Artesacra

Riflessioni

Mt12,46-50

Poi, tendendo la mano verso i suoi discepoli, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e madre». Mt12,46-50 All’inizio del giorno sono tutto proteso a fare ciò che Tu vuoi Alla fine del giorno mi accorgo che ho solo parlato di Te Ho blaterato parole sconnesse fatte di vocaboli Che escono dalla mia bocca ad effetto E li ho lasciati scorrere in me come l’olio sul marmo Oggi il tuo volto lo vedrò nell’uomo che incontro Certo Signore vorrei vedere solo Te e il tuo volto E non vedere il volto: di quell’antipatico collega che sa tutto e di nascosto parla male tu dici a me quello sono io tuo fratello quella biscia che si infila da tutte le parti e ha la faccia… tu dici a me quello sono io tuo fratello appena porti i bambini da tua suocera e stai sotto interrogatorio tu dici a me quello sono io tuo fratello va bene il solito accattone di turno ma quello che lo fa per professione tu dici a me quello sono io tuo fratello quando stai in fila e senti quelle espressioni “io sono…” e la rabbia ti monta come la panna perché sai che non sarai mai come quella persona tu dici a me quello sono io tuo fratello Certo Signore hai per amici solo quelli che appesantiscono il mio stomaco Tu dici a me sono sempre tuo fratello quando vedi: un bambino che ti sorride due vecchi che mano nella mano si sorreggono due giovani che si amano un uomo che lavora sorridente per questi io ti dico:” Signore vado di fretta…” Poi un attimo ci penso e mi accorgo la Tua mano tesa che mi indica E dal mio cuore una richiesta: “ Prendimi per mano e accompagnami nel giardino di questa umanità”

Es 14,5-18

Perché gridi verso di me? Ordina agli Israeliti di riprendere il cammino. Es 14,5-18 Non fermarti mai e non rallentare il passo Anche quando il grido dal tuo abisso sale al cielo E tu hai paura di essere sommerso Inoltrati verso l’abisso con passo deciso Nessun capello sarà sconvolto Tu passerai sull’asciutto E il tuo piede non avrà a storpiarsi E se il nemico ha mezzi per inseguirti e catturarti Non guardarti indietro va avanti riprendi il cammino Il coraggio dono dello Spirito Santo ti guiderà Tra te il nemico Lui si pone Con le sue mani frena i carri degli inseguitori Il nemico si accorge troppo tardi che Chi ti assiste è più forte Fermo nel suo fango viene travolto dal suo abisso Tu indenne sei passato nella terra della libertà Il lucignolo fumigante non viene smorzato Il grido che arriva alla gola non viene soffocato Tu confida nel Suo amore e non tremare Ha da temere chi ti insegue e vuole la tua vita Non toccare nessuna vita e lasciala andare a se stessa Porta la notizia buona che fa tana libera tutti Tu non farti sedurre dal faraone e dai suoi carri Questi ti portano alla morte e l’abisso con i suoi flutti ti sommerge Riprendi il cammino e non ti impantanare nella melma E se dovessi arrivare all’altra riva sommerso dalla melma Lui ti laverà e renderà pulite le tue membra

Mt 11,28-30

Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Mt 11,28-30 Non lasciarti cadere le braccia Non cedere allo sconforto È vero il caldo ti mozza le gambe e la volontà Il lavoro non è più un diritto ma un mezzo per tiranneggiarti Il ricatto è diventato lo sport degli italiani Ti trovi in un mulinello e vieni risucchiato Ti senti oppresso e stanco Ti sembra di essere sempre al traguardo Mi viene da dirti figlio non abbassare la testa come un rassegnato Non farti salire la rabbia che poi ti strozza alla gola Fermati siediti va da Lui Lo trovi ad aspettarti È il Dio dalle braccia aperte che ti accoglie Non fa le moine per fare il simpatico Ma ti stringe a se perché aspetta solo te Non ha in mano la tua fedina penale O la medaglia per fregiarti al merito Aspetta solo te e nella tua stanchezza che lo ritrovi C’è un salmo che recita così: Porta gli agnelli sul petto e conduce pian piano le pecore madri Quando sei debole o fragile come lo può essere un agnello Ti porta sul suo petto Quando sei gravido di preoccupazione e vuoi segnare il passo Ti conduce Oggi fatti trovare per riposarti

Mt 11,25-27

Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Mt 11,25-27 C’è una piccolezza sia come qualità che come quantità Che gli uomini scartano poiché non visibile e inconsistente Ma che Dio guarda con attenzione e amore La pietra scartata dai costruttori è diventata testata d’angolo Gli uomini l’hanno fatto con Cristo Maria è stata la donna piccola e insignificante secondo gli uomini Dio l’ha scelta per madre Sua Quando il piccolo l’insignificante in una comunità viene scartato quella è una comunità morta perché non c’è Dio I dottori boriosi insicuri come le foglie di acacia pronte a staccarsi Si gongolano all’effimero successo È tempo questo in cui la chiesa deve scegliere la via piccola Non è tempo delle piazze è tempo per preparare il terreno La piazza è il luogo delle celebrazioni Preparare il campo è il luogo della fatica della solitudine e del silenzio Dio interviene e può seminare sul terreno del nostro cuore Quando il cuore è pronto a ricevere il Suo seme Gli umili conoscono i tempi di semina di Dio I dotti pensano di essere loro i seminatori Sono proprio questi che creano confusioni Il loro seme è di pessima qualità perché danno se stessi e non Dio

Mt 11,20-24

E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai! Perché, se a Sòdoma fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a te, oggi essa esisterebbe ancora! Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, la terra di Sòdoma sarà trattata meno duramente di te!. Mt 11,20-24 Il Vangelo di oggi è un po’ duro il Signore non maledice Porta a conoscenza degli abitanti i prodigi fatti e l’indifferenza dell’uomo Prova oggi a guardare con serenità e verità se sei un abitante di Cafarnao Oppure tu stesso sei stato oggetto dei suoi prodigi e ora per te Lui è uno sconosciuto Ricordati le volte che sei stato consolato dalla sua presenza Il tempo in cui nel buio barcollavi e Lui ha fatto in modo che il tuo piede fosse sano I momenti di gioia inaspettati e eterni della durata di pochi secondi La tua riconoscenza come si pone davanti alla Sua gratuità ? Le volte che gli hai girato le spalle e Lui ti ha aspettato mandandoti qualche messaggero Quello che Gli fa male è la tua indiffferenza Questa guarda i suoi interessi immediati e dimentica il futuro da vivere Per le gioie effimere investe la vita rischiando di perdersi per sempre Soggetta poi agli umori nel presente, l’indifferenza fa calare l’oblio sulla relazione con Lui Il verme dell’indifferenza è figlia del dubbio e della dimenticanza dei favori ricevuti La tua vita che si snoda oggi come una pellicola che corre veloce E ti fa vedere qualche attimo fuggente e non il momento presente ti lascia senza storia Prova oggi a fermarti e a legare tutti i momenti vissuti con Lui Ringrazia e benedici il bene ricevuto

Mt 10,34-11,1

Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà, e chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà. Mt 10,34-11,1 Trattenere la vita per se stessi è soffocarla È come quelle persone che riempiono la propria casa di cose Succede infatti che loro stessi non possono più entrare in casa Tale è la vita di chi pensa che per vivere deve fare un sacco di cose Te li vedi tutti stressati che fanno anche per gli altri, ma son di quelli che vivono per se Li vedi che hanno tante fisime per tutelarsi dalla malattia e le paranoie sono di casa Sono sempre scontenti ed è una lamentazio continua pur di possedere un brandello di vita Tutto ciò non serve a niente la vita di queste creature è quella del criceto Fanno… corrono… blaterano… e poi nei momenti di riposo Non sanno stare da soli hanno bisogno di: accannarsi… ubriacarsi… portare a casa inquietudini e rabbia… andare dalle escort o dagli escort a seconda dei gusti e non dei generi Preferisco una vita che si dona per amore e che non si consuma Avere una vita che arde come il roveto e non si consuma È proprio dall’amore che trae forza Quella vita che non bada a spese che sa donare un bcchiere d’acqua E sa donare se stessa per amore fino a morire Un giorno la vita mi ha telefonato mentre mi dibattevo nel dramma di quale vestito dovevo indossare per andare a una festa.. mi disse “… oggi mio figlio lo operano di un tumore al cervello proprio allora capii la vera danza della vita era perdersi nel dolore degli altri Per me stesso non c’era più posto “ Questo mi ha raccontato un mio vecchio amico La vita che hai tra le mani non trattenerla donala Sappi che l’Autore della vita la rinnova sempre ogni giorno In questo modo ti educhi a vivere quella eterna dove il sole non tramonta mai

Mt 10,16-23

Ecco: io vi mando come pecore in mezzo a lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe.Mt 10,16-23 C’è una modalità nell’andare verso i fratelli L’andare come una pecora Chi ha paura di una pecora? Dell’umile chi ha paura? Sembra strano ma dell’umile ha paura: l’orgoglioso che passa il tempo a denigrarlo l’invidioso che brama di vederelo nell’immondizia e il paradosso è che l’umile pensa di meritare più disprezzo perché il suo anelito è stare con Dio l’andare sinusoidale prudente del serpente è quell’andare che passa rasente all’ostacolo e non si ferma a dialogare, ma va oltre Il prudente è capace di trarre vantaggio dall’ostacolo Si fa credere inerme ma quando vuoi braccare la sua libertà Ti scivola tra le mani e tu rimani a mani vuote Il prudente ti irrita perché pensi che sia un codardo Lui sa che al momento oppurtuno può cogliere la giusta occasione L’andare del semplice ti fa sentire forte Il semplice ti meraviglia perché in poche battute ti da il la della vita Vuoi confonderlo con la superficialità E invece ti accorgi che il suo vivere è ridotto all’essenza È quella essenza che ti spiazza perché porta la saggezza del momento La proggettualità serena del futuro e un’analisi distaccata del passato Il semplice sa vivere nel presente e ne assapora il dolce e l’amaro Lui sa che tutto è dono perché sa che la vita è dono Va vissuta nella bellezza del suo peso Il semplice affronta la vita seriamente ma non nella seriosità Sa infatti che è poco serio essere seri e non significa essere pagliacci È la vita di una giornata che nasce nuvolosa Ma il semplice sa vedere il sole oltre le nuvole

Mt 10,7-15

Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. Non procuratevi oro né argento né denaro nelle vostre cinture, né sacca da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché chi lavora ha diritto al suo nutrimento. Mt 10,7-15 Il Cristiano è colui che da perché il suo Signore non è povero Va disarmato senza aggredire e senza invadere ma propone Non cerca gratificazioni umane facendole passare per divine Tutto quello che ha tra le mani e non si vede è di Dio Deve darlo con generosità e senza fissare il prezzo Una tariffa o un accenno ad offerta e vendere Dio Giuda l’ha fatto I beni materiali vanno condivisi con i fratelli Se accumuli e metti da parte assomigli al cane Che si prende la carne e la consuma lontano dal branco così fanno i ricchi accumulano per se stessi Tu dici che tutto ciò che hai hanno provveduto le tue mani A proposito di mani Paolo parla del suo sostentamento per rimanere libero Libero dalle ricchezze e da quelle relazioni che ti fanno stare in cattività Dipendere solo da Dio è dipendere dall’amore Questo amore non ha prezzo chi lo mette è ladro dell’amore Chi l’ostenta come suo sta firmando la sua condanna Chi se lo procura a spese del povero… è bene che sto zitto per non giudicare

Mt 9,32-38

«La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!».Mt 9,32-38 Tanti si fregiano del nome cristiani pochi di quelli che lavorano per il regno Molti di quelli che parlano di Dio pochissimi sono quelli che vivono di Dio Molti sono i padroni senza averne i titoli quasi nessuno serve il fratello Sono belli questi slogan ma la vita con Cristo è tutt’altro Manda Signore gli operai dell’amore e del servizio Quelli che nel silenzio della notte come sentinelle invocano il tuo nome Di giorno come operai silenziosi riversano nei cuori la tua speranza Non hai bisogno Signore di imprenditori che curano i propri interessi Ma di operai che hanno a cuore gli interessi del regno Curvi per la gioia di chinarsi si danno ai poveri agli aflitti a quelli che smarriti cercano la via Fa Signore che nella tua vigna ci siano soli operai Tu hai chiesto soli operai, gente che si dona e fa ciò che tu vuoi Tutti i battezzati sono operai della vigna perché sacerdoti del Re Sono coloro che rendono viva la Tua presenza in ogni realtà Ascigano le lacrime come sorreggono nel silenzio i deboli A loro volta si fanno sorreggere perché fragili Il dono per loro è fonte di vita per se stessi non tengono niente La fede che hanno rende lo scettico docile alla grazia di Dio Poi ci sono di quelli che non per meriti ma per grazia celebrano il Sacrificio di amore Questi devono essere servi senza titoli senza pretese senza nome Questi vengono per ultimi perché servono tutti E se per caso hanno la pretesa perché servi dell’Amore non amato Di comandare di fregiarsi di titoli o di pretendere di essere serviti O morire nella ricchezza e negli agi questi non sono operai secondo il Suo Cuore Sono solo….Boh!!!

Mt 9,18-26

Gesù si voltò, la vide e disse: «Coraggio, figlia, la tua fede ti ha salvata». E da quell’istante la donna fu salvata. Mt 9,18-26 Ogni istante è buono per stendere la mano e chiedere La scala che si appoggia a terra e arriva al cielo è la strada Per rompere la coltre che ti separa da Lui non devi fare niente di meritorio Devi solo avere fede e non dubitare Stendi la tua mano verso il cielo per chiedere E otterrai La donna stende la mano e Lui si volta e dice: “coraggio” Dove è il tuo coraggio? Quando lo dai in pasto ai tuoi pensieri ? Quando per un calcolo di probabilità interrompi la scala non permettendo ai suoi angeli di assisterti Poi ti lamenti che hai fede e Lui è sordo Ricordati che la fede è un fiducioso abbandono Chiede coraggio che Lui riconosce subito “coraggio, figlia” Ricordati che con il patentino del devozionalismo non vai da nessuna parte Lui si volgerà verso di te solo quando stendi la mano Solo quando la tua relazione è autentica Solo quando hai fatto il salto Tocca nella fede il suo cuore e vedrai Mi potrai obbiettare che non è così semplice Ti posso solo dire che mentre tu leggi trattati su fede e ragione e ti complichi la vita Io provo ad alzare le mani per dichiarare la mia impotenza Sicuramente qualcosa accadrà senza annoiarmi dietro libri di teologichese Primo o poi si volgerà e mi dirà “coraggio va in pace sia fatto come hai chiesto”