Lettera ai Romani 8,35
Questa croce racchiude un significato particolare: è la comunione tra l’uomo, ⌡sh in ebraico, e la donna, ⌡shah è l’unione che si completa attraverso il vincolo sacro del matrimonio. Nella Genesi al cap. 2 versetti 18-23 si legge: “Non è bene che l’uomo sia solo: gli voglio fare un aiuto che gli sia simile”. Allora il Signore fece scendere un torpore sull’uomo che si addormentò; gli tolse una delle costole. Il Signore Dio plasmò con la costola, che aveva tolta all’uomo, una donna e la condusse all’uomo. Allora l’uomo disse: “Questa volta essa è carne della mia carne e osso delle mie ossa. La si chiamerà donna (⌡shah) perché dall’uomo (⌡sh) è stata tolta”.
La donna è, quindi, della stessa sostanza dell’uomo: l’⌡shah proviene dall’⌡sh ed entrambi sono di pari dignità, nessuno sovrasta l’altro.
Nelle due parole si trova una delle prime lettere del tetragramma ⌡H (il nome di ⌡ahveh in ebraico Ihwh). La comunione dell’uomo con la donna fa unire queste due lettere e introduce la presenza di ⌡ahveh nella coppia. Dio pone la Sua presenza e, nel movimento d’amore, spinge l’uomo e la donna l’uno verso l’altra, facendoli uscire fuori da se stessi, per accogliersi ed accogliere, per essere amati e amare.
I due termini ⌡sh e ⌡shah hanno anche un altro profondo significato: ⌡sh è composto di tre lettere, ⌡ e S rappresentano le cose concrete, visibili, e H rappresenta la capacità, l’abilità di fare qualcosa. Dunque Ish è la “conoscenza delle cose visibili”, “io credo quello che vedo”, collegato direttamente con la razionalità: è l’uomo terreno. ⌡shah contiene le stesse consonanti di ⌡sh (in ebraico esistono solo le consonanti) e si differenzia per la presenza di un segno che rappresenta le cose invisibili. La capacità di vedere le cose invisibili (la nostra sfera intuitiva e irrazionale di conoscere qualcosa in più di quello che vediamo) pone l’uomo spirituale nella condizione di elevarsi ad una conoscenza sempre più profonda di Dio.
Questa croce vuole significare l’unione dell’uomo terreno con l’uomo spirituale, tra l’umanità e la spiritualità, tra la ragione e la fede.
Sia ⌡sh che ⌡shah sono dentro ognuno di noi. La croce di Cristo con la Sua Salvezza li fonde attraverso il fuoco dello Spirito Santo, creando così “l’uomo nuovo”, “l’uomo vivente”: è finalmente libero nella libertà dei figli di Dio.