Artesacra

Riflessioni

Gv20,1-2.11-18

Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove l’hanno posto». Gv20,1-2.11-18 Non andare via da me mio Dio È vero che quando bussi son distratto E discreto tu ti allontani Non andare via continua a bussare Vinci la mia sordità Perché ho dimenticato le volte che mi hai lavato i piedi E pigro e assonnato non ho aperto Tu sei andato via E quando ho aperto tu non c’eri più Ho cercato conforto nella legge E nella carne mi sono rifigiato E nella disperazione di averti perso per sempre Errando per sentieri sconnessi e impervi Ti ho conosciuto tra i tanti Tu quando mi chiami mi fa sentire unito La Tua voce pronunzia il mio nome E mi realizzo nel mio essere Il Tuo sguardo profondo mi scruta E come un bambino che guarda la mamma So di esistere e come una freccia Pronta e tesa la mia vita viene proiettata in Te Dove andare a cercarti e quali sono i tuoi sentieri ? Confuso so che ti lascio e non voglio Quando alla porta del cuore bussi Tutte le stanze sono aperte entra dove Tu vuoi Io so che a Te basta poco e in questa mia pochezza Ti dico non tardare fammi nascere in te dall’alto Guidami con il Tuo Santo Spirito dove la notte non ha oscurità

Mt 13,10-17

“Udrete, sì, ma non comprenderete,guarderete, sì, ma non vedrete.Perché il cuore di questo popolo è diventato insensibile, ……. Mt 13,10-17 Guardare come chi passa in rassegna Guardare con il cuore duro è non avere compassione Il Signore vede nel profondo del nostro cuore E ci ama con il Suo cuore Davanti al Suo sguardo non passiamo inossservati Lui vede e conosce i desideri e i sogni che abitano in noi Signore che ci scruti e nel vederci hai compassioni di noi Ti chini su di noi e sei nostro medico Guarisci i danni che ci procuriamo reciprocamente Uditori distratti e avari di tempo non ascoltiamo Curiosi guardiamo indaghiamo ma non amiamo Perché abbiamo il cuore indurito che giudica Donaci il Tuo cuore affinchè possiamo amare sempre Fa o Signore che possiamo essere quel terreno buono Che sappia ascoltarti e ascoltare il fratello Non permettere che ci smarriamo nei meandri dei nostri nefasti giudizi Che quando sentenziano portano solo morte e rovina

Sal 70

Sii tu la mia roccia,una dimora sempre accessibile;hai deciso di darmi salvezza:davvero mia rupe e mia fortezza tu sei!Mio Dio, liberami dalle mani del malvagio. Sal 70 Quando leggo questo salmo il mio pensiero va alle montagne Ricordo una salita sulla ferrata Castiglioni ero giovane E non ero vestito adeguatamente e le scarpe non erano adatte L’incoscienza la paura del baratro quando le scale si interruppero E cominciò un piccolo tratto dove ci sono le funi di acciaio dovetti stare vicino alla roccia quasi abbracciandola li capii la bellezza e la maternità della montagna Nell’incoscienza e la superficialità corri il rischio di perdere la tua anima E la paura del baratro ti fa perdere le coordinate Vaghi tra la gente come un errante smemorato Proprio allora fa corpo con Dio Lui non ti respinge se tu hai il coraggio di avere una relazione sana Senza quei fronzoli moralisti o discorsi infantili del fare O peggio ancora promesse che sono dettate dalla paura Tu fa corpo con Lui Lui ti accoglie nel suo seno com il figlio amato e unico È proprio in quel contatto avverti che non ti respinge Anzi Lui sa che tu hai bisogno e Lui è fedele non può tradire se stesso Come la roccia che quando l’abbracci avverti la solidità dell’accoglienza

Mt 12,46-50

…Perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e madre». Mt 12,46-50 Aiutami Signore a fare le cose in Te Fare le cose per Te è come se io fossi l’inizio E Tu il destinatario del mio fare Chi conosce la verità sa che il proprio fare È in Te Tu mi avvolgi con la Tua luce e il fare è in Te Se non accolgo la luce il mio fare è nelle tenebre Nel buio faccio i miei interessi Procuro al cieco l’inciampo per farlo cadere Quando faccio le cose per Te ostento il mio ego E le azioni fatte vengono occultate dal mio io Allora accolgo le tenebre e non sono nella Luce E prigioniero non mi posso perdere nel soffio vitale del vento Il Tuo soffio non si sa da dove parte e dove va Libero e fuori dalle tenebre porta la Sua luce Voglio fare le cose in Te perché sono nella verità E libero dalle tenebre volo in Te Come un bambino nel seno materno in quel poco spazio Si alimenta si muove gioca e vive Ti chiedo perdono Signore per le tante volte di aver fatto le cose per Te Quelle fatte nella luce le ho nascoste dal mio io Sono abortite dalla menzogna e dalla mia miseria Quelle fatte nella Tua luce sono per la Tua gloria Signore non farmi accorgere del bene fatto Perché alla fine della vita io mi possa trovare in Te nel regno

Mt 12, 38-42

….Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona! ….Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone!». Mt 12, 38-42 Queste espressioni se noi le analizziamo bene Oggi Gesù direbbe la stessa cosa di noi cattolici Bravissimi a fare strategie inconcludenti Efficienti nell’organizzare eventi populisti Ma poco attenti a far innamorare di Cristo Non sono gli slogan o le chitarre a raccontare il bello che abbiamo dentro Eppure noi basiamo su questo la nostra testimonianza E non siamo credibili perché non siamo testimoni della redenzione Fino a quando non portiamo la nostra testimonianza nel quotidiano Non siamo credibili Siamo dei bravi organizzatori e per le assistenze siamo efficienti Ma si capisce che non abbiamo nessuna relazione con Gesù Se veramente ami Cristo vivi di Cristo Trovatemi un cattolico capace di dire che ama Gesù Sa dire di Gesù tutto il bello possibile ? Siamo cattolici e non possiamo parlare di Gesù se no offendiamo la sensibilità altrui Caro Gesù Io ti amo perché sei il mio respiro Mi dicono che è bene che non respiro perché potrei offendere la sensibilità di qualcuno Io non voglio offendere la sensibilità di nessuno Per cui dico a squarciagola con tutta l’aria che sta nei miei polmoni Che Tu sei l’unico Dio vero vivo e che esisti Perchè dovrei essre falso bugiardo e vigliacco ? Gesù Tu sei il sangue che mi da passione nell’amarti Perché dovrei passare attraverso la burocratizzazione di una pastorale ridondante e inefficace Io credo che Tu sei il Dio vivente e non voglio ammazzarti con le mie bugie Mi viene voglia di dire “Gesù si nu babà” non è una bestemmia “sei la dolcezza che ha invaso la mia vita” per questo sono cattolico

Il quotidiano da risorti 7

Il quotidiano da risorti 7 Dite ai miei discepoli di andare in Galilea la mi vedranno La Galilea delle genti è il luogo del quotidiano In riva al mare di Galilea il Risorto incontra i suoi Che ritornano a pescare e hanno come riferimento le loro forze Non prendono niente è il Risorto che chiede di riprovare Obbedendo alla Parola prendono una grande quantità di pesci È proprio la storia di ogni giorno che ci fa incontrare il Signore Oggi puoi fare tutto con le tue forze ossia lo stacanovista del quotidiano O chiedere al Signore di fare ciò che Lui vuole È un quotidiano diverso fai sempre le stesse cose Ma è il fare di chi vive la sua vita come missione Obbedire al Risorto non diventa un comandare alle coscienze La Parola del Risorto è aiuto e sostegno nella giornata La qualità e la quantità delle cose non è il metro di misura Ma la relazione con il Risorto è il sale del quotidiano

Is 26,7-9.12.16-19

Di notte anela a te l’anima mia,al mattino dentro di me il mio spirito ti cerca, Is 26,7-9.12.16-19 Fa o Signore che io oggi possa cercare solo te Che non mi perda in altre ricerche affannose e inutitili È in Te mio Dio la realizzazione delle creature e delle cose Ogni giono Tu realizzi attraverso l’uomo che ti cerca Le opere che danno gloria al Tuo nome L’uomo nella sua agitazione e nella sua sua superbia partorisce vento Non mi fa trovare alla fine del giorno Quando mi troverò davanti a te a mani vuote E se questo dovesse succedere almeno fammi avere le mani sporche Sono le mani di chi come me non ha fatto niente Sono le mani delle proprie miserie e delle sofferenze dei fratelli Solo queste mani che si sono sporcate possono offrire ciò che Tu conosci Altro non ho mio Signore è il mio niente Quel che io sono ti do Sì, la tua rugiada è rugiada luminosa,la terra darà alla luce le ombre. Isaia Solo Tu mio Signore in questa arsura che mi avvolge e avvolge la terra Puoi far vivere ogni nostro sospiro e puoi dare luce alle nostre ombre Si! Le nostre ombre che non accettiamo e che vogliamo tenere nascosto Tu le illumini con la Tua grazia E allora quelle piccole gocce di rugiada poste all’ombra dei nostri cuori Appena il Tuo raggio d’amore le invade si scindono nei colori dell’arcobaleno Segno della pace e dell’alleanza e questo dice al nostro cuore “Io sono sempre con voi non abbiate paura”

Ama il prossimo

Ama il prossimo come te stesso Il come te stesso mi impone verità Non posso amare se non ho una giusta misura di me stesso La giusta misura di se stessi che Paolo chiede È quella di essere vigilanti su di noi nell’amare il fratello Questo è molto difficile perché spesso succede Che quando stiamo bene travolgiamo tutti E quando stiamo male ammorbiamo tutti Amare come se stessi è il bene che voglio a me lo voglio per il fratello So che il fratello è diverso da me e io non sono l’unità di misura universale Il Maestro insegna come fare : In Samaria ha sete di far conoscere il vero amore Alla donna si presenta al pozzo come uno che ha sete Placa la sua sete donando il suo amore alla samaritana Se hai qualcosa da donare Dona ! e non fare parzialità Due sfiduciati delusi tornano a casa Il Maestro li affianca e spiega loro le scritture Amare il fratello vuol dire affiancarsi come uno qualunque Un altro caso è il Maestro che chiede .”cosa vuoi che io faccia per te” E l’altro risponde:”fa che io veda” Gesù da la possibilità di chiedere e l’uomo non si sente invaso Come vedi esempi di come si ama il fratello ci sono

Ama il prossimo

Ama il prossimo come te stesso Il prossimo è colui che mi sta accanto nel momento presente È quello che voglio amare e che Tu mi dici di amare Chi ti sfiora nel presente è padre madre fratello sorella Quando i tuoi parenti ti hanno detto che Tua Madre stava fuori Tu hai detto rivolgendoti ai presenti che loro erano Tua Madre e i Tuoi fratelli Allora Signore ti chiedo di fare in modo che nessuno io sfiori invano Fammi essere accorto e avere cura di chi mi sta vicino nel presente Tu vuoi che io abbia cura e pazienza come Tu l’hai avuta Tu sei pazienza a me basta un imprevisto E cerco la pazienza che non trovo in me Poi devo avere pazienza con un prossimo che mi importuna Mentre mi alleno alla pazienza Il prossimo mi sfiora e io perdo le occasioni per amare Scopro davanti a Te la mia fragilità e imperfezione Ora capisco perché basta solo un bicchiere d’acqua per il paradiso Al prossimo che triste mi sfiora posso solo dare un sorriso Al resto pensaci Tu Al prossimo che vedo solo posso dare un abbraccio Al resto pensaci Tu A quello che chiede posso pagare solo un biglietto dell’auto Al resto pensaci Tu Al prossimo che chiede del mio tempo Al mio ritardo pensaci Tu Ho capito anche nell’amore al prossimo sono imperfetto Per esserlo ci devi pensare solo Tu Se è così mio Signore ho un respiro ampio E l’amore al prossimo non ha nessuna mania di salvataggio Sono un povero che ama altri poveri Perché Tu sei Colui che provvede a vestire i gigli e dai da amngiare ai passeri

Il comandamento

Dammi Signore di amarti con tutto il mio cuore Ho solo questo cuore è fatto di tante stanze Mi perdo nei corridoi e non riesco ad entrare in quella giusta Quando busso alla porta che mi introduce alla tua presenza Un grande timore mi assale e avverto la mia indegnità Non riesco ad entrare perché grande è il tuo amore Se tu non mi prendi per mano io non posso entrare Il moralismo meritocratico è soppiantato dall’amore sponsale Tu mio Dio vuoi un amore condiviso Mentre l’amore egoico che ho in me mi confonde E ritorno indietro a cercarti altrove in altre stanze Alla periferia del cuore lontano dalla tua stanza dove trovo l’inutile Dammi Signore d’amarti con tutte le forze Le mie forze sono quelle che sono basta poco e sono messo KO Tu mio Dio sai che basta un imprevisto e le mie gambe si fiaccano E mi siedo aspettando che qualcuno mi commisera Se tu non mi dai la Tua forza anche le forze sono deboli Amarti con tutta l’anima Anche qui sorrido come Sara Mettendomi conme un bambino la mano sulla bocca Il bambino non ha la malizia che io ho Perché l’anima di un bimbo è pura Mentre la mia confusa e disordinata si getta su tutto Ti chiedo di portarla nel deserto dove non c’è distrazione Affinchè possa cercare solo Te e stare alla scula del Tuo amore