Artesacra

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Lc 6,27-38

«A voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male. A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica. Da’ a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro. Lc 6,27-38 Nel vangelo di oggi il Signore pone un progetto pastorale Che non ha niente a che fare con tutti quei progetti Che sono aria fritta perché sono solo proposte ideologiche Gesù oggi ci chiede di essere materni Avere verso il mondo quell’amore che solo una madre conosce La mansuetudine che pone Cristo è avere quello sguardo che va oltre Oltre quell’umana ragione che mette tutto in ordine bilanciato E’ come di quelli che fanno la dieta ferrea pesando ogni cosa e poi si stufano Gli imperativi di oggi sono fondamentali affinché possiamo essere credibili E lo siamo solo quando facciamo nostro il vangelo vivendolo Non è questione di buona azione E’ invece una mentalità che ci coinvolge nella relazione con gli altri e con il nostro Tu L’atteggiamento materno è misericordioso perché non rimprovera Poiché non rimprovera non fa gesti plateali tipo quegli atteggiamenti di panza (pancia) A cui oggi assistiamo nelle famiglie e nella società Anzi la madre perdona il nemico nel cuore E questi non si accorge, perché la misericordia ha dalla sua il tempo lungo Che forza!!! la donna ha una memoria di elefante La mamma dimentica il torto subito

Lc 6,20-26

Beati voi, poveri,perché vostro è il regno di Dio.Beati voi, che ora avete fame,perché sarete saziati. Lc 6,20-26 Il desiderio delle cose ci divide Tutti vogliamo possedere quante più cose E allora c’è chi muore di fame e chi muore di stress Il di più che tu vuoi possedere lo hai sottratto Questa non è vita ci allontana gli uni dagli altri Tutti vogliamo possederci e ci distruggiamo Una relazione povera senza possesso è dono E’ proprio qui il regno dei cieli Tutti siamo preoccupati di morire di fame Il male non sta nella preoccupazione Sta invece nell’affamare il fratello Il fratello che viene affamato sarà saziato Se queste preoccupazioni sono la nostra vita Affameremo tutti pur di essere sazi Uccideremo tutti pur di non essere uccisi Il male è uccidere Ma se noi diamo la vita per amore Allora tutto è bello Questo futuro è bello da vivere oggi Ed è segno di contraddizione con una società morta

Lc 6,12-19

Scelse dodici Lc 6,12-19 Mi chiedo se i 12 hanno fatto dei test Anche perché tra loro c’era un traditore Gesù invita tutti a seguirlo Dopo una notte di preghiera chiama a se Gente comune eppure questi 12 ci conducono a Gesù Gesù non si è posta la questione Se questi avessero il bernoccolo dell’intelligenza Anzi il capo non ne azzecca una E’ proprio questa umanità di poco conto che fa la storia Non illudiamoci si cercano vocazioni E si sbaglia parametro perché si vuole la perfezione Dio sceglie ciò che è debole per confondere i forti Dio sceglie ciò che è imperfetto Per renderlo perfetto con la sua presenza Alcuni perfetti ragionano come il mondo E ci si trova a perdere la propria dimensione d’amore In questo tempo che stanno a succedere cose difficili E’ tempo buono per radicarsi nel suo amore E noi vogliamo trovare soluzioni umane che sono fallimentari L’ha sempre detto “non abbiate paura,ho vinto il mondo” E qui credere diventa la risposta al mondo E noi uomini di chiesa invece di perdere tempo in soluzioni nefaste Inginocchiamoci davanti a Colui che ha vinto il mondo Invocando la Sua misericordia e il Suo intervento

Lc6,6-11

Poi Gesù disse loro: «Domando a voi: in giorno di sabato, è lecito fare del bene o fare del male, salvare una vita o sopprimerla?». Lc6,6-11 Salvare una vita o sopprimerla? Gesù ci fa questa domanda Tutti siamo d’accordo a non sopprimere la vita Poi al dunque ci sono piccoli gesti di violenza Non sopprimere la vita nell’uomo non solo quella fisica Ci sono assassini Che ammazzano la vita psichica e spirituale dell’uomo L’uomo ha diritto di stendere la mano per dare e per rivere Ha diritto a chiedere ed è più importante di una legge scritta Non sopprimere la vita nascente, perché fai violenza al progetto di Dio Non soffocare la vita che sboccia in un ragazzo Non violentare i sogni di un giovane che cerca Ad un uomo che lavora non mettere addosso il ricatto e la museruola A un vecchio pieno di anni non sopprimerlo Come vedi si sopprime oggi la vita nel nascere e nel tramonto Perché si vuole rubare la parte centrale dell’uomo per farlo diventare un robot

Ringraziare

E’ la mia ultima camminata a monte Ciocci Non so se salirò più su questo montarozzo Lo ringrazio per avermi dato la possibilità di salire Mi ha accolto nel silenzio del mattino Ringrazio i galli che a gara annunciano l’aurora Le volpi guardinghe e solitarie passano Anche i gatti con il loro passo felpato I merli confusi nella notte non li vedi ma ne senti il canto In estate i ragazzi che aspettano l’aurora Giocano, li ho sempre salutati e mi hanno sempre risposto gentili Qualcuno non ha notato i capelli bianchi o il rosario tra le mani Come se fossi uno di loro il saluto mi è arrivato “ciaobellaeh” Vacce a capì come salutano !!! Qualche ladro che passa dopo il lavoro notturno O qualche viandante che va a lavorare Il gioco di luci nell’inverno e nell’estate Anche gli astri si salutano negli equinozi La luna che sbianca e scappa nel vedere il sole rosso che sorge Quando lo sguardo va un po’ oltre ecco la cupola di San Pietro Le torri e la selva di pini della piccola città Una decina per il papa che Dio lo illumini Poi il territorio della parrocchia la chiesa infossata Prima tra il verde spiccava e la croce illuminava Ora la tristezza mi assale nel guardare lo scempio commesso Chi ha permesso si faccia un esame di coscienza Una domanda mi viene: Perchè l’uomo quando fa le cose per i soldi le fa sempre che fanno schifo ? L’uomo continua a fare ciò che Dio non vuole per inginocchiarsi davanti all’idolo del soldo Questa ferita porto via Tu caro monte Ciocci ti ringrazio che per almeno 9 anni quasi tutti giorni Hai ascoltato le preghiere i sospiri la gioia i miei dialoghi notturni Con Chi è presente nella mia vita Che tu sia benedetto

Gv 15,1-8

Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Gv 15,1-8 Portare frutto è il compito di chi pensa di stare con il Signore Se non porti frutto perdi tempo Il frutto è il lavoro concreto dell’albero Ha preso dal sole la luce e ne ha fatto energia L’acqua caduta nella terra Ha fatto sciogliere sostante necessarie all’alimento Tutto questo con l’aiuto di Dio ha prodotto il frutto Portare frutto è dimorare in Dio Una vera intimità con Dio produce frutto Potrai parlare di Lui ma se non fruttifichi sei sterile Perchè il frutto che produci è il dono che fai ai fratelli con l’aiuto di Dio La sterilità non è il niente ma il male che fai perché distruggi l’opera di Dio Dio ti ha scelto come cristiano affinché tu insieme con Lui operi Questa unità intima e profonda porta frutti per il bene dei tutti Un mistico che si bea da solo è sterile Chi poi pensa che ha a che fare con Dio per ministero Ma non porta frutto per il bene di tutti è sterile Puoi portare tutte le parole di giustificazione Puoi dire che ci hai anche provato Ma il frutto non c’è sei sterile Puoi trovare tutte le scuse perché sei un caso pietoso Ma se non c’è il frutto sei sterile Sappi che Dio opera sempre e se sei in Dio operi anche tu A Dio basta anche un piccolo frutto anche non bello da vedere L’importante è che quando viene mangiato allieta il cuore del fratello Ti sembra poco però ti posso garantire che anche un piccolo frutto può dare gioia Quando vado in montagna in inverno e trovo di solito Piccoli kakì dolci o meline piccole e brutte o nespole della Germania o nocciole ne mangio sempre qualcuno, e questo mi fa stare bene. Molte volte ho ringraziato Dio per quei piccoli frutti e anche la pianta Portare frutto è far contento al fratello e questo Dio ne tiene conto

Mt 11,25-27

«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza.Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo». Mt 11,25-27 I sapienti sono coloro che sanno come stanno le cose I dotti sanno come indirizzare le cose,i cosiddetti furbi A questi è nascosta la rivelazione di Dio Perchè fanno della parola uno strumento di potere Ai ragazzi della scuola di Barbiana don Milani insegnava a come difendersi dallo strapotere dei sapienti e dei dotti Quel potere è dannoso Perchè chi sa come stanno le cose non conosce il bene comune Il dotto poi usa ogni cosa in suo favore In questo c’è la distruzione della relazione Perchè l’altro non è più mio fratello Ma è uno che mi deve servire Un maestro contemporaneo di Gesù , Hillel diceva: Un ignorante non può evitare il peccato Un analfabeta non può essere pio Conosci la legge studia la legge è lì il tuo benessere A questi La sapienza di Dio si nasconde Dando loro la possibilità di ritornare sui loro passi Dio come il sole scalda i cuori di tutti I sapenti e dotti sono capaci di non farsi raggiunge dal sole Quando apriranno la mente allora il calore del sole li invaderà Mentre i piccoli e qui si intende i neonati non hanno parole possono dire solo papà A questi il Padre si rivela nella pienezza

Mt 11,20-24

perché non si erano convertite:«Guai a te, Corazìn! Guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidòne fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a voi, già da tempo esse, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, Tiro e Sidòne saranno trattate meno duramente di voi. Mt 11,20-24 Nell’inferno in cui ti trovi vorresti uscire E tante volte rassegnato rimani lì Sperando che Lui ti tira fuori La logica sarebbe come sei entrato esci E la misericordia dove è? Un accenno di volontà lo devi dare E’ la conversione Che ti fa fermare e chiedere “lo voglio Signore” La conversione è la scelta di campo che non permette le manie di onnipotenza fatte di calcoli che servono a preservare nel male Proprio quei guai sono avvertimenti Affinchè tu non cada nella menzogna

Mt 10,34-11,1

Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; sono venuto a portare non pace, ma spada. Sono infatti venuto a separare l’uomo da suo padre e la figlia da sua madre e la nuora da sua suocera; e nemici dell’uomo saranno quelli della sua casa. Mt 10,34-11,1 C’è poco da fare la parola non porta la pace E’ la luce stessa della Parola che da la Sua pace Proprio questa genera il conflitto Il Risorto quando entra nel cenacolo dice : “ pace a voi” mostrò loro le mani e i piedi cfrGv 20 Quella pace data non è stata ottenuta con una passeggiata di salute Sono i segni di Chi ha detto a Pietro metti la spada nel fodero E su di Lui tutti nostri conflitti si sono sfogati nella violenza Questa conflittualità entra nel tessuto della famiglia Entra nelle relazioni E’ proprio del bene fare e il bene non resta mai impunito Il male davanti al bene si difende e sbraita Il cristiano sa che la pace che porta è qualcosa di grande Se affronti il male devi portare le conseguenze del conflitto E’ proprio vivere queste conseguenze nella pace è la vittoria L’agnello è l’oggetto della violenza del lupo Infatti l’agnello ha sempre dato per questo il lupo è sempre fuori di se Dare la vita per l’agnello è dare se stesso ha imparato a dare la lana Dare la vita non da ragione al lupo E dare nella pace che al lupo fa mordere la coda

Mt 10,16-23

In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli:«Ecco: io vi mando come pecore in mezzo a lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe. Mt 10,16-23 Se vedi un agnello guardi alla sua bellezza Ti da cibo e vestito Quando muore ti da vita e vestito La sua mitezza è come quella di Dio Che come agnello mite davanti a suoi tosatori Ma chi è più forte ? Certamente l’agnello perché dando la sua carne Tu ti nutri di lui e diventi lui