Artesacra

Sal 25

Scrutami, Signore, e mettimi alla prova,raffinami al fuoco il cuore e la mente.La tua bontà è davanti ai miei occhi,nella tua verità ho camminato. Sal 25 Spesso nelle prove non capiamo la bontà di Dio È solo dopo le prove che riusciamo a capire Lot scappava da Sodoma e da una vita pericolosa Sua moglie ricordava il passato glorioso E voleva tornare indietro tutta se stessa divenne sterile Nella barca della vita gli apostoli stavano con Gesù Poiché il visibile fa rumore e l’invisibile dorme Nel vangelo di Marco c’è questa espressione “Signore non ti importa che siamo perduti?” Se sanno che Gesù è Dio perché gli chiedono di salvarli Potevano morire con Gesù e andare in paradiso Se pensano che è un uomo “perché gli dicono non ti importa?” Almeno gli potevano dire” svegliati stiamo affondando tutti” E avevano premura di salvare un amico invece no Quando Dio ci prova non capiamo e la fede vacilla Proprio nella prova c’è il discernimento Perché quando la mente capisce e il cuore conosce La prova non fa paura e diventa un atto d’amore Perché nella prova l’uomo ha una sola meta salire sulla croce Poichè il seme di morte e resurrezione ricevuto nel giorno del battesimo È diventato una cosa sola con l’Albero della vita

Signore mio e Dio mio

Testimoniare la fede e testimone di fede Coniugare un verbo non ci vuole molto Basta impararlo a memoria e come pappagalo ripetere Santa Teresa nel castello interiore parla di volatili che parlano Arrivano fino a un certo punto e poi si fermano Ripetono le stesse cose e diventano noiosi Questi parlatori di fede li vedi Sono tromboni manieristi che hanno certi atteggiamenti Che sono stati collaudati davanti allo specchio Poi al dunque nelle difficoltà sono atei nel loro midollo E le loro parole non hanno nessuno effetto È acqua piovana che passata la tempesta Lascia le grondaie asciutte I testimoni di fede li vedi Il loro parlare è coinvolgente e passionale Perché la loro carne è stata coinvolta Hanno lo sguardo che penetra Perché hanno scrutato l’Abisso Davanti alle bufere della loro vita Sono tranquilli Perché al timone della loro barchetta c’è il Comandante I testimoni di fede sanno di essere ignoranti Perché nella preghiera hanno a che fare con l’Onnisciente Una giornata bella o brutta non alterano il loro stato Perché sanno che tutto viene da Dio Nella relazione hanno un’appartenenza Perché sanno di essere di passaggio E desiderano incontrare l’Amore della loro esistenza

Mt 8,1-4

Tese la mano e lo toccò Mt 8,1-4 Tocca il mio cuore e rendilo puro È pieno di perfidia Ogni volta ti chiedo di renderlo puro Non ho la costanza a mantenerlo tale Mentre il vizio a sporcarlo è costante Abbi pazienza e se ne approfitto È solo perché non conosco altri tocchi La Tua mano tesa verso di me Mi fa sentire protetto e sicuro L’angoscia che avvolge il mio cuore Che come nebbia lo smarrisce E lo paralizza incastrandolo in un passato Il Tuo tocco dirada la nebbia E mostra il presente è l’oggi Che ha senso e solo oggi posso sperare Un cuore puro che ti cerca E chiede “Se vuoi rendimi puro” E la tua volonta decisa dalla Tua mano “Si lo voglio” Fa che la mia volontà Possa chiedere sempre ciò che Tu vuoi E sentire fortr il tocco del Tuio amore

Tu sei

Rispose Simon Pietro: Tu sei… Tu sei il mio tu Se guardo al mio io mi perdo nei meandri dei pensieri Possono essere anche belli ma sono inconsistenti Chiedono fantasmi per perdersi nel niente Appesantiscono l’esistenza Tu invece sei Sei l’oceano che fa paura e si lascia attraversare Sei la brezza di primavera Il mio originale a cui guardo e voglio imitare La Tua chiarezza mi confonde e mi libera Ti voglio vedere con gli occhi E agli occhi del cuore ti sveli nella Tua bontà Tu mi hai redento Nella terra del mio corpo ho visto i semi della Tua redenzione La speranza li custodisce La fede li protegge Il Tuo amore veglia come una madre Le tempeste della vita fanno il loro meglio in negativo I tuoi comandi mi rendono saggio E con Te l’attraversare l’abisso dell’oceano è pace Tu sei la bellezza che non so dipingere La Tua firma sul mio cuore è impressa

Mt 7,15-20

Si raccoglie forse uva dagli spini, o fichi dai rovi? Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. Mt 7,15-20 Certamente i rovi non possono produrre fichi o uva Può succedere specialmente per l’uva Che ci sono alcuni grappoli tra i rovi Non puoi privare la vendemmia di quei grappoli Allora cogli quei grappoli e stai attento alle spine Questo vuol dire che ci sono frutti buoni anche tra le spine E tu devi imparare a discernere per prendere il frutto buono Stare attento alle spine è importante Oggi ci sono tanti frutti buoni tra le spine li noti Fai difficoltà a prenderli questo non vuol dire che non sono buoni Intorno a Medjugore ci sono tante spine I frutti di Medjugore sono le conversioni e non i veggenti Questi sono i grappoli che fanno la vendemmia Danno buon vino gente che cambia vita per sempre Anche il frutto preso da Eva era bello da vedere e buono da mangiare C’era un inganno infatti subito si sono accorti che erano nudi Un frutto buono ti riveste della tua dignità di figlio Non ti spinge nel nasconderti ma ti lascia andare verso Lui Un albero che non da frutto è bello da vedere ma è pieno di foglie Così è chi ama se stesso non da frutto Le parole che non toccano e non convertono e non fanno frutti di conversioni Sono solo parole che non donano la Parola che si è fatta carne È il frutto del Padre piantato nella terra di Maria

Mt 7,6.12-14

Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi.Mt 7,6.12-14 Tante volte la voglia di condividere viene frenata Perché qualcuno ci ha ferito Altre volte senza preservarci parliamo di cose intime E il giorno dopo le vediamo scritte su internet Oggi si mette tutto in piazza e i porci mangiano e ingrassano C’è un’intimità nella relazione che va tutelata Non riusciamo a custodire la dolcezza di un incontro La profondità e il sapore di qualcosa che solo tu devi sapere Ciò che ascolti dall’orecchio fallo arrivare al cuore e chiudilo Non fargli percorrere la via breve che è la bocca Perché ciò che viene detto all’aria diventa condanna Conserva il mosto nelle botti e a tempo opportuno avrai vino buono Voglio dirti solo non dare perché l’altro ti possa riconoscere È vanagloria Non dare per edificare l’altro e possa lodare Dio Sei chiamato a servire il fratello non a pontificare Ricordati che le cose di Dio vanno date al tempo opportuno E non per risolvere tensioni ciò è perdita di tempo Non raccontare la tua intimità al primo che incontri È salire sul palco nudi Custodisci ciò che ti viene detto e si prudente nel parlare Perché chi si custodisce a tempo opportuno sa dare ricchezza Quando parli di te e vieni interrotto è meglio tacere

Gn 12,1-9

In quei giorni, il Signore disse ad Abram:«Vattene dalla tua terra,dalla tua parentelae dalla casa di tuo padre,verso la terra che io ti indicherò. Gn 12,1-9 Nella mente si forma un luogo Dove stare con i propri pensieri E Tu Signore mi dici : Esci dalla terra melmosa dei tuoi pensieri dove ristagnano pensieri tortuoisi e oscuri Esci e smetti di girare a vuoto Nella piazza di quei sentimenti che ti appesantiscono Gira il tuo sguardo verso ciò dove andare E non guardare indietro come la moglie di Lot Gli affetti anche se hanno la loro bellezza passano Si rinnovano nel tempo Non dire con nostalgica tristezza “erano belli i tempi di una volta” A parte che quel tempo non torna e grazie Signore Tu vai in un luogo che il Signore dell’amore ti ha indicato Il luogo della pace e della gioia Il luogo della vita eternoa e stabile E non devi ammazzare il tempo per fare e vivere È il luogo dove la contemplazione è eterno E l’amore in te è stabile Il luogo dove l’infinito è un attimo e l’attimo infinito Dove i pensieri vacui e fuliginosi non ci sono C’è il cuore della conoscenza che naviga nell’oceano dell’amore Esci!!”

1 Gv 4,7-16

1 Gv 4,7-16 Dio è amore; chi rimane nell’amore rimane in Dio e Dio rimane in lui.È l’amore che fa rimanere in Dio Questa Sorgente di acqua viva è indispensabile alla vita L’anima ha bisogno di cercare questa acqua È l’anima che trasferisce al cuore goccia dopo goccia questo amore E renderlo morbido pieno di questa virtù Io ti chiedo di darmi da bere la Tua acqua Perché porta la conoscenza del Padre Lo so è solo quello che la mia piccolezza può comprendere È il Tuo amore troppo grande e io non lo comprendo Sapere che tu sei in me e io in te È già tutto e in questa relazione io mi abbandono Solo nel tuo amore c’è la perfezione Carissimi, se Dio ci ha amati così, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri. Questo è un comando che racchiude il nostro amore per Te Per amarti ci dobbiamo amare perdonare accogliere Sarebbe stato più facile amarti e giustificarci per l’impossibilità di amare Te Ma Tu vuoi che ci amiamo per amarti C’è poco da fare la Tua logica Signore esce fuori dai nostri schemi Tu non hai bisogno del nostro amore diretto Vuoi che il nostro amore per Te passi attraverso il fratello

2 Cor 11,1-11

Temo però che, come il serpente con la sua malizia sedusse Eva, così i vostri pensieri vengano in qualche modo traviati dalla loro semplicità e purezza nei riguardi di Cristo. 2 Cor 11,1-11 In Paolo c’è un timore che è ormai certezza All’interno della comunità di corinto ci sono delle fazioni È bastato che qualcuno ha parlato in modo diverso E i corinzi hanno smarrito il loro pensiero semplice Succede ancora oggi questo Che la semplicità viene confusa con superficialità e la purezza con l’ingenuità Perché succede quede questo? Senza voler demonizzare nessuno È perché gli ascoltatori sono immaturi confondono chi parla Con i contenuti che vengono detti Paolo parla della relazione semplice e pura che i corinzi hanno con Gesù E non di quello che viene detto su Gesù Perché se quello che lui ha detto è diverso dal nuovo C’è una discrepanza nel messaggio e questo porta confusione La confusuione porta alla mancanza di carità E succede poi che i contenuti non servono più è pura ideologia E l’espressioni riccorrenti sono : io sono di Cefa io sono di Apollo io sono di Paolo Sono queste appartenenze che frantumano l’unità Perché lunico che è morto per tutti è Cristo Signore È la relazione con Lui e con la Sua Sposa ci fa essere cattolici

2Cor 9,6-11

… chi semina scarsamente, scarsamente raccoglierà e chi semina con larghezza, con larghezza raccoglierà. Ciascuno dia secondo quanto ha deciso nel suo cuore, non con tristezza né per forza, perché Dio ama chi dona con gioia. 2Cor 9,6-11 Quando dai non avere il braccino corto Non fare i calcoli nel dare Perché non tieni conto della grandezza di Dio Se dai nella ristrettezza Hai la vera libertà nel tuo cuore Dio ti darà più di quello che tu pensi Chi da con la ragione ha fatto i suoi calcoli La tristezza lo invade Perché se da di più e gli altri di meno rosica Se da dimeno e gli altri di più il suo ego si vergogna Dare per forza fai vedere la tua sterilità nell’amare Quello che hai deciso nel cuore è il vero dono È quell’amore generoso che tutto da e niente chiede Nella mia vita di povero ho avuto sempre tutto Nella mancanza ho dato fino all’ultimo quello che potevo Più di una volta come parroco avevo solo un euro E Dio mi ha insegnato a come si è leggeri e liberi Quando si da nella libertà pur non avendo niente Gli affanni per mancanza del necessario sono torture Se sei abituato a dare quando non hai niente aspetti da Dio Lui ti darà più di quello che tu osi immaginare