Artesacra

Lc 21,20-28

Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria. Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina. Lc 21,20-28 Ci sono giorni in cui la vita è in subbuglio La stessa natura che ci circonda dove prima si trovava accoglienza Sembra tutto cambiato Il tempo che passa ti tiranneggia Il cielo non ti dice niente E la terra sembra una bestemmia sotto il cielo In te tutto è in agitazione Le stesse stelle vuoi che ti piovano addosso per coprirti Tutta la vita sembra finire in una angoscia inglobata dal buio Non temere e non farti cadere le braccia La piccola fiamma sbattuta dal vento della paura Resiste in te e Colui che ti sostiene non la smorza Proprio quella fiamma ti fa vedere oltre le nuvole Il Pastore che viene e ti porta con se Ti fa passare dove il tempo non c’è Ti fa guardare l’abbisso come il pozzo dove attingere misericordia Ti fa godere frutti che non hai mai mangiato Ti fa stare in piedi davanti a Lui E la preghiera che esce dal tuo cuore è l’orazione del redento Ciò che succede in te succederà anche sulla terra Alza il capo e speriamo di vederLo veramente E lì che si sperimenta la pienezza dell’amore

Lc 21,12-19

Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita Lc 21,12-19 Cerca il bene sempre senza mai scoraggiarti Conosci gli errori commessi e prendine le distanze Allora il male fuggirà da te Hai tra le tue mani solo l’oggi… vivilo!!! Non pensare agli errori del passato e dici: “non ripeterò gli stessi errori del passato” stolto ne farai di peggio Sii severo con i sensi di colpa e allora non fiaccherai la gioia di andare avanti Il ripetere gli stessi errori ti porta a cena dal Cornuto La non conoscenza degli errori ti fa schiavo Il non pentirsi degli errori ti fa superbo Tutto ciò è veleno per la perseverenza Ricordati la mitezza la perseveranza e la pazienza sono gemelle Sono figlie dell’amore infatti il loro linguaggio è “amore eterno” Quando non sei perseverante non ti agitare Non prendere decisioni è pericoloso Fermati un mese e contempla le tre cadute della via crucis Cade si rialza per tre volte e la croce è ben salda sulle sue spalle Io so che il cadere come il rialzarsi è parte di un gioco d’amore

Lc 21,5-11

Quando il senso di colpevolezza ti fa andare via Quando ti chiudi in quell’atteggiamento che condanna Quando ti senti messo all’indice cadendo nell’inganno Proprio allora sentirai queste parole ti aiuteranno a uscire dalla paura: Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! Lc 21,5-11 Gesù ci ha avvisati di non andare dietro a coloro che mettono paura Costoro con l’inganno rendono schiavi gli uomini Noi siamo figli e figli di un Padre che ci raccomanda di non temere È proprio in questa obbedienza d’amore filiale Che l’anima si riconosce oggetto di un amore grande Ed è per questo viene invasa dal timore filiale rispettoso Quando l’inganno ha sedotto l’anima Perde l’onestà e non ha presente la sua realtà Oggi quante anime si mettono al posto di Dio negando la propria creaturalità ? Quante anime sono soggiocate da questi “sono io”? Perdono la loro originale bellezza asservendosi a idoli che tiranneggiano Figli tornate al Padre con amore di figli Vedrete che la paura del quando del come e del dove svanirà Il Padre sicuramente non ti lascerà vacillare se ti affidi a Lui

Lc 21,1-4

Ella invece, nella sua miseria, ha gettato tutto quello che aveva per vivere Lc 21,1-4 In un momento di generosità ho dato tutto Mi sono sentito povero e bisognoso La mia vita è snella e scorre In un momento di egoismo ho trattenuto anche le cose più stupide Perché Signore viviamo questi paradossi? L’esempio di questa vedova non sono gli spiccioli Non è la sua vedovanza È quel verbo gettare che mi fa pensare Gettare nel tesoro del tempio non significa darlo al Signore Ho come l’impressione che questa vedova Vuole dirmi che la vita che ho non dipende dai beni Che la vita non dipende neanche dall’assenza dei beni Ma che essa dipende dalla libertà di dare tutto Chi è libero e ama anche due spiccioli è molto Questa vedova è la fede sincera e vera di chi sa La vedova sa di essere amata da chi provvede ai passeri La vedova sa che l’affanno del domani costa troppo È meglio vivere il presente e le grazie di oggi La vedova conosce l’economia del poco Perché Dio non guarda a ciò che l’uomo vede La fede sa tutto questo e non ha paura della perdita delle cose La fede sa che lo stesso affanno nel vivere dell’uomo È di competenza di Dio… forse la Sua parola non dice “getta nel Signore il tuo affann…”

Segreto

Rimani con me e dimmi il tuo segreto Lungo il mio cammino le cose che hai suggerito al mio cuore Sono di una bellezza unica sono come il pane sfornato da poco Però il segreto ancora mi hai svelato Troppe parole affollano la mia mente E tu mi aspetti nel silenzio della tua casa Tu parli nel silezio È inconfondibile il tuo silenzio È il pieno dell’amore che si dà Aspetto il tuo segreto che mi fa leggere chi sono Tante cose sono scritte sui libri La parola che dici a me E che si perde nella farina della mia esistena Non la conosco ancora e non sta scritta in nessun libro Alcune parole imparate a vivere nel libro della vita Le ho fatte mie e si sono mescolate nella mia vita Tu rimani con me e dimmi il tuo segreto Andare via da questa terra senza conoscere la parola Quella parola che tu vuoi suggerire al mio cuore E condensa tutta la mia storia in questa terra È quella che aspetto Mi piace pensare che me la dirai All’alba di un mattino d’estate o al tramonto di autunno Ma il mio cuore mi suggerisce che non sarà questo Io so che Tu mi sorprenderai nel tuo silenzio I tempi sono sempre i tuoi e i tuoi tempi mi hanno insegnato a vivere

Lc 19,41-44

«Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace! Ma ora è stato nascosto ai tuoi occhi.Per te verranno giorni in cui i tuoi nemici ti circonderanno di trincee, ti assedieranno e ti stringeranno da ogni parte; distruggeranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata». Lc 19,41-44 Ti cerco e Tu mi visiti tutti i giorni Non saperti riconoscere nel tempo della tua presenza Mi sembra di perdere un occasione per amarti Meglio dire mi perdo un’occasione di sapere di essere amato Nel silenzio avverto la Tua presenza Mi accogli mi attiri mi vuoi Leghi sempre la Tua vita alla mia esistenza Io non so comprendere il Tuo stare con me I sensi mi disturbano e non mi fanno leggere dentro È in quel dovunque ti trovo che non sono vigilante Quanta superificialità nella vigilanza Attratto e distratto da tante cose mi perdo E non conosco che sei Tu che mi vieni a visitare La tua presenza da alla mia attesa la dolcezza di un abbraccio La Tua presenza feconda il mio amore Mi fa padre e mi ricompone nell’unità Ti chiedo pedono per tutte le volte che non sono vigile O che la mia fragilità non mi permette di accoglierti

Lc 19.11-28

Venne poi anche un altro e disse: “Signore, ecco la tua moneta d’oro, che ho tenuto nascosta in un fazzoletto; avevo paura di te, che sei un uomo severo: prendi quello che non hai messo in deposito e mieti quello che non hai seminato”. Lc 19.11-28 Non farti rubare la speranza che è in te Fuochi fatui che nascono dal niente e danno niente Sono le varie soluzioni che ogni burattino da Tu non farti rubare la speranza È come un filo di una ragnatela di scarsa consistenza Non demordere appenditi a quel filo La speranza non delude le soluzioni proposte sono bufale La violenza contro la violenza conduce alla morte Miscele come l’argilla e il bronzo portano alla rovina È tutto ciò che si legge e si vede non è la pace Parole che inseguono parole e ti chetano qualche istante Registi occulti e quelli palesi fanno a gara per distruggere Tu non farti rubare la speranza Rimani fermo a sperare contro l’impossibile Oggi l’impossibile è evidente ma tutti vendono fumo Siediti e prega la dove sei… inginocchiati!!! e da gloria a Dio Non scoraggiarti e non lasciarti cadere le braccia Il Bene che è in te non nasconderlo nella paura Lo scoraggiamento che hai ti fa nascondere È solo un tranello per farti fuori Tu non farti rubare la speranza La speranza tiene uniti gli uomini Essi sanno che il loro Redentore è vivo Davanti a tanta precarietà abbiamo una certezza Lui è vivo

Lc 19,1-10

Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto». Lc 19,1-10 Continua a camminare verso Gerusalemme deciso a salire sulla croce Dopo il cieco ecco vede su di un albero Zaccheo uomo di bassa statura Zaccheo forse non è un nano ma come peccatore era un pesce grosso Gesù si autoinvita lo chiama e vuole sostare nella sua casa Mi chiedo spesso quando leggo questo passo Perché Gesù vuole fare casa con Zaccheo ? Perché vuole entrare nel suo mondo? Perché Zaccheo vuole vedere Gesù dall’alto? Perché Gesù vede Zaccheo dal basso? Alcune risposte potrebbero essere scontantate Zaccheo deve scendere dall’albero per farsi accompagnare da Gesù Nell’abisso in cui si trova e vede il proprio peccato Gesù si fa trovare nell’abisso della nostra esistenza E vuole portarci fuori da esse Zaccheo è un impuro Gesù lo rende puro Veramente il Signore ci fa nuovi siamo noi che vogliamo rimanere impuri Per poter piangerci addosso o puntare il dito come gli ipocriti

Lc 18,35-43

Gli annunciarono: «Passa Gesù, il Nazareno!». Allora gridò dicendo: «Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me!». Quelli che camminavano avanti lo rimproveravano perché tacesse; ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!». Lc 18,35-43 Puoi gridare il Suo nome e chiedergli aiuto Puoi chiedergli di vedere ciò che manca al tuo amore La gente ti rimprovererà perché disturbi O pegiio ti dirà di fare silenzio perché ormai tutto è finito Tu grida più forte e non aver rispetto per l’ipocrisia Essa vuole tenere tutto nel silenzio Basta tenere la testa in giù e fare come un automa ciò che è richiesto Tu vuoi vedere Lui che apre i tuoi occhi Il tuo grido non è estraneo al suo orecchio Egli prontamente ti chiamerà e ti chiederà ciò che vuoi Fammi vedere Signore i miei errori Donami quel sano discernimento di non confondere la giustizia con l’amore Le sirene che disturbano il mio gridare falle tacere Fa tacere quell’atteggiamento affettato e manieristico Perché anche nel mio gridare e nel mio movimento scomposto ti possa vedere Ti voglio vedere con gli occhi dell’amore Quell’amore che sa perdonare Quell’amore che non si rassegna a vedere i fratelli che muoiono Quell’amore duro in volto che imperterrito continua ad amare Quel tuo amore che va verso Gerusalemme a morire Il tuo sacrificio è bastato per salvarci ma gli uomini continuano ad ammazzare Oggi non ti chiedo di più mi basta vederti Quando hai aperto i miei occhi ti voglio seguire Mi indicherai il sentiero della vita E stare alla tua presenza è una gioia

Cor 3,9-11.13-17

Perché santo è il tempio di Dio, che siete voi. 1 Cor 3,9-11.13-17 Ognuno è il tempo santo di Dio Noi gli apparteniamo e siamo suoi Un tempio non solo è bello all’esterno Ma all’interno è ancora più bello Nel centro del nostro tempio è la Sua presensa Giono e notte soffre con gemiti affinchè non ci perdiamo Il nostro tempio non abbiamo potere di distruggerlo Perdiamo tempo nel curarlo solo esternamente Poi dentro abbiamo la morte e il buio Impariamo a mettere Dio al centro di noi Curiamo e custodiamo la nostra anima È una perla che va alimentata dell’olio della misericordia Non rattristiamola con le nostre manie Non feriamola con le nostre invidie e gelosie Non ci vittimizziamo facendo crescere in noi l’odio e la violenza Ricordiamoci che l’interno deve essere curato più dell’esterno All’interno ci sono i grandi tesori che vanno difesi e custiditi La Chiesa con il suo insegnamento e i santi con la loro testimonianza Danno stabilità al tempio e fanno si che tu non ti perda