Artesacra

I passeri

Due passeri non si vendono per un soldo ? Eppure il Padre vostro li nutre Tutto ciò che vale poco Eppure il Padre si occupa E questi paseri non cadono se Dio non vuole Quanta cura ha il Creatore per queste creature? Noi come campane crepate Suoniamo rintocchi tristi della preoccupazione Che negli affanni della curiosità Non riusciamo ad abbandonarci al Suo Amore Voi valete molto di più, gente di poca fede Ricordati non pensare di essere padrone del mare E pensi di scandagliare gli abissi Perdi solo tempo Uno solo è stato capace di dominare il mare in tempesta Se non lo capisci a tua vergogna Dovrai gridare il Suo aiuto perché sei andato oltre Ti basti il suo nome Ti basti il nome del Padre,il nome del Figlio e quello dello Spirito Che Satana conosce bene e si inginocchia E tu pensi di scandagliare i misteri dell’oceano di Dio Uomo intelligente la tua superbia ti rende stupido Perché con la tua misera intelligenza ti fai sopra gli altri E non riesci ad abbandonarti al Suo nome glorioso Il passero questo lo sa

Sal 21,4-9

Questo si scriva per la generazione futurae un popolo, da lui creato, darà lode al Signore:«Il Signore si è affacciato dall’alto del suo santuario,dal cielo ha guardato la terra,per ascoltare il sospiro del prigioniero,per liberare i condannati a morte». Sal 21,4-9 Non lasciarti cadere le braccia quando la rabbia fa capolino Perché se hai paura incoraggi il tuo nemico Il nemico installa nel tuo cuore sentimenti negativi È duro andare aventi Il Signore è pronto ad ascoltarti e dirti “Ecco sono qua” Non addormentarti con i tuoi pensieri nocivi Ma continua ad attingere acqua al pozzo della pazienza Ricordati che il Signore dall’alto guarda Nella lotta che affronti ogni giorno Gli angeli ti portano la gioia e la pace Mentre il nemico ti copre d’insulti Impara che nella lotta ci si allea con gli amici E si contrasta i nemici Ricordati che se sei amico di Cristo Ogni giorno devi affilare le armi dell’amore Non essere indifferente Persisti nella battaglia Non lasciarti ingannare dal nemico Perché tu stai sempre vicino al Signore

Lc8,1—11

Tuttavia, poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani. Lc8,1—11 La legge dice di lapidare Gesù non dice di trasgredire la legge Ma vuole dare agli uomini la capacità di vedere bene le cose Ossia insegna a usare bene la capacità critica Infatti dice “ Chi di voi è senza peccato scagli per primo la pietra” L’uomo ha dovuto trasgredire la legge e vivere la giustizia Infatti a partire dagli anziani fino a giovani vanno via La questine è sul peccato e non sull’esercizio della prostituzine E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più». L’ Uomo senza peccato che poteva condannare non lo fa È Dio e Lui usa misericordia verso questa donna La nostra mente rimane rimane smarrita davanti alla giustizia e alla misericordia Perché giustizia e meisericordia sono legate ma non sono mescolate Sono unite ma non confuse L’importante è sapere che il Giudice di tutti non può agire ingiustamente Il nostro intelleto non può avere la presunzione di giudicare il Giudice È come il vaso critica il vasaio

Il vitello d’oro

Davanti a quanti vitelli ci siamo inginocchiati Abbiamo pensato che un toro mangiafieno ci poteva liberare Abbiamo fatto di tutto e ci siamo preparati Abbiamo messo a disposizione tutte le arti Al fine di avere il toro di turno d’adorare Abbiamo il toro del santo potere Il toro che ci fa ricchi e pieni di soldi Il toro della salute che ha gli occhi vetrosi Il toro della sessualità che ha distrutto l’innocenza della vita Per tutti questi tori e per altri noti E che per ragion di tempo non scriviamo Abbiamo investito abbiamo dedicati digiuni e tempo Ci siamo trovati da soli e senza niente L’edera dell’avidita ha inveso il nostro cuore La tristezza ha invaso la nostra mente L’invidia competitiva e acida ci ha resi giallognoli Il Signore ci ripete “Ritornate figli” Ritornare a Dio è prendere la vita che ti scorre tra le mani Lui non ti ha abbandonato Hai deformato la tua immagine con il peccato Lui la ricompone con la Sua grazia

Is 49,8-15

…per dire ai prigionieri: “Uscite”,e a quelli che sono nelle tenebre: “Venite fuori”. Is 49,8-15 È un canto di speranza Per andare dietro a tanti idoli illusori Abbiamo creato una prigione intorno a noi Ci siamo isolati e chiusi nel nostro mondo Non solo con il cuore ma anche fisicamente restiamo chiusi Il Signore ci chiede di uscire da dove stiamo Le strade che possiamo percorrere sono alte Il cammino che il Signore ci invita a fare È quello della preghiera Lui ci verrà incontro ed esulterà nel vederci muovere La Luce più potente del sole ci accompagnerà Gli idoli non ci molleranno facilmente Perché hanno bisogno di bere la nostra linfa Per questo ci fanno stare in cattività Quando ti accorgi che stai diventando cattivo Sappi che non è il fratello ma l’idolo che servi Il parassita quando ti prende storna sempre l’attenzione su altro E tu ti trovi a vagare nelle tenebre Ricordati che Chi ti ha salvato è entrato negli inferi Ha scardinato la porta della morte E ha fatto uscire fuori i prigionieri dalle tenebre così farà con te Chi fin dal seno materno ti ha dato la vita Ti chiede solo di uscire e resto lo fa Lui

Il paralitico

……gli disse: «Vuoi guarire?». Gesù chiede vuole il permesso da te per guarirti Sa benissimo il Signore che il paralitico non può arrivare all’acqua Ma chiede “Vuoi guarire?” È un modo di comportarsi che tante volte noi non conosciamo E puntualmente noi non veniamo guariti per il nostro orgoglio Infatti noi diciamo: “Lui è onnipotente lo sa, non devo chiedere” non sfidare Dio “Se poi non mi fa il miracolo, ci resto male” paura di amare “Non faccio nessun peccato,sono una brava persona” presunzione delle brave persone Signore perché ci chiedi il permesso ? La nostra mente frulla solo di pensieri Che sono pensieri inutili Ci hanno insegnato a non pensare Pensando di pensare E la nostra mente piena di se non sa prendere la propria barella Allora quando saprò come mettere la barella sotto il braccio ti dirò Stiamo male e dalla nostra misera bocca non esce la parola aiuto Siamo interdetti e paurosi e il pensiero non ci fa essere realisti …gli disse: «Ecco: sei guarito! Non peccare più, perché non ti accada qualcosa di peggio». Gesù raccomanda a questo uomo di non peccare È come se gli dicesse sii vigile non peccare Perché il peccato ci rende impuri davanti a Dio Quante volte le persone che ci vogliono bene Quando abbiamo superato una prova ci dicono “Ora stai attento!” Non è una minaccia è solo l’amore del bene

Vangelo del giorno

Ecco, io creo nuovi cieli e nuova terra; Is 65,17-21 Beato chi sa guardare avanti C’è un paradosso da vivere e con la ragione non lo comprendi Tu ti ostini come un bambino capriccioso a guardare indietro Chi ti spinge nel tuo passato, ti vuole isolare Non farti strappare la speranza che vibra in te Il tuo divenire sta davanti a te e ti aspetta Tante volte il tuo passato ti chiama con un canto triste Non ascoltare la voce che ti seduce e ti icuriosisce Sappi che, appena ti metti all’ascolto, ti trovi affogato Resisti e guarda a Chi ti aspetta La promessa che ti fa ha il sapore dell’eternità Ciò che promette mantiene a te chiede solo la fede La parola che Dio pronuncia è una e si realizza Quando Gesù si consegna a te nella parola ti guarisce Quell’uomo credette alla parola che Gesù gli aveva detto e si mise in cammino. Gv 4,43-54 Come questo uomo ti devi mettere in cammino E devi andare avanti e lungo il cammino Lui ti risponde Il Signore non risponde con chiacchiere ma con i segni Il padre riconobbe che proprio a quell’ora Gesù gli aveva detto: «Tuo figlio vive», e credette lui con tutta la sua famiglia. Gv 4,43-54

Os 14,2-10

Così dice il Signore:«Torna, Israele, al Signore, tuo Dio,poiché hai inciampato nella tua iniquità. Os 14,2-10 Il nostro cuore è pieno di sassi che ci ostacolano Quando incappiamo in questi sassi ci chiudiamo Siamo smarriti e per certi versi arrabbiati Perché la presunzione della nostra perfezione non ci permette di essere docili Corriamo a confessarci in maniera convulsa con un atteggiamento magico perché smarriti Della grazia che ci viene non ci lasciamo penetrare Perché il nostro idolo della perfezione ci tiranneggia Oppure ci autoaccusiamo e ci imponiamo delle penitenze Questo modo di fare non è sano Perché è un atteggiamento da schiavi Inquanto abbiamo paura e siamo parallizzati Il santo timore di Dio ci permette di conoscere il limite È su questo limite che l’anima rende grazie Loda il suo Signore e si perde in Lui La pace arriverà al cuore e l’inciampo diventa occasione È vero che ti sei fatto male inciampando Tu ritorna a Lui con la tua ferita Perché la fede porta in se la fiducia E questa ti prepara alle lode Correggi il tuo pelagianesimo il cui frutto è la superbia Mentre nell’umiltà della propria povertà loda Dio ti avvolgerà con la Sua misericodia e ti sana

Ger 7,23-28

Da quando i vostri padri sono usciti dall’Egitto fino ad oggi, io vi ho inviato con assidua premura tutti i miei servi, i profeti; ma non mi hanno ascoltato né prestato orecchio, anzi hanno reso dura la loro cervìce, divenendo peggiori dei loro padri. Ger 7,23-28 5 versetti per 5 volte il verbo ascoltare Mi chiedo Signore perché ci inviti ad ascoltare E non ti sei stancato di ripetere questo verbo Tu ci vuoi dire che nell’ascolto c’è la lberazione Dopo che ci hai liberato dal peccato Noi continuiamo a camminare nelle nostre vie contorte Nell’ascolto tu ci vuoi dire di fare come Maria Lei è la donna dell’ascolto ha fatto si che la Parola diventasse carne Noi possiamo essere come Lei la Parola diventa carne in noi A coloro che ascoltano hai mostrato la salvezza Continua a parlare Signore il tuo silenzio ci disorienta È vero che siamo di dura cervice Perdona la nostra scleropatia Siamo duri di orecchi e il cuore è insensibile ai tuoi richiami Tu continua ad attirarci a Te non perdere la pazienza con noi È vero che zoppichiamo da ambi i piedi ma Tu cammina con noi Accostati alla nostra debolezza perché senza di Te non possiamo nulla

Dio pensieroso

Quando fai l’esperienza del vero Non puoi tollerare il falso Quando hai bevuto un buon vino O ne bevi uno migliore Altrimenti lascia perdere non essere dozzinale Nella vita di Dio questo succede Che ne fa esperienza veramente tollera Perché conosce la fatica della conversione I suoi occhi hanno visto ciò che Dio fa Per questo tollera soffre e aspetta Chi non fa esperienza di Dio è intollerante Parla di Dio come una idea o ideale Incappa nell’errore di creare un Dio pensieroso Tanti ideali irraggiungibili di un ego vorace Impara a raccontare l’Amore che si è incarnato Ciò che Lui ha fatto per te perché sicuramente ha fatto Allora con piccoli gesti la tua vita rivelerà l’Amato Se questo non avviene abbiamo le parole contro Questo avviene nel campo delle ideologie Allora lo stesso corpo di Cristo che è la chiesa soffre Si cerca il sottile ragionatore che trova la virgola Una volta trovata riprende la discussione Mentre il povero muore di fame materiale Il ricco intellettuale diventa sempre più arrogante Gli smarriti cercano la Strada e si trovano nei vicoli ciechi Guide cieche avete legato pesanti fardelli E voi non siete capaci di alzarli Chi conosce la bellezza degli occhi profondi ? O chi sa leggere il silenzio che parla ? Solo le anime che hanno fatto esperienze di Dio fatto uomo