Artesacra

Riflessioni

LC 10,1-9

Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”». Lc10,1-9 Corsi di formazioni sulla missione Tavole rotonde come diffondere il cristianesimo Questo versetto racchiude tutta la missione secondo Dio Vivere la vita come dono senza orpelli e senza paura Saper vivere nel qui e ora perché il passato è nella sua misericordia Il futuro è nella sua provvidenza Perchè vivere qui sulla terra o in cielo è vita Le ansie del domani distruggono tutti Gli affanni che qualcosa possa mancare ci paralizza Allora di quale dono possiamo parlare ? Come facciamo a dire di essere cristiani se viviamo con le stesse paure di tutti ? Un bravo cuoco è chi con poco ti sa fare un pranzo buono Un buon cristiano è chi sa vivere Perchè confida nel Donatore Con la panza piena si ozia e si consuma e il proprio io diventa dio Con la panza vuota ci si attiva a trovare sistemi per non essere pochi E’ stare vivendo la propria vita come dono Se noi cristiani ci agitassimo di meno Se noi smettessimo di copiare e fare un sincretismo dove la torre di babele questa volta può ricadere sui costruttori Daremmo a Dio la possibilità attraverso di noi Che il Suo Regno sia visibile ed è in mezzo a noi Questa non è utopia ideologica è la vita in Lui

LC 11,42-46

Guai a voi, farisei, che pagate la decima sulla menta, sulla ruta e su tutte le erbe, e lasciate da parte la giustizia e l’amore di Dio. Lc 11,42-46 Pagare la decima sulla ruta e la menta due piante che valgono poco Voi farisei siete così cavillosi nelle piccole cose Poi dimenticate la giustizia e l’amore di Dio Gesù mette a confronto cose molto distanti tra loro Non dice di non guardare le cose piccole Ma non essere maniacali nelle cose piccole Quante discussioni cosiddette di principio ci hanno portato ad allontanarci dai fratelli ? E invece bastava farsi una risata Ora quei solchi sono diventati montagne E noi continuiamo a stare con il cerino in mano Ci bruciamo anche il dito pur di mantenere il punto Chiusi nella nostra serietà ampollosa Dove il “Mi spezzo ma non mi piego” Ci ha resi rigidi verso l’amore Non abbiamo dato a Dio la possibilità di farci una carezza Tutto questo assurdo ci ha reso sensibili alle stupidità e indifferenti all’amore

LC 11,15-26

Chi non è con me, è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde. Lc 11,15-26 Stare con Lui è quello che dobbiamo fare tutti Aggrapparci a Lui come l’edera ai muri Lui vuole dare se stesso a noi Mentre noi vogliamo difenderlo per conservare le nostre cianfrusaglie Gesù può togliere da noi il male e sradicare il Maligno Basta solo invocare il Suo nome Stare con Lui è non disperarci e portare frutti Ora se noi facciamo regole contro i fratelli Siamo seguaci di qualsiasi ideologia E non siamo seguiamo la persona dell’Onnipotente Noi cristiani siamo tante volte contro di Lui e contro i fratelli E’ più facile giudicare una persona e trattarla da infame Che denunciare l’atto che la persona compie Perchè nelle dovute proporzioni anche noi abbiamo fatto l’atto negativo In quel modo noi non raccogliamo con Lui ma disperdiamo il Suo amore E questo non vuol dire che perché siamo cristiani dobbiamo subire Quando nel processo la guardia da lo schiaffo a Gesù Pur incatenato Gesù domanda una spiegazione: “Perchè fai questo?” “Se ho parlato male dimostramelo,ma se ho parlato bene perché mi percuoti?” L’altro non da nessuna risposta Il cristiano è colui che è incatenato all’amore ma non è una vittima

LC 11,5-13

Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto. Lc 11,5-13 dare fastidio a Dio Spesso nella preghiera viviamo l’assenza di Dio Chiediamo e non ci risponde ormai la porta è chiusa I piccoli stanno con Lui e tu sei fuori Hai bisogno del pane, è il pane che sostiene Non ti abbattere continua a dargli fastidio Avrai i tre pezzi di pane Non essere superficiale se ci tieni agli amici Insisti più che puoi, perché sai del dono che puoi avere e dare Lui ti vuole educare a essere dono anche tu Quando chiedi non per te ma per i fratelli Dio si commuove nelle sue viscere E quando più tu insisti tanto più avrai la possibilità di ottenere Molti dopo aver chiesto e non hanno ottenuto Alzano le mani arrendendosi e deresponsabilizzandosi Dicono: “tanto Dio non mi sente” Ma tu quanto ci tieni a Lui e per gli amici? E quanta tigna ci metti nel chiedere? Dio ama gente che gli danno fastidio Perchè nella preghiera chiedono con insistenza Abbi solo cura di non chiedere per te Gli altri chiederanno per te e tu capirai che ci sono i fratelli

Pregare

Pregare E’ il respiro del piccolo uomo che si fonde negli altri respiri E’ il Tu che dai a chi ti ha creato e ti conosce per nome E’ l’amato della tua esistenza a cui riconosci il primato E’ perdersi nell’oceano e definirsi nella propria unità E’ arrivare a toccare il cielo e ritornare sulla terra nel quotidiano E’ il miracolo dell’Immenso che ti sta davanti E’ la sintesi di ricapitolare in Lui tutte le cose Se dici “Papà “ il tuo cuore esulta di gioia Se dici Papà Lui ti dirà eccomi Se pensi a come essere perfetto nel pregare Lui si allontana perché lo metti ai margini

LC 10,38-42

Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta». Lc 10,38-42 Le letture di oggi : Paolo parla di se e della sua condotta Poi c’è il passo di Marta e Maria In mezzo il Salmo 138 Quando uno si converte la prima cosa che chiede : “Cosa devo fare ? “ La prima cosa che devi fare è stare con Lui Dopo che ti sei convertito La prima cosa che devi fare è stare con Lui Fa quello che ti dice il Samaritano e vivrai L’affanno del giorno è stare fuori di te L’apparenza, la bella figura, il parere dell’altro, sono cose che ti governano Tu non stai con Lui Stai davanti a Lui e impara : L’umiltà nella relazione L’ascolto per accogliere Il silenzio affinché all’altro arrivano le parole dette La compassione dove il cuore vede il bisognoso e altro ancora Solo se volessi fare carne di queste cose nella tua vita La stessa che hai non ti basterebbe Fatti mettere sul tornio dal Vasaio A Lui niente è nascosto di te Fatti plasmare solo per oggi La sera serve per chiudere il giorno La notte serve per far riposare il vaso lavorato Il nuovo giorno per farsi lavorare di nuovo Fino alla fine dove il Suo amore traboccherà in te

Gesù il Samaritano

Gesù il Samaritano Il sacerdote scende e tira dritto Il levita fa la stessa cosa Un samaritano passa Vede un uomo ferito Ha compassione e lo cura Il dottore della legge chiede : Ma a me chi mi è vicino ? E Gesù dice: “Un uomo scendeva da Gerusalemme….” Domanda di Gesù: “ Chi di questi tre è stato prossimo?” Risposta : “Chi ha avuto compassione” Gesù conferma “Tu fa lo stesso” Anche noi diciamo : “ Ma a me chi mi è vicino?” Gesù dice “ “Un uomo scendeva da Gerusalemme…” All’infinito il Signore ripete la stessa parabola Noi siamo di quelli che abbiamo avuto misericordia Il sacerdote uscendo da tempio è stato perdonato e amato Il levita anche lui ha avuto lo stesso trattamento d’amore Anche il dottore della legge è amato e si giustifica : “Ma a me chi mi è vicino?” Noi siamo uno di questi tre Dimentichiamo l’amore che il Samaritano ha verso di noi Sempre avidi di prendere e mai generosi nel dare Però amiamo vantarci di essere cristiani e ciò non siamo Gesù a noi dice “Tu fa lo stesso” non dice…” fa come me” E’ il Samaritano che dà e non chiede Ci invita solo a poterlo imitare nella compassione La compassione è veramente il dono più grande che Dio ci può fare

Mt,11,25-30

Ti benedico…. Mt,11,25-30 Grazie Signore Gesù ci hai rivelato il tuo rapporto con il Padre Noi dotti noi sapienti noi moralisti ci colpisce la differenza tra i sapienti e gli umili E non vediamo la tua relazione con il Padre Tu, Gesù, gioisci nel vedere la bellezza del creato e lodi Dio Tu ti lamenti nel vederci immersi nel peccato Noi ci lasciamo attirare del finto bene e gioiamo Poi quando ci accorgiamo di avere sbagliato ci facciamo male da soli Ma la relazione con Padre non la vediamo Quante cose sbagliamo senza accorgerci E Tu “Padre perdona loro perché non sanno quello che fanno” Facci Signore contemplare la tua relazione con il Padre

LC 9,57-62

Un altro disse: «Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia». Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro è adatto per il regno di Dio». Lc 9,57-62 Le difficoltà di seguire ne sono tante Chi non ha difficoltà segue se stesso E’ la difficoltà che ti mette con le spalle al muro Perchè vuoi cercare Lui e pensi con i tuoi programmi Se vuoi seguirlo e trovarlo Lui ti insegna a vivere E’ la vita Vuoi che non sappia come aiutarti? Però ti comporti da orfano C’è questa orfananza mista alla presunzione mette difficoltà Chiedi a un contadino: come si fa ad arare guardando indietro ? Ti dirà che è impossibile Tu vuoi vivere e il tuo guardare al passato ti fa andare fuori strada Hai una meta da raggiungere è stare con Lui Non avere paura e poi rifiuti Avanti nella gioia perché Lui è con te

Accogliere il Regno come un bambino

Accogliere con semplicità e senza riserve E’ la proposta di oggi nel vangelo Allora l’oceano del Suo amore ti invade Questo è un fare che fa essere ciò che tu sei Nascondi le tue brutture che a fatica rintuzzi Esse come gramigna rispuntano Ti mettono in difficoltà è vero i limiti lo fanno I limiti sono la chiave della libertà La porta di accesso dove il Suo amore può entrare Invece di perdere tempo di far vedere che vali Mostrati come sei e diventi forte Dona al Signore ciò che ti limita nella vita E Lui trasformerà la tua acqua insipida e incolore in vino che allieta il cuore dell’uomo Le tue qualità ti portano nel delirio dell’onnipotenza Ti fanno rompere tutte le relazioni e rimani isolato Tanti perfetti che girano come zombi in naftalina I limiti ti aprono alla comunione e alla relazione Sulla tua piccolezza l’Onnipotenza di Dio può parlare Le qualità non ti caratterizzano fanno pesare il loro potere A differenza i limiti accettati Fanno risaltare il bello del tuo amore