Vorrei infatti essere io stesso anàtema, separato da Cristo a vantaggio dei miei fratelli, miei consanguinei secondo la carne. Rm 9.1-5
Paolo vorrebbe essere dannato
pur di vedere i suoi fratelli ebrei seguaci di Cristo
Inizia e parla della verità in Cristo
E’ proprio questo amore forte come la morte
Che lo spinge a separarsi dall’amore stesso
Noi mangiamo il suo corpo e beviamo il suo sangue
Quanti fratelli abbiamo visto allontanarsi e
sono nostra carne e nostro sangue ?
E per loro non abbiamo mosso un dito
Qualcuno li ha anche maledetti perché rabbioso
E se sono tornati per altre vie nessuna accoglienza
Forse per ignoranza non conosciamo chi mangiamo
e di chi ne beviamo il sangue
La carne di Cristo ci fa concorporei
Il sangue di Cristo ci fa consanguinei
Lo scandalo è la nostra indifferenza e le omissioni
Questo perché abbiamo interpretato la ragione della nostra verità
Che non è amore ma vendetta
Non è silenzio che copre l’errore in attesa della remissione
Ma denunce al fine di condanna e isolamento
Facciamo una vita da isolati nel nostro benessere
Poi quando le cose vanno male pretendiamo che gli altri ci vedono
Abramo dice al ricco “tra noi e voi non c’è comunicazione”
Fino a quando partecipiamo allo stesso banchetto
Condividiamo tutto ciò che si può condividere
Senza arrecare danno ai fratelli
Perchè la gioia possa moltiplicarsi
E la sofferenza possa dividersi