Artesacra

Riflessioni

Eb 2,14-18

Infatti, proprio per essere stato messo alla prova e avere sofferto personalmente, egli è in grado di venire in aiuto a quelli che subiscono la prova. Eb 2,14-18 Nella tua sofferenza non pensare che sei da solo Egli prima di te nella sofferenza ha provato tutto Soffri per l’abbandono? Ha lasciato il cielo per stare con noi Ha lasciato il Padre per noi Gli amici che hanno mangiato con Lui dieci lo hanno abbandonato uno l’ha tradito e un altro lo ha rinnegato A coloro che ha fatto del bene Alcuni hanno taciuto altri hanno urlato “Sia crocifisso” Soffri nel fisico? Non gli è stato risparmiato niente del suo corpo Che non sia stato torturato Tentato ? Se Tu sei il figlio di Dio scendi dalla croce e ti crederemo Nel massimo della sofferenza una frase del genere è terribile Ha sofferto la sete, il caldo, il silenzio dei nemici. Sempre bersagliato e messo sotto processo Tra queste prove trova la tua vedrai che è stata pagata dal suo amore E’ in questa fede che tu trovi la gioia del suo amore per te

Il mandorlo

Il mandorlo Stamani si è presentato il mandorlo E’ in fiore anche se è buio conosco il suo colore Non è bianco ma un rosa perlaceo Nel freddo del mattino un albero in fiore, cosa può dire ? Siamo ancora in inverno e questo è fiorito Ha oltrepassato il freddo e vuole annunciare la bellezza Come se il Signore mi volesse dire : I momenti di freddo sono normali vivili La fioritura di questo mandorlo è normale vivila Vivi tutto ciò che la vita ti da nella provvidenza Dice Giobbe : Il Signore ha dato il Signore ha tolto Sia benedetto il Suo nome Cerchiamo di fiorire nel freddo della nostra esistenza Saremo annunciatori della Vita

Ri…

Il “RI……” che è sale C’è una lampada con l’olio della vita Funziona H24 è il Suo amore per te Tu non spegnerla mai e prendi dal Suo amore Quando vai via da Lui e ritorni Invoca il fuoco dello Spirito santo Può succedere che sei tu a spegnerla Perchè ti perdi nei meandri della vita Il buio ti ha fatto comodo, ma ora sei fermo Ritorna e riaccendi con la preghiera Quella preghiera fatta di poche parole Il silenzio e la calma ti fa sospirare Ripensi ai giorni lontani da Lui La gioia e la commozione di ritrovarti con Lui Momenti ineffabili dove il Suo amore ti prende Ogni volta che ricominci è come se fosse la prima Quante volte hai detto al tuo cuore è l’ultima volta Poi andrà bene per sempre, togli dal cuore l’illusione Ricordati che quando tu ti allontani da lui Egli ti chiama e ti richiama ti attira e ti vuole Sei Suo figlio e non vuole che ti perda Il proposito dell’ultima volta è una bufala E’ la tua presunta perfezione che ti a riperdere Ricorda che la tua fragilità Ti da la possibilità di ricominciare

Mc 5,21-43

udito parlare di Gesù, venne tra la folla e da dietro toccò il suo mantello. Diceva infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare le sue vesti, sarò salvata». E subito le si fermò il flusso di sangue e sentì nel suo corpo che era guarita dal male. Mc 5,21-43 Tutti spingono per vedere e toccare Una sola tocca con il cuore Se noi leggiamo bene prima del tocco Il racconto si presenta agitato e un po’ triste La presentazione della donna è tragica Lei nel suo cuore ha una certezza Se tocca a quell’uomo solo il mantello guarirà Succede come aveva pensava Poi una domanda “chi mi ha toccato ?” Una risposta scontata che non va al di la dell’evidenza Tutti toccano per prendere una sola tocca per chiedere Il cuore di questa donna sa e con dolcezza tocca Un silenzio che parla perché una donna ferita ha toccato con il cuore Il grande miracolo questa donna ha saputo coniugare la fede e l’amore Perchè il cuore è l’amore Il tocco è la fede E la mano conosce la bellezza dell’Amato

Le malattie dell’anima

Le malattie dell’anima La prima fra tutte è l’aridità Quello stato di confusione che si alterna a momenti di gioia e tristezza E tu stai fermo vuoi e non vuoi Vuoi qualcosa di grande poi ti metti all’opera e ti spompi Vaghi nelle stanze del tuo cuore e non trovi pace Ti butti nei ricordi ma non sono consolanti Poi ci sono le preoccupazioni accompagnate dell’ansia Assorbono le tue energie e vaghi nei pensieri di morte La preghiera è un balsamo a questo stato Fermati in una chiesa davanti a Lui Deponi sotto la croce questa tua aridità Falla bagnare dal suo sangue Allenta il cuore e l’anima dandole la possibilità di andare Un altro rimedio è la preghiera continua Invece di pensare di pensare a quello che devi fare Prima di fare qualcosa e dopo averla fatta fai la preghiera del cuore Una piccola frase di senso compiuto presa dalle scritture Ti aiuta a curare l’aridità ripetila e fatti accompagnare dalla Parola Balsamo al mio cuore è la Tua Parola cfr salmi

Lc 10,1-9

Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. Lc 10,1-9 Che modo strano di mandare a conquistare il mondo? I suoi devono essere agnelli Non devono impietosire o attirare l’attenzione per sedurre I suoi sono uomini di pace e puri di cuori Se ci mettiamo le beatitudini corrispondenti , per la pace abbiamo : “Beati gli operatori di pace,perchè saranno chiamati figli di Dio” e “Beati i puri di cuore perché vedranno Dio” Questi testimoni, agnelli, sanno di essere figli e raccontano di Dio Non parlano teologichese o elucubrano espressioni strani Sono testimoni della loro figliolanza e obbedienza Danno senza chiedere e gratuitamente Danno speranza perché hanno a che fare con il Padre giorno e notte Sono agnelli come il loro fratello Agnello Certamente i lupi si scaglieranno contro, ma avranno la peggio Ho visto tanti lupi pentirsi, per aver sgozzato agnelli. Certamente , Chi li ha mandati conosce bene il suo mestiere Questi poi, non portano bisaccia e sacca per loro c’è : “Beati i poveri in spirito , di essi è il regno dei cieli” Annunciano senza pesantezza la bellezza della povertà e la liberazione che hanno ricevuto Poveri da qualsiasi carro faraonico e liberi da qualsiasi ideologia perché il loro Maestro ha fatto la carriera della croce e sulla cattedra del Calvario ha insegnato ad essere liberi

Sia fatta la tua volontà

Sia fatta la tua volontà Far morire la propria volontà Che la ragione tesse le lodi E la natura umana ne reclama la maternità E’ la cosa più difficile E’ la conversione radicale di chi non da spiccioli Ma da tutto ciò che gli appartiene Questa è la chiave della proposta cristiana Prima di pensare di convertire gli altri Converti te stesso muori all’uomo vecchio Che è in te Vedrai come intorno a te nasce la vita Tutti pensiamo che siamo convertiti E bastano quelle quattro pratiche per dirci cristiani Sia fatta la tua volontà E’ darmi la possibilità di collaborare con il Signore Che non vuol dire convertire gli altri Ma amare gli altri, infatti la nostra conversione è un atto d’amore che ci facciamo E’ nell’obbedienza a fare la Sua volontà che sta la vita

Mc 4,1-20

Signore rendi il mio cuore capace di accogliere Il seme che tu spargi è abbondante La tua generosità è senza limiti Il limite è il mio io Incapace di aperture perché la ragione limita La mente elabora il conosciuto con ciò che sente E il cuore è stretto in una morsa e non sa volare Avverte il non vero e il suo terreno è compatto Non c’è spazio tra le particelle Fa o Signore In modo che il tuo Santo spirito possa entrare E farsi che il cuore possa accogliere E’ l’accoglienza del tuo seme che si nasconde negli spazi Dove il tuo santo spirito dimora e può germinare Riempi questo cuore di questo soffio di vita In questa speranza io possa vivere della tua vita E raccontarti ai fratelli

Mc 3,31-35

Girando lo sguardo su quelli che erano seduti attorno a lui, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre». Mc 3,31-35 Quelli che fanno la volontà di Dio stanno con Lui Il Signore si guarda intorno e presenta i suoi La relazione è viva con Lui e ha una rapporto affettivo Quando il fare e lo stare con Lui è una cosa sola Molti in maniera rassegnata pensano di fare la Sua volontà E’ l’atteggiamento del primo figlio che dice: “sono anni che ti servo e mai mi hai ammazzato un capretto” Rispose il Padre: “figlio quello che mio è tuo” Questo figlio fa la volontà del padre come servo L’uomo spirituale fa la volontà di Dio come figlio E ama farla perché non ha un ruolo Ha un affetto e il suo affetto si chiama Padre Per cui questo figlio,fratello,sorella e madre non usa il verbo dovere Ma il verbo volere “Gesù voglio ciò che vuoi Tu” Non usiamo sempre il termine di servi in maniera ipocrita Perchè il più delle volte vogliamo che gli altri ci servono Facciamo vincere la Sua volontà E quando Lui si guarderà intorno Vedrà gente che ha un grande affetto per Lui Se facciamo la Sua volontà parteciperemo alla sua gioia Che nessuno ci toglierà

Attaccamenti

Gli attaccamenti Sono i legacci che non ci fanno volare Facciamo tante volte delle rinunce Ma poi c’è la frustrazione di non riuscire Ci piace la vita dello Spirito Ma ci sentiamo impotenti Ci sono delle volte che vogliamo superare noi stessi E quasi sempre c’è un fallimento rovinoso Dico rovinoso perché non è dettato dalla temperanza Ma c’è la voglia della competizione e della dimostrazione C’è in noi quella tentazione di superare per essere perfetti E’ vero partire per volare e poi ti blocchi Questa fermata è brusca e ti fai del male Allora chiedi al Signore che ti dia una mano Tra i tanti attaccamenti comincia con quello più abbordabile Cioè vola basso e sii umile Stamani trai tanti attaccamenti trovane uno Chiediti cosa vuoi fare per iniziare a tagliarne uno Vivi tutto il giorno come se volessi eliminarlo Alla fine della giornata può succedere che non ci sei riuscito Questo non è un problema riprova sempre sullo stesso Abbi costanza e fiducia nel Signore Salverai la tua anima la tua fede si rinsalderà E volerai… abbi sempre cura che la lotta Non è questione di forza ma di amore Solo nell’amore vinci le battaglie