Artesacra

Mc9,41-50

Chiunque vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa. Mc9,41-50 Un bicchiere d’acqua da la sua ricompensa Il piede Quando ti metti in cammino nella vita spirituale Ricordati che il tuo piede è importante ti deve portare in cielo Ma se tu ti lamenti sempre e dici che sei un uomo spirituale Dai scandalo Meglio che ti tagli il piede e ti ricordi che basta un bicchiere d’acqua Il piede è la speranza La mano Tu dici che ami tutti e ami più di quello richiesto Puoi dare scandalo per il tuo eccessivo amore Tu che prendi sempre e accumuli fingendo di essere generoso Meglio che ti tagli la mano e ti ricordi che basta un bicchiere d’acqua La mano è l’amore Gli occhi Tu ti vanti di avere una fede grande e poi davanti alle difficoltà diffidi di Dio Tu che difendi Dio a spada tratta e difendi la tua religiosità Il tuo dio non è il Padre di Gesù di Nazareth tu dai scandalo Meglio che ti cavi gli occhi e ti ricordi che basta un bicchiere d’acqua Gli occhi sono la fede Per non cavarti niente è bene che tu chiedi al Signore che ti sali nel fuoco dello Spirito Santo Questa è la vera saggezza di che ama

Mc 9,38-40

Ma Gesù disse: «Non glielo impedite, perché non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di noi è per noi». Mc 9,38-40 Questi camminano per strada e incontrano uno che faceva esorcismi I discepoli vogliono impedire perché non erano della cerchia Fino a quando certi atteggiamenti esclusivi , e privilegiati rimangono nella chiesa siamo lontani dalla vera sequela. Con Gesù si parla lungo la via e sotto gli occhi di tutti Questo atteggiamento aperto e franco è lontano da noi Cerchiamo gente che fa parte del nostro ovile e che ci può capire Cerchiamo gente con la stella in fronte e poi vai a vedere come siamo ridotti Non vogliamo capire che Gesù si acchiappa proprio quelli scrausi Quelli buoni è meglio che fanno i convegni fanno meno danni Il Signore vuole un solo gregge un solo pastore Siamo arrivati al punto che ci sono più ovili che pecore E questo mette in competizione le pecore fino ad annientarle E’ bella la libertà che il Signore ha verso di noi Non ci deve chiedere il permesso di poter incontrare altre pecore Puoi essere la persona più strana ma se hai nel cuore l’amore Sei di Cristo

Mc 9,30-37

Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande. Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti» Mc 9,30-37 Nella vita spirituale ciò che conta è la semplicità Spesso la nostra vita spirituale la viviamo in maniera complessa e complicata L’adattiamo ai tempi correnti e alle difficoltà che questi ci impongono I dodici stanno con il maestro che ha fatto un annuncio E’ il suo secondo annuncio della sua morte Stanno con Lui e pensano quali strategie da mettere in atto Chi deve comandare e chi può comandare, quando il maestro sarà morto. Vogliono portare avanti il regno con strategie. La vita spirituale diventa un inferno di regole, quando uno vuole arrivare alla perfezione e poi comandare sugli altri. La vera spiritualità parte dall’accoglienza del piccolo Chi accoglie un bambino accoglie Dio e la Trinità abita in lui e l’amore in lui è perfetto La spiritualità fatta a salti mortali porta alla discussione e alla divisione Non tiene conto del fratello e del piccolo ma solo la perfezione egoica

Gn3,9-15.20

il Signore Dio lo chiamò e gli disse: «Dove sei?». Rispose: «Ho udito la tua voce nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto». Gn3,9-15.20 Dio cerca Adamo per parlare con lui, ma non lo trova Questa ricerca di Dio non va vista , perché sa che Adamo ha peccato Dio vuole avere una relazione con noi Adamo non si trova , si è nascosto, perché ha rotto la relazione E poi perché il veleno che il cornuto gli aveva messo dentro, aveva fatto in modo che Adamo diffidasse di Dio Quante volte vediamo Dio con lo stesso occhio di Adamo ? Diffidiamo, ci giustifichiamo e rompiamo la relazione Altre volte ci puniamo, pur di non chiedere aiuto Adamo ha avuto paura di Dio Anche noi abbiamo paura di Dio, e poi quando qualcuno ci minaccia che Dio punisce Si apre in noi una voragine di solitudine e di angoscia Chi usa la minaccia e poi dice che Dio è buono si vada a curare Noi abbiamo una sete di Dio mista al veleno di satana E spesso siamo confusi e ci allontaniamo Cerchiamo fonti di acqua che si alternano con ritmi veloci Rimane sempre la sete. Chiediamo allo Spirito Santo mandato dal Padre per riprendere la relazione E’ lo Spirito che ci permette di stare davanti al Padre nella verità Quella verità amorevole che nella franchezza ci fa confessare i nostri errori E’ in questa libertà che la misericordia di Dio ci abbraccia

Gv 21,15-19

Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro? Gv 21,15-19 Una domanda una richiesta ha questo senso. Sono tutto per te Pietro? Signore, questa domanda, non la fai solo a Pietro . La tua parola ci interpella e ci chiede : “ Se tu sei tutto per noi” Signore ti potrei dire : “Oggi tu sei tutto per me” E se Tu vedi che non è vero ti dico: “ Il mio desiderio forte è che tu lo fossi” Anch’io come Pietro mi guardo intorno Vedo i miei fratelli che sono molto più avanti di me Ho la tentazione di chiederti :”di loro che ne sarà?” Tu dici a me come a Pietro : “Tu seguimi”. E’ questo “ tu” rivolto a me che non ascolto Certo questo chiamarmi e richiamarmi per attirarmi a Te. Mi fa pensare a quanto mi amicizia Infatti, il Tuo chiamarmi non è rimprovero E una dichiarazione di amore, e spesso mi trova assente. Tu mi richiami, non ti stanchi e vuoi vivere con me. Voglio vivere con Te, e stare con Te. La mia fragilità mi porta tra i rovi E proprio lì mi vieni a prendere per portarmi via con Te. Davanti a questo amore rimango ammutolito

Gv 17,20-26

Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell’unità e il mondo conosca che tu mi hai mandato e che li hai amati come hai amato me. Gv 17,20-26 Tante volte facciamo preghiere complesse Ci perdiamo in delle frasi di cui perdiamo l’inizio C’è una preghiera semplice che oggi Gesù ci invita a fare: “Gesù tu in me io in te” ripetiamola spesso In questo sta la perfezione in noi e tra noi In questa preghiera abbiamo la conoscenza Quanto Dio ama l’Unico Figlio E nel figlio ama noi Voi dite che le cose sono un po’ più complesse No!!! La vita spirituale è semplice Diventa tortuosa per coloro che hanno le chiavi della semplicità Ma per un giudizio morale che hanno verso i fratelli Rendono le cose complicate Come dei rompicapo che per arrivare a Dio E’ come scalare una grande montagna Anche se fosse prima di guardare la cima Guarda per terra e metti i piedi un passo dopo l’altro Ti trovi in cime e non sai nemmeno tu il perché Non ci rendiamo la vita difficile Per poi parlare in maniera ampollosa dove ti capisci solo tu In una stanza buia prova ad aprire una piccola fessura Vedrai che attraverso quel raggio di luce Il buio viene cacciato via In controluce quel contrasto tra luce e buio Puoi vedere quella polvere sottile Il buio sono le prove della vita La luce è Cristo Gesù Quella polvere sospesa nell’aria sono i pensieri inutili Fai entrare Gesù in te in una preghiera continuano Ripeti la Parola e la vivi semplicemente Vivere il vangelo pregando credo che sia una cosa spirituale Dove è la difficoltà? E’ nella tua testa che irretisce a non credere alla semplicità della vita

At 20,28-38

Voi sapete che alle necessità mie e di quelli che erano con me hanno provveduto queste mie mani. In tutte le maniere vi ho mostrato che i deboli si devono soccorrere lavorando così, ricordando le parole del Signore Gesù, che disse: “Si è più beati nel dare che nel ricevere!”». At 20,28-38 C’è una logica del dono nella chiesa Che non è imposta e non è legge Ma è parte della vita del cristiano Un cristiano che non dona e non si dona Non imita Cristo che si è donato Che anche l’ultimo respiro l’ha dato per noi Tutto Lui ha dato a noi e gli è rimasta solo la croce Una croce di legno grezzo su cui è salito per dono a noi La gratuità di Paolo è che ha lavorato per sostenersi Non solo per sostenersi ma per sostenere i deboli Antonio di Padova per eliminare l’usura Pagò lavorando per le povere vittime Dove non c’è gratuità non c’è gioia La beatitudine che i nostri volti mostrano è una testimonianza della gratuità Madre Teresa in quel volto rugoso mostra ancora oggi la gratuità In questa verità noi siamo stati consacrati Il Padre ha dato l’Unigenito per noi Il Figlio ha dato tutto se stesso per noi Il cristiano per essere tale è chiamato a dare tutto Tutti ci mostriamo poveri e non si capisce Se lo siamo realmente oppure no Eppure la parola povertà la usiamo nella spiritualità Ma nella vita ordinaria siamo ben lungi da credere in questo Questa schizofrenia si chiamo teologia del demonio

Gv 17,1-11

Erano tuoi e li hai dati a me, ed essi hanno osservato la tua parola. Ora essi sanno che tutte le cose che mi hai dato vengono da te, perché le parole che hai dato a me io le ho date a loro. Essi le hanno accolte e sanno veramente che sono uscito da te e hanno creduto che tu mi hai mandato. Gv 17,1-11 Quando lavori e sai che sei mandato Riconosci chi ti ha mandato Sii fedele alle consegne che ti sono date Non come un diligente esecutore Con la tua creatività porta ciò che ti è stato richiesto Gesù ha dato ciò che il Padre ha richiesto E gli apostoli hanno riconosciuto il Padre Chiediamoci in tutto ciò che facciamo Ha un riferimento profondo Ha a che fare con le consegne avute Le stesse testimonianze sono ciò che Dio ha fatto con te? O il cambiamento di uno che ha fatto prodigi con le proprie forze ? Tutto il tuo lavoro ha una paternità che non è tua E tu perché ti ostini a farti chiamare maestro? “ Uno solo è il vostro maestro Cristo Gesù” La vita di Gesù non è stata una vita piatta La sua vicinanza con il Padre e i fratelli Ha fatto in modo che i fratelli si innamorassero del Padre Come bello farci riconoscere mandati da Dio ? Dalla vita che conduciamo nel quotidiano E’ proprio lì che ci riconoscono credibili E lodano Dio per causa nostra Il contrario è solo una grande condanna

Gv15,9-17

Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri». Gv15,9-17 Siamo stati scelti per amare Questa scelta comporta non stare al di sopra degli altri Questa scelta da parte del Signore di amare Non è una scelta ideologica o strategica Questa scelta non comporta manifestare il nostro amore Tutto questo ha il sapore ideologico Il perchè ci ha scelti rimane un mistero Non perché non sappiamo il da farsi Quello che dobbiamo fare è amare E da questo amore portare frutto Chi non ama il fratello non è da Dio Chi dice di amare Dio e non ama il fratello E’ un bugiardo perché Dio è amore Dio ha scelto la nostra povertà umana e spirituale In modo che nessuno si possa vantare Poi il frutto dell’amore rimane in eterno Non è un frutto stagionale o di moda E’ un frutto fatto maturare nell’amore e nel silenzio Quella voglia di apparire di fare pubblicità ci porta fuori dall’onda dell’amore Quell’amore che tutto spera tutto sopporta rimane pilastro nei secoli Beato chi sa di essere amico di Cristo E si incammina sulle sue orme Tutti lo siamo se facciamo ciò che Lui ci comanda Non occorre essere perfetti o pieni di doti Occorre conoscere una verità di fondo Lui è onnipotente e noi siamo fragili Questa conoscenza ci fa diventare suoi amici e santi

Gv16,20-23

… ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno potrà togliervi la vostra gioia. Gv16,20-23 Chiamati alla gioia Il cristiano ha una vocazione certa E’ quella della gioia Non è la finta gioia E’ il miracolo di una relazione viva e reale L’acqua si è trasformata in vino E’ un vino buono che allieta il cuore E non è un vino di battaglia fatto con le bustine La vita con Cristo non è una vita vaporosa E’ la vita reale di chi incontra le sofferenze E’ la vita di chi incontra le difficoltà E’ la vita vissuta con chi si ama C’è una sofferenza non violenta perche chi la vive non si agita C’è una vita nascosta che sostiene Ma senti il profumo della bellezza La gioia piena è di quell’anima che quando la sfiori sei contento che ti passa accanto La gioia piena è di quelli che quando li vedi Ti colpiscono ma non hanno niente di eccentrico La gioia è la bellezza di un’ordinaria follia