Artesacra

Lc 9,7-9

Ma Erode diceva: «Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?». E cercava di vederlo. Lc 9,7-9 Come Erode dietro una finestra vogliamo vederlo da lontano Anche Zaccheo vuole vederlo dall’alto della sua bassa statura Forse è bene dirci la verità abbiamo paura di fare un incontro ravvicinato Perché la prima cosa che ti frulla per la testa è che ti chiederà qualcosa Sicuramente ti chiederà di stare con te non ama fare incontri virtuali Gli incontri virtuali sono per coloro che parlano e non hanno identità Lui vuole essere conosciuto da te si rivela a te nel suo grande amore Non ti vede come tu ti vedi e non ti devi giustificare di niente Se veramente non hai paura dell’Amore fatti portare negli angoli nascosti In quegli anfratti del tuo cuore che tu vorresti cancellare Come si cancella una scritta alla lavagna è proprio su quelle rovine del tuo cuore Lui ti propone uno scambio chiede il tuo permesso Se tu gli accordi il permesso Lui fa così: prende le pietre sparse scheggiate e spigolose e le ricompone con il Suo amore certo avrai sempre le pietre un po’ vissute ma ricomposte nell’armonia del Suo amore Scendi nella strada e vedrai che troverai l’Uomo della Croce che prende il tuo dolore e ti da il suo amore

Dal libro di Esdra

Infatti noi siamo schiavi; ma nella nostra schiavitù il nostro Dio non ci ha abbandonati: ci ha resi graditi ai re di Persia, per conservarci la vita ed erigere il tempio del nostro Dio e restaurare le sue rovine, e darci un riparo in Giuda e a Gerusalemme». Dal libro di Esdra Prigionieri erranti andiamo vagando schiavi del nostro peccato Sogniamo una terra che ci accolga e ci dia salvezza Ma troppo è lo sconforto che ripiegati su noi stessi non abbiamo mete Anche il corpo tempio santo di Dio ci abbandona e l’anima cerca un riparo Un territorio benedetto da Dio dove il corpo e l’anima trova rifugio è il tempio Le macerie della vita vengono ricostruite dalla Sua misericordia È la confessione il medicamento che la chiesa ha per la guarigione Allora l’anima lavata nel sangue dell’Agnello riprende il suo vigore E s’incammina verso la meta la Gerusalemme celeste Non ti scoraggiare tu che cammini dopo una salita Gerusalemme si presenta in tutto il suo splendore E dritto per le sue viuzze popolate e vive arriverai alla porta del sole Di la verrà dall’Alto il Sole che sorge e porterà luce al tuo cuore

Lc 8,19-21

Ma egli rispose loro: «Mia madre e miei fratelli sono questi: coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica». Lc 8,19-21 C’è un ascolto e una pratica che ti fa madre e fratello del Cristo Ascoltare come la Madre vuol dire non perdere neanche una virgola Fa penetrare nel cuore la parola e custodirla come una prla preziosa Se la fai entrare nel cuore diventa come il vino nella botte È un vino pregiato che quando si versa dal suo profumo allieta il cuore Nella Madre la Parola si fa carne e si mostra nella sua bellezza La parola non visibile è un idea partorita dalla mente che non è efficace La parola frutto di un ragionamento alimenta il proprio ego e non è dono La Parola nella Madre è fonte di gioia e salvezza per tutti La parola ti fa fratello I fratelli vanno insieme verso la casa del Padre Nel cammino tu potresti avere bisogno della Parola Se ci pensi “lampada ai miei passi è la tua parola e luce sul mio cammino” Quanti si perdono nei meandri insinuosi della vita e diventano nemici della parola La Parola diventa cibo e ti sostiene Cibo quando il vuoto dell’abisso ti risucchia è proprio la forza di andare Ti sostiene affinchè la tristezza non ti assale e tu ti perdi a guardare le vetrine del niente

Ef 4,1-7.11-13

A ciascuno di noi, tuttavia, è stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristo. Ed egli ha dato ad alcuni di essere apostoli, ad altri di essere profeti, ad altri ancora di essere evangelisti, ad altri di essere pastori e maestri, per preparare i fratelli a compiere il ministero, allo scopo di edificare il corpo di Cristo, finché arriviamo tutti all’unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, fino all’uomo perfetto, fino a raggiungere la misura della pienezza di Cristo.Ef 4,1-7.11-13 Tutti siamo chiamati a raggiungere la pienezza dell’amore Nessuno è escluso da parte di Dio. Egli a tutti da le grazie necessarie Viene da chiedere come si raggiunge la pienezza dell’amore Ognuno deve conservarsi nell’unità e rimanere nell’unità della fede Quando Dio da un suo dono ad un’anima Quell’anima si sente piena e anela a realizzare ciò che Dio ha messo in lei Non si agita a vedere se altri hanno lo stesso dono Non ostenta nel dire di avere doni perché sa che tutto è stato dato nel silenzio I dono che Dio ti ha dato li hai ricevuti in un dialogo d’amore con Lui Sono un segreto che l’anima porta dentro e dona Sa che non gli appartengono e che il Donatore può anche ritirarli Rimane in una perenne povertà perché sa che è importante avere a che fare con Dio L’anima che non sa di avere doni e questa è una disgrazia per l’anima Si agita e va in tutte le direzioni vuole assomigliare a chiunque È decentrata e non raggiunge l’unità della sua persona

1 Tm 6,2c-12

Infatti non abbiamo portato nulla nel mondo e nulla possiamo portare via. Quando dunque abbiamo di che mangiare e di che coprirci, accontentiamoci. 1 Tm 6,2c-12 Nasciamo nudi e dipendiamo fino a quando abbiamo l’età giusta per procurarci da mangiare Partiamo da questo mondo mondo nudi perché per l’altro mondo la porta è stretta a stento ci entriamo Paolo raccomanda a Tito di accontentarsi e di non guardare a coloro che corrono dietro ai soldi Entrare nella chiesa non significa diventare ricchi di bene materiali È un po’ quello che papa Francesco ci chiede Noi dobbiamo stare attenti a non ostentare la povertà potrebbe offendere coloro che non hanno veramente niente Imparare a essere liberi dalle cose e dai contesti Oggi infatti le cose ci fanno essere passivi e non ci permettono di attivarci nel dare il meglio di noi Se io ho il looch per ogni circostanza per farmi accettare dagli altri Dimmi a che serve che io ami? Da come mi vesto gli altri mi riconoscono e stiamo tutti bene insieme…frutto è il piattume La diversità è sempre sinonimo di paura L’uniformità è povertà intellettuale e mancanza di cuore Se tu hai di che mangiare e vestire puoi arricchire il mondo di ciò che tu sei È proprio questa ricchezza che manca oggi siamo diventati delle pietre spigolose Forse è tempo che chiediamo umilmente a Qualcuno che ci aiuti a rompere queste corazze che ci sovrastano Per fare uscire da noi l’essenza dell’amore

Mt 12,1-8

Se aveste compreso che cosa significhi: “Misericordia io voglio e non sacrifici”, non avreste condannato persone senza colpa. Mt 12,1-8 Quando l’amore ha la meglio sulla giustizia allora il giudizio muore Oggi molti vengono condannati solo perché amano Si condanna solo perché fanno una vita diversa e hanno a cuore l’amore Si condanna e si canzona chi non fa le stesse cose In poche parole chi non è più amico di merenda ma vuole essere fratello nella gratuità questi viene condannato Oggi il paradosso è che il bene non è legale Chi trasgredisce il male è messo all’indice L’imputato da condannare è chi dona la sua vita ai fratelli Che saremmo arrivati a questa stortura e depravazione non immaginavo Oggi tradire fa bene essere fedeli è pericoloso Allora la giustizia si realizza su ciò che fa la maggioranza E se la maggioranza è ingiusta è giusto essere ingiusti Questo è il mondo senza misericordia Un mondo fatto di uomini maliziosi che condannano le piccole trasgressioni Mentre nel loro cuore c’è rapina e assassinio È vero che oggi l’amore segna il passso e sembra soccombere Anche se il bene rimane in un solo uomo il mondo può ancora sperare Dio è così ama l’uomo perché sua creatura”… e visto che era buono” Dio condanna le azioni dell’uomo specie quelle ingiuste e ipocrite

Lc 7,36-50

In quel tempo, uno dei farisei invitò Gesù a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, portò un vaso di profumo; stando dietro, presso i piedi di lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo. ……………………………………………………………………………………………….. Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama poco». Poi disse a lei: «I tuoi peccati sono perdonati». Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è costui che perdona anche i peccati?» Lc 7,36-50 Con le lacrime che escono dal suo intimo questa donna confessa il suo peccato Pubblicamente ha peccato e ora pubblicamente si pente non ha paura È con Gesù e piange davanti a Lui incurante dei giudizi del padrone di casa Già in questo la donna comincia ad essere libera vuole sradicare dal suo cuore il male Vuole dare posto al vero amore che non tradisce La paura del giudizio la vergogna non ci permettono di pulire bene la nostra aia Pulire l’aia del cuore in modo che la libertà possa danzare Il Signore mi ha dato la possibilità di fare il pellegrinaggio in terra santa da solo Visto che calpestavo la sua terra nel silenzio della strada Ho chiesto allo Spirito Santo di darmi una mano a farmi vedere i peccati commessi Tutte le volte che avevo interrotto la relazione con Lui trasgredendo le 10 parole Quando arrivavo ad un santuario cercavo un sacerdote e mi confessavo Su ogni parola una confessione tutto è durato 10 dieci giorni La gioia di iniziare la fatica di perseverare l’accidia e la superbia che mi consigliavano di smattere Dopo ogni confessione la pace che non mi faceva demordere e arretrare Che viaggio stupendo ? Costa lacrime siano benedette le lacrime Perché vuol dire che il Signore passa sulle ferite l’olio della misericordia Piangi nella sofferenza ma le ultime lacrime che ti scendono sono il sollievo del Suo Amore

Lc 7,31-35

“Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato,abbiamo cantato un lamento e non avete pianto!”. Lc 7,31-35 Carchiamo sempre qualcosa che ci stuzzica per impegnarci Ormai la vita fa spettacolo E per riempire il vuoto Ci vogliono le scosse di adrenalina allora Dio esiste Dio da il Suo spettacolo tutti i giorni ma tu non sei capace di vederlo Poi le scosse di adrenalina una volta passate non ti rimane niente Tu mi dirai non è vero “rimane il ricordo” Ti rispondo “ il ricordo vuoto dove vai sempre a pescare e non c’è neanche un granchio” Ti invito a vedere lo spettacolo dei colori d’autunno Lui non è quelle foglie gialle o rosse o bordò o marroni Lui è Altro è solo uno spettacolo per te I tramonti e le albe specialmente negli equinozi dove sole e luna si salutano e i colori a seconda di chi sorge e chi tramonta sono diversi Mi dirai in città non si vede niente Non è vero io abito in una buca eppure vedo questi colori Pensa tutto questo Lui muove per te ma Lui è Altro In questi versetti Gesù parla in prima persona plurale È la Trinità che dice : “Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non avete pianto!”. Forse ancora non hai capito che la vita non fa spettacolo La vita è spettacolo e quando è tale ti rimanda al suo Autore Riconosci Dio che ha fatto tutto questo e non confondere creature e Creatore Impara il cuore libero che conosce il Bene è in armonia con la Trinità

Lc 6,39-42

Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? Come puoi dire al tuo fratello: “Fratello, lascia che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio”, mentre tu stesso non vedi la trave che è nel tuo occhio? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello». Lc 6,39-42 In un mondo di stolti tutti aprono la bocca senza richieste e danno consigli Ognuno vuole dare all’all’altro ciò che non riesce a fare neanche con un dito Se questo mondo parlasse di meno ascolterebbe il canto degli uccelli C’è un inquinamento acustico che ha passato il limite della sopportazione Tutti hanno ricette ma al dunque? Non credere di essere esente da peccato e nella tua stoltezza ti fai maestro Ama piuttosto fino a dare te stesso e il giudizio che spacca il capello in quattro va via Oggi quelli che tu chiami ciechi hanno solo bisogno di amore Amali come loro vogliono essere amati e non come tu pensi di amarli Questi consiglieri saccenti quando consigliano usano il verbo dovere Ma appena li tocchi nella carne saltano come un’anguilla spezzata messa nell’olio bollente Ama e mettiti al servizio con quel silenzio che fa risaltare la bellezza del fratello Istruisce più un atto d’amore che paroloni che pensa di capire solo chi parla Ricordati che un lampada può dare luce nell’emergenza Ma è meglio aspettare il sole che con la sua luce e il suo calore da sollievo Cristo Gesù è il solo che da perché è Dio

Lc 6,27-38

E come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro. Se amate quelli che vi amano, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori amano quelli che li amano. E se fate del bene a coloro che fanno del bene a voi, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e la vostra ricompensa sarà grande e sarete figli dell’Altissimo, perché egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi. Lc 6,27-38 Quando un’ anima ha veramente sperimentato il Suo amore Viene pervasa da un senso di gratitudine che va oltre Ama non perché deve obbedire ad una legge Non deve timbrare il cartellino dell’amore o del titolo cristiano L’anima che riposa in un cuore libero Non si sente invasa da un mandato messiano per cui deve salvare Questo lo fanno coloro che devono marcare il territorio come fanno i cani E così vedi atei e fanatici religiosi e lupi vestiti da pecore Vendono tramonti esoterici e ti fanno pagare anche l’aria che respiri Chi ama da perché nel suo cuore libero ha il sigillo della gratuità Ama il fratello perché è stata amata da Dio misericordioso Ha conosciuto il suo peccato perdonato e ora si perde nell’Altro Quando vieni toccato dall’Amore il tuo bene non ha un perché È un oltre che si perde nell’oceano del Suo amore Tutto questo all’anima sazia e non chiede ritorni L’anima viene pagata dalla moneta di Dio che si chiama gratuità Tu sai che il Suo amore è così grande e vuoi essere invaso dal Suo amore L’ Amore che si è fatto carne e che entra in relazione con te per amore Il tramonto che vedi è bello ma la gratuità che hai dentro per amore lo supera Pensa la stessa aria che passa nei tuoi polmoni e ti da vita è poca roba Quando sei invaso dal suo amore tanto che il tuo respiro si perde nel Suo amore È il tuo Tu fatto amore a cui chiedi di essere amore per tutti come Lui si è fatto amore per te L’anima che conosce la gratutà ha tutto per se non chiede niente Non chiede per gli amici per i fratelli per quelli della stessa cerchia Perché la gratuità si perde nel mondo in modo silenzioso Come il vino inzuppa una mollica di pane