Artesacra

Riflessioni

Contentati

Contentati È dell’amore fermarsi in tempo opportuno È della verità dire ciò che è Ma se tu sai “contentarti” di ciò che vuoi e Lui vuole da te Sei un pilastro su cui si poggia l’edificio stabile La voracità nel voler amare ci fa essere possessivi E la gioia del contentarsi viene a mancare La voglia di cercare la verità ci fa essere impulsivi e giustizieri Contetati di farti trovare dalla verità e spogliati dagli orpelli Allora la Verità ti vestirà di un vestito trasparente Allora sei vulnerabile perché nudo Tu contetati perché nella debolezza sarai forte Contetati se sei vorace nel mangiare troppo appesantisci spirito e carne Il cibo giusto ti rende agile e povero e questi sono figli della libertà Contetati del tuo sapere l’avidità del sapere ti rende infelice Perché ti mancherà la sapienza di Dio Anche se ti gonfierai per il tuo sapere davanti alla morte anche tu sarai polvere La gioia del contentarsi ti fa guardare il mondo con la testa all’ingiù L’umiltà sarà presso la tua casa e attira l’ Onnipotenza di Dio Contentati e i vincoli di attrazione e repulsione vengono tagliati dal tuo cuore Abbi gioia di quello che sei e di quello che hai E Lui verrà presso di te e prenderà dimora in te Contentati e avrai Dio

Gli inganni

Gli inganni L’ottimismo ti fa pensare che ogni giorno sia quello buono Ti proietta nel futuro cosidetto positivo e per un attimo ti illude Il pensare positivo ti aliena dal quotidiano E ti fa vivere fuori da ogni realtà concreta La speranza è la virtù che ti radica nel presente È nel presente che si vive la realtà E la virtù della speranza ti aiuta ad essere presente nel quotidiano Ogni cosa che vivi è qualcosa che avviene nel momento E il momento presente è la vita dell’attimo che hai tra le mani e sei padrone È come se tu vivessi una morte e una resurrezione Tutto questo toglie l’ansia del futuro che ci inquieta E fa radicare la nostra fiducia nel Signore Che provvederà a tempo opportuno ciò di cui noi abbiamo bisogno Questa leggerezza porta all’anima la gioia Io posso oggi vedere i tanti segni della provvidenza di Dio Quando ci alieniamo nel tempo che fu vediamo qualcosa che non è mai esistita Infatti il tempo che fu portava in se le stesse ansie di oggi Peccato che quel tempo non lo abbiamo vissuto nel presente di allora E oggi siamo decentrati come allora Ti auguro di vivere bene nel presente

La luce

La Luce Siamo delle piccole lanterne Pensiamo di essere dei fari Il nostro è lo show della falena Che gira intorno alla fiamma Noi siamo chiamati a seguire la Luce Quella vera che illumina ogni uomo Mettere i nostri passa dove Lui li mette E il nostro cammino è sicuro È proprio questo andare dietro a Lui Che la nostra umanità risalta nella sua vera dimensione Ci da la dignità di figli e di eredi Di un luogo che tutti sognamo Fare luce nella casa del mondo È dare speranza al mondo che si abbruttisce ogni giorno Infatti le fiaccole fanno luce nel buio della notte I tempi sono quelli che sono e non c’è da fare ragionamenti Siamo noi che prendendo dalla luce vera Diamo speranza perché il bello da sempre speranza Se noi sapessimo veramente vedere dentro le illusioni Vedremmo l’orrenda bruttezza del cornuto

Stima Giudizio Sguardo

Stima Cerchiamo la stima di tutti, come se fosse pane In modo che il nostro io si possa gonfiare È lo stesso effetto che produce il pane troppo lievitato Quando lo mangi troppo caldo…. (il sorriso mi dice che hai capito) Cerca la stima di Dio quella non gonfia “Perché tu sei prezioso ai miei occhi,perché sei degno di stima e io ti amo,do uomini al tuo postoe nazioni in cambio della tua vita.” Is 43,4 Noi ci vendiamo agli uomini e ci disperiamo Mentre Dio ci dichiara la sua stima Giudizio Cerchiamo un giudizio dagli altri per sentirci a posto Viviamo di giudizi e intorno al giudizio impostiamo la nostra vita Un giudizio positivo ci fa sentire invincibili Uno negativo ci ammazza “ Contro di te, contro te solo ho peccato,quello che è male ai tuoi occhi, io l’ho fatto;perciò sei giusto quando parli,retto nel tuo giudizio. “ Sal 50,6Sguardo Viviamo degli sguardi degli altri Giudichiamo dalle espressioni dei visi Diventiamo vittime a secondo degli stati d’animo Come rami al vento ci agitiamo in balia dei sentimenti “Signore, non si inorgoglisce il mio cuoree non si leva con superbia il mio sguardo;non vado in cerca di cose grandi,superiori alle mie forze.” Sal 130,1 Tutto questo l’umile lo conosce molto bene Non vive di stima, giudizi e sgurdi Sa dolo che la sua anima riposa solo in Dio

Resurrezione

Cristo nostra speranza è risorto Gli affanni del futuro ci isolano e ci chiudono e la gioia si allontana Una cosa sola vogliamo fare oggi Dare la nostra mano al Signore Questa fiducia deve essere la nostra certezza dell’oggi Negli affanni del domani c’è lo smarrimento Nel romanticismo del passato ci sono le angosce sopite Allora la sua mano ci guiderà dove Lui vuole È nell’amore che ci precede e ci aspetta Spiana la strada agli imprevisti e se s’è un inciampo “va bene Gesù” Questa speranza che nell’oggi ti fa vivere bene Produce il frutto della gioia Intimamente aspetti da Lui ogni cosa nell’oggi E il cammino di oggi fatto con Lui ti da gioia Perché hai il tempo di guardarti intorno Trovati in quei piccoli attimi e sii presente Non avere la testa girata verso il tempo che fu Perché in quell’atto del presente trovi la dolcezza e l’amaro Che ti fanno sospirare e dire: “Cristo mia speranza è risorto io lo vedrò”

Gv 19,25-27

Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé. Gv 19,25-27 L’Agnello si dona e da l’unico bene che gli è rimasto L’Agnella si dona e da l’unico bene che ha ricevuto L’umanità è la destinataria di questo amore Davanti a questa grandezza l’uomo può accettare questo amore Prendere nel proprio intimo questo amore Vivere di questo amore pagato con il sangue Noi davanti a questo amore abbiamo la libertà di accogliere Proprio in questa accoglienza c’è tutta la sapienza del Padre Da soli miseri come siamo scimmiottiamo l’amore Patetici quanto basta se non ridicoli quando parliamo d’amore Davanti a questa croce due innocenti muoiono per amore nostro Noi possimo accogliere questo amore Spesso mi chiedo e resto confuso della mia insensibilità Questo amore che si consegna a me e tutto si dona Vuole entrare in me nel mio intimo e io sto ancora a pensare se sceglierlo Penso alle volte quando vedo gli agnelli a monte ciocci Danno al cuore tanta tenerezza Davanti a me ho due agnelli che si danno Mi metto a ragionare se accettare questo amore e come custodirlo nella mia intimità Questo amore che calcola e non sa accogliere Questo amore che ragiona e non conosce la propria intimità Insegnami Giovanni come hai imparato dal maestro A stare vicino a questi Agnelli Fammi prendere il loro amore donato Allora la mia umanità servirà ad essere dono

Gv 3,13-17

Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Gv 3,13-17 Amore e sofferenza mistero inconcepibile E la croce è la realizzazione piena Lo smarrito trova un indicazione L’afflitto ha la spiegazione alla sua sofferenza Chi ha la gioia trova la sua radice Il dubbioso vede la spiegazione Il Figlio obbediente rimane Figlio per amore Il Padre nel dono del Figlio realizza il Suo amore per noi Questo amore ci ha resi puri

Lc 7,11-17

«Dio ha visitato il suo popolo». Lc 7,11-17 Le tue visite frequenti mi fanno dire “Grazie Gesù” Nella solitudine e nel silenzio Grazie Gesù Nella gioia e nel sorriso Grazie Gesù Nei momenti di tribolazione Grazie Gesù Quando la rabbia arriva a livelli pericolosi grazie Gesù Nel dolore fisico grazie Gesù Nelle angoscie Grazie Gesù Quando arrivano notizie dure Grazie Gesù Quando certe sofferenze non hanno senso Grazie Gesù Quando un fratello gioisce Grazie Gesù Quando mi sento sporco e per evitare di farmi del male Grazie Gesù Nelle mie chiusure per tenere sempre aperta la porta del cuore Grazie Gesù Poterti dire sempre grazie in qualsiasi momento E poter fare questo andando oltre è la chiave della pace Perché chi rende grazie a Te ha in se la Tua presenza

1 cor 11,17-26.33

Perciò, fratelli miei, quando vi radunate per la cena, aspettatevi gli uni gli altri. 1 cor 11,17-26.33 Cristo che si dona in un piccolo pezzo di pane Qualsiasi mano può rapire Qualsiasi cuore può violentare Lui si consegna come si è consegnato duemila anni fa Solo un pagano l’ha riconosciuto “Non sono degno di ricevere la tua persona in casa, ma di una parola e il mio servo guarirà” L’umiltà di Gesù che si dona a tutti L’indegnità di un pagano che ha una fede solida Contasta con l’atteggiamento che noi abbiamo nel ricevere Gesù in noi Di corsa andiamo alla cena del Signore Come se fossa una pratica da sbrigare Ci appropriamo del Suo corpo Poi nella finzione della sceneggiata con una specie di bozza di sorriso Torniamo al nostro quotidiano Lui non smette di donarsi a noi “Prendete e mangiate questo è il mio corpo” In ogni messa Lui si dona Nel nostro misero corpo destinato a diventare polvere Lui si dona in tutto se stesso La nostra misera carne può contenere Dio L’amore mi fa dire non sono degno. Aiutami!! La superficialità mi fa pensare che ti posso prendere quando mi pare Signore fa in modo che il Dono che ci fai del tuo corpo Non sia calpestato della nostra stupidità

1Cor 9,16-19.22-27

Non sapete che, nelle corse allo stadio, tutti corrono, ma uno solo conquista il premio? Correte anche voi in modo da conquistarlo! Però ogni atleta è disciplinato in tutto; essi lo fanno per ottenere una corona che appassisce, noi invece una che dura per sempre.Io dunque corro, ma non come chi è senza mèta; 1Cor 9,16-19.22-27 Senza una mèta non si può correre e non si può camminare Tante volte noi non ci diamo neanche la possibilità di scendere in pista Perché un passato fatto di sensi di colpa Ci fa fare un’analisi e ci fa coniugare l’imperfetto del verbo “ dovere” “dovevi essere più attento, dovevi evitare….” Un futuro che ci fa mettere delle condizioni e ci paralizza Infatti nella nostra mente una particella chiamata “se” ronza come una zanzara “ se non riesco se fallisco se….” Anche nella chiesa vediamo le stesse problematiche “ Analisi del passato che ammorba l’aria “ “Idee fatte di slogan che come meteore scompaiono nel vuoto” “Futuro fatto di progetti che condizionano la libertà” Paolo ci invita ad avere una mèta, lui corre verso il Signore È ben chiaro nel suo cuore un presente un oggi che va vissuto nella pienezza Oggi noi diciamo “dacci il pane quotidiano” Oggi Gesù ci dice “chi ha visto me ha visto il Padre” È nella pienezza dell’oggi che c’è il seme dell’eternità È bene che lasciamo perdere il tavolo dei progetti di vita e di pastorale E viviamo il nostro oggi con Lui perché Lui cammina con noi e si sffianca a noi Come viandanti distratti non ci perdiamo nei nostri “dovevo” o nei nostri “se” Perché lo lasciamo da solo e Lui ci vuole condurre nel seno del Padre Questa è la nostra mèta Ho l’impressione che qualcuno non lo sa