suo sguardo amorevole e comprensivo Ha detto: “coraggio ,figlia , la tua fede ti ha salvata

Mt 9,9-13

Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate a imparare che cosa vuol dire: “Misericordia io voglio e non sacrifici”. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori». Mt 9,9-13 C’è la legge che fa la diagnosi del male Noi abbiamo bisogno del terapeuta Cristo Gesù è il terapeuta Coloro che si credono sani e salvati Cerchino di non cadere dall’alto della presunzione Ma i peccatori hanno bisogno Perchè sono paralizzati seduti a raccogliere i soldi Il Signore chiama Matteo e gli da il suo perdono La cura portentosa del perdono fa miracoli Anzi lo stesso miracolo di resuscitare i morti Non è poi così importante anche perché si muore lo stesso Il perdono del Signore rimette in sesto la vita Il perdono che viene dal Signore. E’ la vera medicina Questi occhi hanno visto tutte le volte che le mani si sono alzate per dare il Suo perdono Persone che si ricomponevano sulla sedia respirando Altri che con la faccia sorridente e serena Una volta un bambino mi guardava dopo aver dato il perdono “sai sto bene quì” Questa è la terapia di Cristo che ha dato la possibilità agli uomini la forza del perdono Non per se stessi ma per i fratelli

Mt 9,1-8

«Perché pensate cose malvagie nel vostro cuore? Che cosa infatti è più facile: dire “Ti sono perdonati i peccati”, oppure dire “Àlzati e cammina”? Ma, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati: Àlzati – disse allora al paralitico –, prendi il tuo letto e va’ a casa tua». Ed egli si alzò e andò a casa sua. Mt 9,1-8 Tutte e due le cose sono difficili sia alzarsi e sia perdonare Dio ha il potere di perdonare i peccati e nessun uomo può farlo Dio ha il potere di sciogliere le nostre paralisi relazionali Le paure che portiamo dentro ci paralizzano e ci impediscono di muoverci Il potere del perdono è sceso sulla terra Chi ha sofferto di più ama di più Perchè ha fatto della paralisi un’offerta al Signore A quell’uomo è stato imposto di tornare a casa sua Egli obbedisce perché sa di tornare in un luogo familiare Dove le relazioni sono perdono e amore Uno che non va a casa è fuori non è perdonato L’uomo fuori dal suo ambiente non può vivere Non riesce a realizzarsi Noi tutti peccatori soggetti al potere del perdono Siamo chiamati a tornare a casa E’ un anelito dell’uomo il ritorno a casa

Il vino

Proprio quando non dai un soldo alla tua esistenza Dal profondo esce il canto del Magnificat E’ proprio in quella cantina buia dove entra un po’ di luce Dove le cose non hanno colore Dove il ronzio di qualche moscone si fa sentire E le termiti forano il legno Il vino ormai vecchio con il suo profumo invade la cantina E’ proprio nella cantina del tuo cuore Comincia a farsi vivo il desiderio di ricominciare Il Magnificat è il canto d’inizio di vita Lo Spirito Santo è venuto e ti ha detto è tempo del vino nuovo Prepara il vino vecchio nelle stanze interne della cantina Nelle stanze del tuo cuore quelle profonde metti il passato Perchè il vino del passato è pregiato agli occhi di chi capisce Prepara al centro della cantina acqua bollente e metti aromi Lava le botti sistema il vano e lava tutto togli ogni traccia del passato che non sia vino e aspetta la vendemmia nuova E li ricanterai il tuo Magnificat Il tuo cuore è così entra nella sua cantina Fermati a guardare il torchio sappi che l’uva pregiata passa di là E il vino che allieta il cuore dell’uomo è sofferenza dell’uva Altrimenti è aceto

Gv 20,24-29

Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!». Gv 20,24-29 Immagino di stendere la mano verso la tua ferita O provare a mettere il mio dito nel buco dei chiodi E se chiudo gli occhi entro nella ferita Tutto è bello e ha il sapore di dolcezza o meglio di beatitudine Sei tu che ti mostri nella preghiera e mi porti Non so dove ma certamente in te Il non so dove perché ciò che mi avvolge è il tuo amore Sicuramente non provo l’imbarazzo di Tommaso A cui tu hai chiesto : “ Metti!!!” A me risuona come un invito a partecipare di questo amore Davanti a questo posso solo dire : “Signore mio e Dio mio” Non provo l’imbarazzo del mio peccato O la vergogna di un mio eventuale tradimento Provo solo il desiderio di stare con te Avverto la Tua presenza e gioisco della meraviglia Rispetto a Tommaso mi trovo in una situazione migliore Se tu oggi mi apparissi come sei apparso a Tommaso Credo che morirei Meglio che mi fai volare alto e mi accompagni a entrare Là dove la fantasia del mio amore mi porta 

Mt 8,18-22

Allora uno scriba si avvicinò e gli disse: «Maestro, ti seguirò dovunque tu vada». Gli rispose Gesù: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo». Mt 8,18-22Raccoglimi Basta un niente e l’uomo si disperde Tu che hai la sicurezza di una casa Tu che hai un nido che ti accoglie Tu che ti aspetti di prendere congedo dagli affetti Davanti alla proposta del Figlio dell’uomo Tu mi chiedi di lasciare l’astuzia E il frutto che ne deriva ossia il possesso Davanti a un nido costruito in alto e con amore Anche il nido rimarrà vuoto Ora Signore ti voglio vedere sugli affetti cosa mi dici ? “ Lascia anche quelli, perché sono dono appartengono a se stessi e al Donatore “ Allora raccoglimi: e fammi spazio nella ferita del tuo cuore è lì la mia casa Accoglimi in un luogo che non si spopola nella tua chiesa terrena e celeste Donami la gioia di essere fratello e figlio In questo avverto che mi hai raccolto e unito

Spera

Come sarebbe bello trovarsi sempre pronto Non essere sorpreso nella pigrizia del niente C’è in te la forza di una vita che non tace mai Ogni giorno bussa alla porta e ti spinge ad andare Non chiederti… dove ? Perchè l’amore ha le sue vie Tu le scopri nella vigilanza del momento Per la tua fragilità molti sono i momenti amari Momenti di rimpianto e dei sospiri Se vai a vedere anche quelli sono buoni Basta che li presenti come tuoi Ti prego presentali con la tua nudità Sei stato tu a farle le mancanza e non dar colpa All’Amore piace questa verità E in questa verità avrai la risposta di misericordia “molto ti è perdonato perché molto hai amato” Se chiudi gli occhi queste parole di misericordia Sono una carezza al tuo cuore Lui non vede mentre pecchi E’ proprio il buio del peccato a escluderlo Quando esci dalla torbiera paludosa fitta di nebbia grigia Vede solo la ferita del tuo cuore Ti stringe al suo cuore puro Approfitta !!! Lascia perdere tutto riprendi il cammino