Artesacra

Tm 1,1-3,6-12

Egli infatti ci ha salvati e ci ha chiamati con una vocazione santa, non già in base alle nostre opere, ma secondo il suo progetto e la sua grazia. “ Tm 1,1-3,6-12 Tu, Signore ci chiami e ci richiami Come la chioccia che fino a quando i suoi piccoli non sono al completo Non si sposta del luogo della chiamata E una volta che sono tutti si avvia davanti a loro E’ sempre Gesù che ci chiama sulla piazza di Gerusalemme Chiama a tutte le ore anche all’ultima ora di lavoro Dove il tempo del fare è scaduto e inizia il tempo dell’incontro Ci attiri ci vuoi a stare con Te Il Tuo desiderio di stare con noi non lo comprendiamo Troppo piccola è la mente e troppo stretto il cuore Il tuo progetto è farci scendere nel profondo del nostro io Attraverso la finestra del nostro io possiamo contemplare il tuo volto Il tuo progetto è di pace e non di sventura E’ proprio nella contemplazione di te sappiamo di esistere per l’eternità La tua santità è grazia per noi, perché ci fai partecipi Noi abbiamo sete di eternità perché tu sei la sorgente Ma questa sete non sappiamo governarla e non sappiamo discernere Confondiamo l’acqua chiara come pura , ma è inquinata Solo la vista non basta per vedere occorre l’ascolto della conoscenza E’ lo Spirito Santo il nostro avvocato che ci illumina E nella trasparenza ci attira a bere il fiume di acqua viva ; che sgorga del cuore di Cristo Signore

Mc 12,13-17

Ma egli, conoscendo la loro ipocrisia, disse loro: «Perché volete mettermi alla prova? Portatemi un denaro: voglio vederlo». Ed essi glielo portarono. Mc 12,13-17 Cosa vuol dire libertà? Quando le nostre relazioni sono improntate all’amore Al servizio dei fratelli dove la giustizia corregge le relazioni Questa è la libertà che ci fa figli e fratelli Ci rende simili a Dio La cattività è la schiavitù che uccide Dio L’idolo prende il sopravvento e il potere diventa antidio La libertà è promuovere la libertà del fratello E’ amarlo e non renderlo schiavo Gesù chiede di portargli la moneta lui non ce l’ha Il fatto che lui non ha la moneta è che non deve dare niente a Cesare Il ha potere se tra le tue mani circola la sua moneta Tra le mani di Gesù non circolava Per cui Cesare non aveva potere su Gesù

Mc 12. 1-12

E cercavano di impadronirsi di lui, ed ebbero paura della folla. Compresero infatti che disse la parabola per loro. E, lasciatolo, se ne andarono. Mc 12. 1-12 Leggendo e pregando su questo passo rimango colpito C’è uno scontro tra l’infedeltà dell’uomo con la fedeltà di Dio La costanza del suo amore è impressionante Basta poco che l’uomo venga lasciato libero Che diventa un ladro e un assassino Ladro perché pensa che ciò che gli viene dato è suo L’uomo non riesce a vedere Dio come Padre A causa del veleno inoculato da satana Guarda Suo Figlio come l’unico erede e si sente escluso Dio permette l’uccisione del Figlio Affinché noi potessimo capire il suo amore per noi E se ci guardiamo intorno oggi lo spettacolo che si presenta non è bello Il povero viene lasciato nella sua miseria Il piccolo viene scandalizzato nella sua innocenza Il poco è qualcosa da non tener conto Lui rispetta la nostra libertà Facciamo tutto ciò che vogliamo E Dio ama la Sua : Egli si dona sempre a noi Fino a quando non si capisce questo mistero d’amore Puoi cercare di impadronirti di Lui Avrai paura del Suo amore e lo lascerai andare Davanti a questa nostra impotenza di amare Chiediamo aiuto E’ bene che ci ricordiamo che Lui ci amerà sempre Prima o poi anche noi cederemo a questo amore e la smettiamo di fare i piagnoni

Mc.11,11-25

La mattina seguente, mentre uscivano da Betània, ebbe fame. Avendo visto da lontano un albero di fichi che aveva delle foglie, si avvicinò per vedere se per caso vi trovasse qualcosa ma, quando vi giunse vicino, non trovò altro che foglie. Non era infatti la stagione dei fichi. Rivolto all’albero, disse: «Nessuno mai più in eterno mangi i tuoi frutti!». E i suoi discepoli l’udirono.Giunsero a Gerusalemme. ………………………………………….. La mattina seguente, passando, videro l’albero di fichi seccato fin dalle radici. Pietro si ricordò e gli disse: «Maestro, guarda: l’albero di fichi che hai maledetto è seccato». Mc.11,11-25 Tra i due giorni c’è la cacciata dal tempio Il fico è sterile e invece di dargli i frutti lo fa seccare Questa reazione da parte di Gesù noi on ce l’aspettiamo E’ un paradosso che il Signore della vita faccia morire la vita Lui entra nel tempo e caccia via tutti Perchè nel luogo della preghiera si fa commercio Nel luogo della pace e del silenzio si urla e si vende Nel luogo della concordia si baratta e si imbroglia Il tempio è diventato il luogo sterile Non c’è più la presenza di Dio Questo fico si alza dalla terra altezzoso Prende elementi necessari per vivere Prende luce per trasformarla in materia Prende solo e non da frutto La vita dell’albero può essere paragonata alla vita dell’uomo Noi siamo tempio dello Spirito Santo La nostra vita come la viviamo ? L’amore che è riversato nei nostri cuori dalla grazia ? Si è trasformato attenzione al fratello o ci siamo gonfiati nel nostro sapere? Il perdono e la misericordia l’abbiamo usati a nostra volta per perdonare ? Come curiamo questa relazione con lo Spirito che è in noi ? Gesù all’albero che non porta frutto lo fa seccare Agli uomini del tempio che hanno reso impuro il tempio li caccia via Noi che siamo tempio dello Spirito Santo Siamo chiamati a portare frutto di amore di benevolenza di pace di gioia Cerchiamo di non essere sterili

Rm12,9-16

Benedite coloro che vi perseguitano, benedite e non maledite. Rallegratevi con quelli che sono nella gioia; piangete con quelli che sono nel pianto. Abbiate i medesimi sentimenti gli uni verso gli altri; non nutrite desideri di grandezza; volgetevi piuttosto a ciò che è umile. Rm12,9-16 Sulle nostre labbra ci sia sempre la benedizione Che non succeda a maledire il fratello Altrimenti sulla nostra testa rimane rimane la maledizione Quando si ha a che fare con Dio non usiamo il nome di Dio Non puoi usare il Bello e il Bene per il male Perchè metti la firma alla tua stupidità e alla tua ignoranza Come è bello rallegrarsi con il fratello che è nella gioia ? Avverti in maniera sensibile che quella gioia si moltiplica Eppure gli invidiosi e i superbi sono tristi perché rosicano Fare in modo che il dolore si possa dividere nel silenzio del pianto E’ di chi sa soffrire rimanendo vicino al fratello I salvatori della patria sono elefanti in una cristalleria Devono per forza parlare, stimolare, incoraggiare sono noiosi Le loro carezze sono come il manto del riccio Il sogno di una comunità che gli stessi sentimenti del reciproco amore Porta in se la bellezza della diversità nell’amare Una comunità che si uniforma nel pensiero e nella forma di amare E’ una comunità di plastica che vive in un regime ideologico In quella comunità non c’è unità ma uniformità La mediocrità imperversa e l’ipocrisia detta legge Se veramente hai un desiderio serio abbi il desiderio di amare Dio Quello è il più grande desiderio che nessuno può distruggere Perchè l’Onnipotente non lascerà che il tuo piede inciampi Abbi cura delle piccole cose e l’amore per le piccole cose Sappi che il tuo cuore diveta grande nelle piccolo Perchè ha attirato l’amore del Padre

Gn3,9-15.20

il Signore Dio lo chiamò e gli disse: «Dove sei?». Rispose: «Ho udito la tua voce nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto». Gn3,9-15.20 Dio cerca Adamo per parlare con lui, ma non lo trova Questa ricerca di Dio non va vista , perché sa che Adamo ha peccato Dio vuole avere una relazione con noi Adamo non si trova , si è nascosto, perché ha rotto la relazione E poi perché il veleno che il cornuto gli aveva messo dentro, aveva fatto in modo che Adamo diffidasse di Dio Quante volte vediamo Dio con lo stesso occhio di Adamo ? Diffidiamo, ci giustifichiamo e rompiamo la relazione Altre volte ci puniamo, pur di non chiedere aiuto Adamo ha avuto paura di Dio Anche noi abbiamo paura di Dio, e poi quando qualcuno ci minaccia che Dio punisce Si apre in noi una voragine di solitudine e di angoscia Chi usa la minaccia e poi dice che Dio è buono si vada a curare Noi abbiamo una sete di Dio mista al veleno di satana E spesso siamo confusi e ci allontaniamo Cerchiamo fonti di acqua che si alternano con ritmi veloci Rimane sempre la sete. Chiediamo allo Spirito Santo mandato dal Padre per riprendere la relazione E’ lo Spirito che ci permette di stare davanti al Padre nella verità Quella verità amorevole che nella franchezza ci fa confessare i nostri errori E’ in questa libertà che la misericordia di Dio ci abbraccia

Mc 10,32-45

Egli disse loro: «Che cosa volete che io faccia per voi?». Gli risposero: «Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra». Mc 10,32-45 Gesù nel fare questa domanda ha un po’ di trepidazione Forse pensa “ è la terza volta che dico la stessa cosa speriamo bene” Se ricordate è la stessa domanda che fa al cieco: “cosa vuoi che io faccia per te ?” Il cieco voleva vedere la gloria di Dio Questi pensavano che arrivati a Gerusalemme Avevano le poltrone assicurate “li sarà il capo e noi comandiamo con Lui” L’uomo ha una concezione di gloria diversa da Dio Per gloria l’uomo pensa di spadroneggiare Per l’uomo la gloria è egoismo e la realizzazione del proprio ego Per Dio invece le cose non stanno così E’ esattamente il contrario è realizzare l’amore E’ mettersi al servizio del fratello E’ perdersi in questo amore fino alla morte In questo sta la vera conversione

Mc 10,28-31

gli rispose: «In verità io vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà. Molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi saranno primi». Mc 10,28-31 Spesso tutti pensiamo che il passaggio sia quantitativo Pensate a cento socere la vita sarebbe un’ecatombe Il passaggio è qualitativo Francesco quando lascia tutto nella piazza d’Assisi Si guarda intorno lascia il padre e accoglie come fratelli i poveri La sua relazione paterna è ormai alla frutta Nei poveri vede il padre la madre la sorella il fratello Poi nel cantico delle creature ci fa vedere la sua relazione con le cose Francesco quando lasciava un luogo che l’aveva accolto Andava a ringraziare il letto la grotta perché l’avevano accolto E avevano ascoltato i suoi sospiri E’ la relazione con le persone e le cose Che dobbiamo qualificare e valorizzare E’ nell’amore che dai che si moltiplicano le relazioni Certe volte vedo una deresponsabilizazione nelle relazioni E’ sempre colpa degli altri sono sempre gli altri a sbagliare Più di una volta ho osservato questo fatto: Spesso vedo che quando un bambino cade o si fa male la madre per consolarlo nel suo pianto fa picchiare la staccionata o fa battere il piedi per terra se cade per strada a parte vedere il bambino intontito e meravigliato che deve menare qualcosa che non gli ha fatto niente Semmai deve essere lui a chiedere scusa nella fretta queste piccole cose non le capiamo Lasciare tutto per il Signore è avere tutto nel Signore E poiché Lui è il primo e l’ultimo Vicino a Lui saranno coloro che hanno ampliato le relazioni d’amore

Mc10,17-27

Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse: «Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio». Mc10,17-27 Noi non ci salviamo da soli è Dio che ci salva O meglio Dio ci ha salvati e in questo verità, che dobbiamo cercare la libertà Il giovane ricco pensava di possedere le cose La verità erano le cose che possedevano lui Fino a quando non ci domandiamo come gli apostoli la domanda”Chi potrà salvarsi ?” Saremo sempre gestiti dalle cose Non siamo veramente poveri. E’ questa domanda che attiva la parola salvezza Che ci fa essere veramente poveri Perchè con pazienza Dio ci fa spogliare di tutto Iniziamo a usare le cose per il tempo che servono E non ci lasciamo possedere da esse Poiché quando smettiamo di possedere iniziamo ad usare le cose per quello che valgono Non siamo lontani dalla visione del Regno Il Padre nella sua infinita pazienza ci purifica dandoci il distacco dalle cose Questo esercizio tutti lo dobbiamo fare infatti la vita spirituale inizia nel distacco dalle cose e nell’abbandono a Dio e noi raggiungiamo la libertà Questo è un bene inestimabile Che ci mette in relazione con Gesù che ci ha chiamati amici e lo siamo realmente quando ci abbandoniamo a Lui

Gc5,9-12

Soprattutto, fratelli miei, non giurate né per il cielo, né per la terra e non fate alcun altro giuramento. Ma il vostro «sì» sia sì, e il vostro «no» no, per non incorrere nella condanna. Gc5,9-12 In un mondo di velluto come il nostro, l’ipocrisia è il cavallo vincente. Noi non sappiamo prendere decisioni con il cuore Dopo tanti ragionamenti, la nostra testa è come un carrello della spesa. La vera decisione ha bisogno che il cuore la sappia E’ mettere nel cuore la vera scelta, non abbiate paura Dire la fatidica frase “non lo so”, ci condanniamo e poi ci giustifichiamo Rimaniamo sempre al Km 0 avendo fatto tanta fatica per arrivarci Si dice che padre Pio era burbero , una volta gli chiesero il perché Lui disse: “E’ facile accontentare, però si corre il rischio di far perdere quell’anima, quando sono burbero so che è il bene di quell’anima, io prego e chiedo al Signore che non si perda, e nell’attesa soffro in silenzio per quell’anima” Quanta gente si è convertita per mezzo di questo frate burbero ? E tanti si potevano perdere. Ora tu lascia stare la compiacenza, i calcoli, le opportunità perse Cerca piuttosto di decidere o per il si o per il no Prima di decidere fermati davanti al tabernacolo prega e implora Vedrai anche una decisione impopolare la farai nella pace del cuore Quello che conta delle scelte non è saper scegliere per un bene effimero Ma scegliere per il bene che serve e non da scandalo