Artesacra

Fine di un giorno

E’ finito il giorno poi si chiude E nel silenzio ti ricomponi Cerchi nella mente qualcosa Un pensiero che ti ha preso Un atto che ti ha colpito Aspetta ricomponiti ! Pensi le volte che hai incontrato il Suo volto nelle pieghe della fronte pensierosa di una madre Quel sorriso che ti ringrazia Quella tristezza che non trova pace nel cuore solo Tante immagini affollano la tua mente Tu ricomponiti ! Insisti più che puoi a ritrovarti nell’unità E’ quell’unità che ti fa fare la sintesi E dire “ questo giorno ho investito in amore” Allora la stanchezza diventa una carezza La calma la possibilità di incontrarti nella preghiera La pace per aver dato senza trattenere Grazie che mi hai dato la possibilità di amare Le tensioni del giorno si sciolgono Navigo nel buio della notte sereno So che Tu non sei stanco di amarmi Mentre la mia fragilità si addormenta Sa che al timone ci sei Tu che vegli

Credere

Credere ….e fu pieno di gioia insieme a tutti i suoi per avere creduto in Dio. At 16,22-34 Riguardo al peccato, perché non credono in me; Gv 16,5-11 Se con la vita coniughi il verbo credere ti trovi nella gioia Se parli di fede , ma non sai coniugare il verbo nel presente Vivi una vita nella tristezza Credere è entrare nella vita dell’Eterno Dove la pienezza è ciò che puoi contenere di Lui Hai la gioia piena che nessuno di potrà togliere Perchè è Sua e gli appartiene e Lui la condivide con te E’ la pace che lo Spirito ti da E’ il fuoco dell’amore che ti accende Credere è bello E’ come srotolare un tappeto pregiato Dove tu cammini sicuro Il tuo piede non inciampa nell’errore E accanto a te c’è Lui a guidarti I tuoi passi sono sicuri e decisi e tu non avrai a temere Il tuo piede non avrà a storpiarsi Perchè leggero tu sarai portato sulle ali del tempo

Gv 15,26-16-4

Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi, viene l’ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio. Gv 15,26-16-4 Signore il seme di vita eterna che hai messo in me Deve morire e faccio fatica Le resistenze delle mie chiusure si oppongono La mia terra fatta di sassi non permette la marcescenza E il seme della Parola rimane da solo Rompi con la Tua misericordia la paura E donami quell’amore che si perde nell’amare Innaffia con la tua grazia quell’ansia di controllo Che in ogni situazione o imprevisto non vede un’opportunità Ma solo l’inganno del dolo e della malizia La vita eterna non è il paradiso dei buoni e o dei bravi E’ la vita vissuta di chi tutto spera in Colui che da forza Copri il Tuo seme con la coltre dell’umiltà In modo che davanti all’arroganza non risponda con pari moneta Quando la protervia sfianca la pazienza L’umiltà possa avvolgere l’anima nel caldo del Tuo amore Questa persecuzione il cristiano deve affrontare oggi E’ una morte bianca che non si tinge di rosso Ma di lacrime che sgorgano dal cuore innocente Satana specializzato nella menzogna Ogni giorno propone polpette avvelenate anche ai santi Quì sta il discernimento e il silenzio Di chi muore nel silenzio perché dalla morte del chicco Nascerà una spiga con dieci semi

Gv 14,6-14

…Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò». Gv 14,6-14 Sempre protesi a chiedere cose che ci sovrastano E che non siamo capaci di gestire Dimentichiamo di chiedere la sua vicinanza negli affanni di ogni giorno Qualche volta siamo così protettivi verso Dio Che siamo ridicoli Facciamo un discernimento strano Proiettiamo su Dio quello che pensiamo noi Spesso sono incappato in questa espressione “Non chiedo a Dio perché è occupato in cose importanti” Sei tu che fai il discernimento sulle cose importanti e meno importanti Mentre Dio guarda il cuore dell’uomo che chiede Spesso non chiediamo perché Dio non ha le nostre scadenze Quello che vogliamo abbiamo bisogno di consumarlo subito Per questo il bello non esiste più Chiediamo cose dozzinali che non ricordiamo neanche A Dio si chiede il bello e se tu guardi il bello che Dio ti dà Ti coinvolgi nella richiesta a ciò che realmente desideri Lui ti concede perchè guarda quanto credi in Lui E quando chiedi affidando la tua richiesta a Lui E poi immergiti nel tuo quotidiano Lui penserà a te e non essere egoista nel chiedere sempre per te Chiedi per i fratelli e chiedi per i nemici il bello desiderato Dio non resta insensibile alla tua generosità “Egli ama chi dona con gioia”

Gv 15.1-8

Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Gv 15.1-8 Pur volendo stare con te Signore spesso mi trovo fuori e lontano da te Il mio orgoglio mi porta fuori E’ proprio quella lontananza Che mi fa vedere il mio niente E lo sono realmente E’ nel ritornare e nel ricominciare E’ tutta la sapienza Perchè senza di te non posso far nulla La tua presenza in me rimane stabile Spesso misuravo la Tua presenza con il successo Era una modalità pagana tanto che il mio ego si ingrossava Anche la gratificazione che veniva da un superiore Era il plauso roba da quattro spiccioli Che poteva essere strumentalizzato dal mio io E diventava testimonianza egoica della mia fede (cfr lettera di Giovanni) No! il frutto di cui tu parli è un altro E’ la vita eterna Quella vita precaria perché sai di morire Quella vita che ha il sapore di Eterno Il frutto è la sintesi di queste vite La vita terrena ha una fine e ti ci attacchi La vite eterna la vedi come impossibile Eppure il frutto anche se ti sembra di non vederlo Porta in se un segno Come il vino che è un bene non necessario Ma allieta il cuore dell’uomo Così la tua esistenza che ti sembra inutile Ricordati!!! Tu in lui sei come il pane inzuppato nel vino Così è il cristiano nella società e nel mondo(cfr lettera a Diogneto)

Gv14,21-26

… Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto». Gv14,21-26 Mi hai fatto tuo erede Signore Mi hai dato la dignità di un tempio Una piccola parte di te sta in me E in me tu sei la pienezza Eppure avrei dovuto dire addio alle idolatrie Che danzano intorno a me E propongono la negazione della bellezza Tu mi hai guarito dalle mie infedeltà Il tuo amore profondo mi ha ridato vita Sei la rugiada di un mattino di primavera Rinfresca i piedi e mi porta a te Cammino e so che sono tua eredità Non ho paura e mi affido a teChi mi fa del male so che lo fa a te Devo solo stare attento a non fare il male al fratello Perchè come io sono tua eredità anche mio fratello è tua eredità Mio fratello è tempio che ti contiene Non voglio rattristarlo se no rattristo te E non sarà il fratello che mi distruggerà Tu hai disposto come Padre giusto e buono Ogni uomo è tuo tempio Tu non hai fatto nessun accordo tra credente e non credente

Gv14,1-6

Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me». Gv14,1-6 Non ci avevo mai fatto caso nei luoghi pubblici Ci sono quelle targhe con l’omino che scappa Sono le vie di fuga Anche i luoghi coperti non ci danno stabilità L’uomo deve sempre scappare e scappare dalla morte Ma c’è un posto dove non si scappa ? Mi ricordo quando ero militare di leva ero bersagliere Trovai una scritta in caserma “Automezzi al passo bersaglieri di corsa” Ma dove corri? Da dove scappi? Tu scappi dalla morte come tutti Tommaso pochi versetti prima dice “andiamo a morire con Lui?” Ora non conosce la via dove scappare Gesù gli dice “Io sono…” Io sono la via dell’amore:perchè lavo i piedi, vi amo di amore immenso fino a dare un boccone di pane al traditore Sono la verità, perché nell’amore vi dono la libertà di andare verso la vita “Metti qui il dito… metti la mano “ Sono la vita che non muore mai Ora non devi più scappare hai tra le mani il sentiero della vita “Signore mio e Dio mio” dove tu vai io verrò “Signore mio e Dio mio” la linfa che mi dai viene da Te “Signore mio e Dio mio” Solo in te e con te c’è tutto Tu mi basti

Gv12, 1-11

Allora Giuda Iscariòta, uno dei suoi discepoli, che stava per tradirlo, disse: «Perché non si è venduto questo profumo per trecento denari e non si sono dati ai poveri?». Disse questo non perché gli importasse dei poveri, ma perché era un ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro. Gv12, 1-11 I ladri dello Spirito ci sono sempre e nessuno è escluso Tutti saliamo in cattedra per insegnare a Gesù come ci si comporta Se la lingua parla dell’abbondanza del cuore Spesso si denuncia il male che faccio di nascosto Frasi del tipo: “ Non di solo pane vive l’uomo” E’ di quelli che hanno pane in abbondanza “Ha fatto bene Gesù ha buttare fuori dal tempio” Questa frase è di chi non ama la chiesa e vuole il permesso di di menare “ Io sono una pecorella smarrita” E’ di chi si giustifica perché non va in chiesa e non ha intenzioni di ritornarci E spesso invita e provoca chi si deve occupare di lui “beati gli ultimi” la dice chi arriva sempre prima e ha le mani piene Queste sono bestemmie contro la Parola Noi non ci facciamo caso Guarda Gesù davanti alla ipocrisia di Giuda, ha la delicatezza di difendere Maria, e non offendere lo stesso Giuda Quanto amore c’è in Gesù non permette la polemica ideologica Ma da la sapienza a chi decide di seguire Lui

Gv13,16-20

In verità, in verità io vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un inviato è più grande di chi lo ha mandato. Sapendo queste cose, siete beati se le mettete in pratica. Gv13,16-20 Certe volte siamo come quei figli adolescenti Pensano di essere genitori dei loro genitori E invece sono fuori di testa Si sentono più grandi di chi li ha messi al mondo Sono inquieti tanto da essere violenti Il Signore ci propone un’altra beatitudine oggi Sei beato quando conosci : Chi ti ha mandato e le tue fragilità Se tutto ciò non ti raggiunge Sei solo un arrogante orgoglioso nonché ignorante Forse istruito certamente molto spirituale, ma poco concreto Direbbe Massimo il confessore “faresti teologia demoniaca” Non pensare che devi difendere dio Perchè dio sa fare il suo lavoro Ti fa uscire dai recinti dove falsi Pastori ti gestiscono E ti lascia libero di uscire e ti porta a pascolo Dove tu trovi erba fresca e buona Chi ha imparato a vivere come il pastore bello E’ un vero pastore Chi non riconosce tutto ciò è un brigante Paolo raccomanda: “…abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono di Cristo Gesù” Se vogliamo essere felici abbiamo davanti a noi il perfetto Nella nostra fragilità e piccolezza dimorerà in noi E in lui siamo perfetti

1Pt5,5-14

Umiliatevi dunque sotto la potente mano di Dio, affinché vi esalti al tempo opportuno, riversando su di lui ogni vostra preoccupazione, perché egli ha cura di voi. Siate sobri, vegliate. Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro cercando chi divorare. Resistetegli saldi nella fede, sapendo che le medesime sofferenze sono imposte ai vostri fratelli sparsi per il mondo. 1Pt5,5-14 Signore riconosco la tua onnipotenza So di essere fragile e bisognoso del tuo aiuto So che niente di me ti è nascosto e in te è la vita Tu sei il padre che provvede affinché non manchi il necessario Nessun capello del mio capo cadrà senza il tuo volere Tu che provvedi al passero provvedi anche a me Hai cura del debole e il misero si nasconde in te Mi avverti quando il nemico l’accusatore, apre la sua bocca Vuole fagocitarci e trattarci come frumento macinato E’ credere nella tua presenza perché curi le nostre ferite E questo ci rende solidali nella sofferenza comune Noi siamo rafforzati dalla tua consolazione La speranza che portiamo nel cuore Fa di noi un popolo redento