Artesacra

Mt 10,16-23

Ecco: io vi mando come pecore in mezzo a lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe.Mt 10,16-23 C’è una modalità nell’andare verso i fratelli L’andare come una pecora Chi ha paura di una pecora? Dell’umile chi ha paura? Sembra strano ma dell’umile ha paura: l’orgoglioso che passa il tempo a denigrarlo l’invidioso che brama di vederelo nell’immondizia e il paradosso è che l’umile pensa di meritare più disprezzo perché il suo anelito è stare con Dio l’andare sinusoidale prudente del serpente è quell’andare che passa rasente all’ostacolo e non si ferma a dialogare, ma va oltre Il prudente è capace di trarre vantaggio dall’ostacolo Si fa credere inerme ma quando vuoi braccare la sua libertà Ti scivola tra le mani e tu rimani a mani vuote Il prudente ti irrita perché pensi che sia un codardo Lui sa che al momento oppurtuno può cogliere la giusta occasione L’andare del semplice ti fa sentire forte Il semplice ti meraviglia perché in poche battute ti da il la della vita Vuoi confonderlo con la superficialità E invece ti accorgi che il suo vivere è ridotto all’essenza È quella essenza che ti spiazza perché porta la saggezza del momento La proggettualità serena del futuro e un’analisi distaccata del passato Il semplice sa vivere nel presente e ne assapora il dolce e l’amaro Lui sa che tutto è dono perché sa che la vita è dono Va vissuta nella bellezza del suo peso Il semplice affronta la vita seriamente ma non nella seriosità Sa infatti che è poco serio essere seri e non significa essere pagliacci È la vita di una giornata che nasce nuvolosa Ma il semplice sa vedere il sole oltre le nuvole

Mt 10,7-15

Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. Non procuratevi oro né argento né denaro nelle vostre cinture, né sacca da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché chi lavora ha diritto al suo nutrimento. Mt 10,7-15 Il Cristiano è colui che da perché il suo Signore non è povero Va disarmato senza aggredire e senza invadere ma propone Non cerca gratificazioni umane facendole passare per divine Tutto quello che ha tra le mani e non si vede è di Dio Deve darlo con generosità e senza fissare il prezzo Una tariffa o un accenno ad offerta e vendere Dio Giuda l’ha fatto I beni materiali vanno condivisi con i fratelli Se accumuli e metti da parte assomigli al cane Che si prende la carne e la consuma lontano dal branco così fanno i ricchi accumulano per se stessi Tu dici che tutto ciò che hai hanno provveduto le tue mani A proposito di mani Paolo parla del suo sostentamento per rimanere libero Libero dalle ricchezze e da quelle relazioni che ti fanno stare in cattività Dipendere solo da Dio è dipendere dall’amore Questo amore non ha prezzo chi lo mette è ladro dell’amore Chi l’ostenta come suo sta firmando la sua condanna Chi se lo procura a spese del povero… è bene che sto zitto per non giudicare

Mt 9,32-38

«La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!».Mt 9,32-38 Tanti si fregiano del nome cristiani pochi di quelli che lavorano per il regno Molti di quelli che parlano di Dio pochissimi sono quelli che vivono di Dio Molti sono i padroni senza averne i titoli quasi nessuno serve il fratello Sono belli questi slogan ma la vita con Cristo è tutt’altro Manda Signore gli operai dell’amore e del servizio Quelli che nel silenzio della notte come sentinelle invocano il tuo nome Di giorno come operai silenziosi riversano nei cuori la tua speranza Non hai bisogno Signore di imprenditori che curano i propri interessi Ma di operai che hanno a cuore gli interessi del regno Curvi per la gioia di chinarsi si danno ai poveri agli aflitti a quelli che smarriti cercano la via Fa Signore che nella tua vigna ci siano soli operai Tu hai chiesto soli operai, gente che si dona e fa ciò che tu vuoi Tutti i battezzati sono operai della vigna perché sacerdoti del Re Sono coloro che rendono viva la Tua presenza in ogni realtà Ascigano le lacrime come sorreggono nel silenzio i deboli A loro volta si fanno sorreggere perché fragili Il dono per loro è fonte di vita per se stessi non tengono niente La fede che hanno rende lo scettico docile alla grazia di Dio Poi ci sono di quelli che non per meriti ma per grazia celebrano il Sacrificio di amore Questi devono essere servi senza titoli senza pretese senza nome Questi vengono per ultimi perché servono tutti E se per caso hanno la pretesa perché servi dell’Amore non amato Di comandare di fregiarsi di titoli o di pretendere di essere serviti O morire nella ricchezza e negli agi questi non sono operai secondo il Suo Cuore Sono solo….Boh!!!

Mt 9,18-26

Gesù si voltò, la vide e disse: «Coraggio, figlia, la tua fede ti ha salvata». E da quell’istante la donna fu salvata. Mt 9,18-26 Ogni istante è buono per stendere la mano e chiedere La scala che si appoggia a terra e arriva al cielo è la strada Per rompere la coltre che ti separa da Lui non devi fare niente di meritorio Devi solo avere fede e non dubitare Stendi la tua mano verso il cielo per chiedere E otterrai La donna stende la mano e Lui si volta e dice: “coraggio” Dove è il tuo coraggio? Quando lo dai in pasto ai tuoi pensieri ? Quando per un calcolo di probabilità interrompi la scala non permettendo ai suoi angeli di assisterti Poi ti lamenti che hai fede e Lui è sordo Ricordati che la fede è un fiducioso abbandono Chiede coraggio che Lui riconosce subito “coraggio, figlia” Ricordati che con il patentino del devozionalismo non vai da nessuna parte Lui si volgerà verso di te solo quando stendi la mano Solo quando la tua relazione è autentica Solo quando hai fatto il salto Tocca nella fede il suo cuore e vedrai Mi potrai obbiettare che non è così semplice Ti posso solo dire che mentre tu leggi trattati su fede e ragione e ti complichi la vita Io provo ad alzare le mani per dichiarare la mia impotenza Sicuramente qualcosa accadrà senza annoiarmi dietro libri di teologichese Primo o poi si volgerà e mi dirà “coraggio va in pace sia fatto come hai chiesto”

Gv 20,24-29

Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo». Gv 20,24-29 Cosa non faresti o daresti per vedere il Signore? Ma siamo proprio convinti che una volta visto noi cambiamo? Non è il vedere il Signore o avere un miracolo che tu cambi Tommaso dopo che era stato con Lui tre anni al dunque scappa Non si fa trovare neanche quando arriva la prima volta dopo la resurrezione Quando i fratelli gli dicono che hanno visto Lui pretende di verificarne le ferite per credere Un vero amore nasce nell’intelligenza del cuore In questo spazio immenso tu puoi vedere ogni cosa Tommaso non ha tastato le ferite quando l’ha visto Ma l’ha riconosciuto come suo tutto “Mio Signore Mio Dio” Quello che Tommaso ha provato può succedere anche a te Basta che tu apra il tuo cuore intelligente alla fede Questa apertura ti permette di avere una relazione con Lui Sia che tu dorma o vegli il tuo cuore ha solo un anelito Lui Abbandonarsi a questa relazione ti senti fortunato Non hai bisogno di curiosare e fare furbizie per fartelo amico È proprio dell’onestà della relazione darsi così come si è E Lui si da a te con l’amore di chi ha pagato E tu e io siamo le cause di quelle piaghe Ricordati che tutto ciò ha un luogo il cuore intelligente

Mt 9,1-8

Ma, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati: Àlzati – disse allora al paralitico –, prendi il tuo letto e va’ a casa tua». Ed egli si alzò e andò a casa sua. Mt 9,1-8 Porti dentro di te un cartello senza speranza Su cui c’è scritto” condannato a morte “ È questa la tua paura che ti perseguita e non ti aiuta Vuoi essere sempre perfetto ma dentro porti il marchio Infatti tutto ciò che non riesci a perdonare e perdonarti Ti paralizza fino ad inficiare il tuo fisico Paralizzato immobile la vita non ha sapore di niente È il frutto del peccato la paralisi nell’amare L’immobilità è la colpa che non ti fa andare avanti Coraggio non impantanarti nella melma dei tuo pensieri Cammina portando sotto il braccio la catena che portavi al collo Libero dai tuoi giudizi e dei giudizi altrui Hai conosciuto e assaporato la Sua Misericordia Questa è la sola libertà che ti fa figlio Perché solo il Padre ha questo potere di perdonarti E solo dal Padre puoi ricevere questo dono che solo il Cristo può darti

Mt 8,28-34

I mandriani allora fuggirono e, entrati in città, raccontarono ogni cosa e anche il fatto degli indemoniati.Tutta la città allora uscì incontro a Gesù: quando lo videro, lo pregarono di allontanarsi dal loro territorio. Mt 8,28-34 Tutta una città dopo che era stata bonificata dai cornuti e beneficata dall’amore Lo prega di non entrare avevano paura dell’amore Tu sicuramente non ti comporteresti come loro Quante volte che vieni amato senti quell’amore come rimprovero? Quante volte quando sei consolato dalla Sua presenza ti senti conflittuato? Quante volte devi scegliere tra bene e male addoliccisci il male? Affermi che non c’è niente di male anche davanti ai sorprusi O riduci l’uomo a un goffo personaggio non identificabile dicendo “è umano sbagliare” In questo modo vuoi rimanere nell’errore Quando i porci dal tuo cuore vengono mandati via Hai la nostalgia della loro assenza Allora il tuo amore lo baratti con il tuo piacere Il vangelo di oggi è di un’attualità sconcertante Almeno i samaritani uscirono per andargli incontro e lo pregarono di non entrare Noi facciamo di peggio Con atteggiamenti camaleontici lo preghiamo e lo mettiamo all’indice Che falsi che siamo!!!

Gn 19,15-29

Ora la moglie di Lot guardò indietro e divenne una statua di sale. Gn 19,15-29 Quando il Signore esaudisce la tua preghiera Hai la voglia di guardarti indietro e vedere il cammino fatto Proprio allora hai perso la vita A noi non ci basta andare verso la vita vogliamo anche vedere la morte che ci insegue Per questo motivo il nostro immobilismo spirituale prende il sopravvento Le tue gambe vanno avanti e i tuoi occhi guardano indietro Sei come spezzato dentro e rimani fermo proprio là dove hai avuto la grazia di andare Se ci fai caso il tuo cuore rimane neutro e cristallizzato La tua mente sprona i cavalli ad andare per un verso Per un altro innesca dubbi terribili E tu come l’asino del filosofo che non sai se deve mangiare prima paglia o fieno Stai fermo come una statua di sale Va avanti e non guardare mai indietro non giudicare il percorso fatto Non fare analisi soggettive a secondo del tuo stato d’animo Queste analisi sono imperfette e pericolose perché ti fanno la realtà con la tentazione Non ridurti a sale impuro perché non sarai adatto a condire la società Pensa tu puoi rendere presente Chi vuoi incontrare nel futuro Non guardare al tuo passato specie quello di peccato è stato bruciato nello stagno di fuoco Tieni in mano il tuo filo d’oro è quello che ti porterà al porto desiderato

2Tm 4,6-8.17-18

Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede.2Tm 4,6-8.17-18 Combattere la buona battaglia della vita È vivere la vita e non una vita È la vita di chi vuole investire tutto sul Cristo Dopo i tre giorni di buio Paolo ha conosciuto la luce Quella vera che illumina ogni uomo E quando questa luce ti investe non ami stare più nell’oscurità Paolo non solo l’ha cercata ma non l’ha trattenuta L’ha donata a tutti con la propria vita senza essere da aggravio a nessuno Confida al suo amico Tito che sta per morire Ormai la sua corsa è arrivata Sapere di morire vuol dire che si è assaporato la vita eterna La vita che non finisce mai dove il sole non tramonta Ho conservato la fede poter dire la mia relazione coon Lui ha raggiunto la pienezza Partendo già da questa terra e avere nel cuore l’incotro tanto atteso È veramente morire bene morire in grazia Questa dichiarazione di Paolo mi fa pensare Molte volte ho avuto a che fare con paesaggi mozzafiato Il pensiero di non rivederli mi metteva tristezza È da un po’ di tempo che li vedo ancora e captano la mia attenzione Ma vederli ancora o non vederli più non producono in me nessun effetto Ultimamente me lo son chiesto come mai e mi sembra di aver capito Che Dio voglia essere il tutto della mia esistenza Se questo non fosse vorrei che lo diventi

Mt 7,21-29

Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. Mt 7,21-29 Fare la volontà del cielo è veramente difficile Si tratta tante volte di scegliere tra bene e bene Alcuni ti dicono che devi scegliere ciò che non ti piace Sembra assurdo che il Padre ti chieda di azzerare tutti i desideri Aluni suggeriscono sforzi di volontà pazzeschi Quelli patologici ti dicono che fare la volontà di Dio è rassegnazione e sofferenza Non si vede un bel quadro eppure fare la volontà del Padre è santità Prima si chiede il permesso e la grazia di poterla fare senza nominare invano il Suo nome Poi come un bambino ci si lascia prendere per mano Puoi lasciare la Sua mano e smarrirti se con cuore contrito torni a Lui Lui ti accoglie e hai fatto la Sua volontà Mentre stai facendo un’azione puoi chiedergli “Signore tu lo vuoi?” Nel silenzio della tua anima ti darà la risposta Fin dal mattino puoi guardare le cose da fare e affidargliele Poi quando queste bussano alla tua porta nel presente le fai Poi ci sono gli atti di obbbedienza alla Sua parola e quelli sono significati nel fare la sua volontà C’è una cosa che spiazza tutto è il desiderio di amarlo sopra ogni cosa Allora la giornata acquista il ritmo dell’amore Ricordati che anche le tue fragilità sono occasioni di poter fare laSua volontà