Artesacra

Riflessioni

Is 40,25-31

Perché dici, Giacobbe,e tu, Israele, ripeti:«La mia via è nascosta al Signoree il mio diritto è trascurato dal mio Dio»?Non lo sai forse?Non l’hai udito?Dio eterno è il Signore,che ha creato i confini della terra. Is 40,25-31 Hai mai guardato il cielo stellato? Oppure hai mai rivolto un grazie, nel vedere il cielo limpido e scie di luci nella notte ? Se guardi sempre per terra a vedere il becchime che manca Allora capisco perché ti senti orfano Non hai tempo per guardare il cielo Sembra che Dio ti sia lontano E tu sei schiacciato nella tua solitudine Alza per un attimo la testa e guarda Non per essere invaso da sentimenti dolciastri Quanto aprirti alla conoscenza della sua vicinanza Il Signore è il tuo custode recita un salmo Si prende cura di te e di ciò che hai bisogno

Is 40,1-11

Come un pastore egli fa pascolare il greggee con il suo braccio lo raduna;porta gli agnellini sul pettoe conduce dolcemente le pecore madri». Is 40,1-11 tenerezza di Dio Quante volte ha gettato in alto la monetina Pensando che la tua vita aveva solo due possibilità ? Ti sei arrabbiato con Dio perché ha fermato la moneta Poi hai capito che avevi diverse possibilità e tra queste una solo era quella buona Dio non ti accusa che sei mediocre Per Lui tu sei prezioso Ti sei sfidato a essere perfetto E l’amara delusione ti ha fatto mettere da parte Ora come un bambino rimani nell’angolo della paura Lui vuole che tu non ti prenda sul serio E se vai fuori strada non fare un dramma Lui ti conduce e riconduce sulla strada vera Molto più in avanti da dove eri uscito In questa pazienza e discrezione si perde nella tua libertà Hai mai visto quei papà che tengono tra le loro braccia i piccoli che si dibattono capricciosi perché vogliono fare ciò che il papà non può permettere ? Dio si prende i calci e i pugni che noi gli diamo, e ci tiene stretti Affinchè noi non ci perdiamo Un Padre così tenero e forte va tutto il nostro amore

Lc 5,17-26

…dico a te – disse al paralitico –: àlzati, prendi il tuo lettuccio e torna a casa tua». Subito egli si alzò davanti a loro, prese il lettuccio su cui era disteso e andò a casa sua, glorificando Dio. Lc 5,17-26 Era steso sulla sabbia del deserto della sua esistenza Era un uomo malato nella carne e nello spirito La carne ogni giorno si atrofizzava Perchè lo spirito era ammalato nel suo cuore E’ come il deserto che attraversiamo ogni giorno Siamo un deserto color oro ma il nostro spirito annaspa Il peccato con la sua intraprendenza ci ha inchiodato alla sterilità Tutto questo vedo sotto i miei occhi Giovani e adulti paralizzati nella carne e nello spirito Stanchi e affaticati bisognosi di ristoro e comprensione Vengono colpiti dalla grazia del pianto Quest’acqua bagna il deserto del cuore che esulta e canta sì, canti con gioia e con giubilo. Is 35,1-10 Dopo l’incontro con il Signore risorto che guarisce Ogni uomo prende il suo lettuccio e va Non tanto a rintanarsi nelle nicchie luoghi di morte Ma nel tempo verso il cielo squarciato Breccia aperta per incontrare il Signore della vita

Mt7,21.24-27

Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. Mt7,21.24-27 Come fai a vedere che uno vive la parola ? Certamente non è chi dice Signore sempre Come se fosse un indottrinato di partito Chi vive la parola è come l’anima nel corpo Non ha niente di straordinario Ha costruito sulla roccia Nelle difficoltà si può smarrire Ma non perde le coordinate I fallimenti li vive come opportunità Ha cura di ogni cosa come se fosse propria Non ama la mediocrità anche se la sua semplicità nasconde la profondità E’ un riferimento perché sai che ti può sostenere Nel lungo periodo noti la costanza

Dare a Dio

Spesso mi trovo smarrito davanti a questa espressione “Quando uno da a Dio Lui prende tutto” Questa espressione è spesso sulla bocca di molti cristiani Eppure si arriva nella vita con Dio a volergli dare tutto E’ nella relazione virile d’amore che l’anima fa questa proposta a Dio Dio non è passivo nella relazione che prende solo quello che l’uomo vuole dare o che vuole dare al di la delle proprie forze Lui guarda il cuore e alla tua generosità sincera Non ne approfitta se dietro alla generosità c’è debolezza Al cornuto basta solo un po’ di tristezza per invaderti Quella raccomandazione terroristica che recita così : “Stai attento quando dai a Dio perché si prende tutto” Viene da un’incapacità di amare e non solo, ma anche dalla paura di amare Chi confida nell’amore del Signore E’ stabile come una roccia E chi da a Dio non impoverisce anzi dal suo cuore usciranno fiumi di acqua viva Uno che ama veramente non da il suo amore per queste promesse Ma da all’amore per l’amore stesso E’ proprio in quel punto indefinibile come spazio Mentre il tempo di Dio ne da il sapore all’anima Oh tu che ami veramente come fai a non accorgertene!!!

Is 11,1-10

Si compiacerà del timore del Signore.Non giudicherà secondo le apparenzee non prenderà decisioni per sentito dire;ma giudicherà con giustizia i miserie prenderà decisioni eque per gli umili della terra. Is 11,1-10 Compiacersi nel timore del Signore E’ stare sempre con il Signore ed essere vigilanti Infatti è il timore che ti fa vedere le cose con l’occhio di Dio E’ vedere il mondo in profondità E’ stare attenti a chiamare le cose per quelle che sono Oggi non c’è timore di Dio E il peccato abita nel cuore dell’uomo Allora la brama diventa un desiderio lecito La cupidigia un diritto di proprietà Infangare la onorabilità è un diritto d’informazione Creare confusione è la libertà di esprimersi Mentre il Signore non giudica dalle apparenze e non fa pettegolezzi per decidere Chi ha il timore del Signore desidera che Dio entri nella sua storia Chiede il Suo consiglio e la decisione che prenderà avrà sempre due sentenze: La condanna del peccato e l’ assoluzione del peccatore Mentre oggi chi è giusto deve morire sotto la valanga di merda che gli spalatori indefessi gli buttano addosso con cinismo

Mt 8,5-11

Ma il centurione rispose: «Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di’ soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Mt 8,5-11 Un pagano che prega per il servo E non si sente degno di ricevere Gesù in casa Questo ci dovrebbe far riflettere quando riceviamo l’Eucarestia Ci presentiamo a Lui senza un po’ di umiltà Pensando di poterlo ricevere solo perché “sentiamo” Poi quello che sentiamo non sappiamo neanche noi cosa diciamo Lo riceviamo a patti che faccia qualcosa a noi personalmente Eppure prima di riceverlo diciamo le stesse parole Certo con la bocca sono le stesse Ma il nostro cuore dice: “Signore io sono degnissimo di riceverti già per il fatto che mi trovo qui davanti a te Ti ricordo che sono una brava persona e che mi devi aiutare perché faccio del bene quando posso” Come vedi c’è una bella differenza Tra la nostra richiesta e quella del centurione Almeno quando lo riceviamo il Signore Facciamo in modo che le parole del vangelo dette con la bocca abbiano una seria rispondenza con il cuore

Lc 21,29-33

In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno». Lc 21,29-33 Tutto passa solo Dio resta Fino a quando sulla terra ci sarà un tabernacolo La terra può ancora sperare nella vita C’è poco da fare qualsiasi nicchia che ci costruiamo Ha la sua nascita e la sua morte Le mode hanno un tempo breve Ciò che viene dalla terra è destinato a tornarci C’è la Parola che resta Ha in se il tempo e lo contiene Forte di questa speranza vivi nel tempo la Parola E la Parola ti porta nel tempo eterno

Rm 8,12-17

Lo Spirito stesso, insieme al nostro spirito, attesta che siamo figli di Dio. Rm 8,12-17 Chiediamoci le paure da dove vengono La vergogna poi ha un sapore amaro Specialmente quando guardi al passato Proprio allora questi ricordi ci aiutano A capire le volte che abbiamo vissuto secondo la carne e non secondo lo spirito E’ nello Spirito Santo di Dio che dobbiamo morire Proprio allora che il Santo Spirito ci conduce Ci porta a lottare e vivere non più secondo la carne L’inizio è duro e non è che esci dalla zona pericolosa Nella vigilanza del nostro spirito che conosce il suo Creatore Possiamo lottare e vincere La lotta poi ti fa conoscere la bellezza della virtù E questo è un grande dono che lo Spirito fa all’anima Poi lo Spirito conduce il nostro spirito davanti a Dio Proprio davanti all’Immensità che si presenta al nostro cuore Possiamo balbettare “Padre”

Rm 10,9-18

Fratello, se con la tua bocca proclamerai: «Gesù è il Signore!», e con il tuo cuore crederai che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo. Con il cuore infatti si crede per ottenere la giustizia, e con la bocca si fa la professione di fede per avere la salvezza. Rm 10,9-18 Dona Signore la fede del cuore Nel cuore Tu parli E’ il cuore che ha bisogno di essere visitato da te Solo Tu puoi stravolgerlo E puoi insegnargli cose nuove e semplici E se la lingua parla dell’abbondanza del cuore Quando parlerò di Te Dal mio cuore traboccherà l’amore che hai per noi Riempi questo cuore del tuo amore Dona a questo cuore, che non conosce, il Tuo Santo Spirito Dona l’ascolto del cuore Fa in modo che l’intelletto sia messaggero fedele E porti al cuore la Parola Che impastata con l’amore del cuore nella conoscenza della fede Parta dal cuore con la speranza di arrivare fino ai confini della terra Questo è l’annuncio che supera gli spazi Entra nei cuori e nel tempo della provvidenza porterà frutto