Artesacra

Riflessioni

Mt 1,18-23

Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati». Mt 1,18-23 Giuseppe ha fiducia nella sua sposa, ma ha paura Chi mai può dare il nome a Dio ? Giuseppe un uomo comune si trova a vivere un’esperienza che va oltre se stesso La sua paura è leggittima nessuno è riuscito a dare il nome a Dio Neanche Mosè l’uomo che vedeva Dio faccia a faccia Giuseppe ha avuto il compito di custodire la promessa di Dio È un grande mistico, perché custodisce chi sa vedere e Giuseppe è così Una volta un monsignore dopo aver fatto una bella predica su s. Giuseppe Chiese ad un contadino cosa pensava della spiritualità di S. Giuseppe Questi gli rispose in due battute: “ Stare giorno e notte e per trent’anni insieme con Gesù e Maria è veramente bello” Il monsignore restò con la bocca aperta per la meraviglia mentre poco prima quella bocca aveva emesso suoni che sapevano di teologichese Buona festa della madonna

1 Cor 7,25-31

…quelli che usano i beni del mondo, come se non li usassero pienamente: passa infatti la figura di questo mondo! 1 Cor 7,25-31 Non sono un nostalgico ma vedo come il soldo ci ha rubato l’innocenza Ricordo una piccola comunità dove la povertà regnava ma anche la solidarietà non era da meno Dopo una quindicina di anni dalla guerra il soldo faceva capolino La solidarietà ha lasciato il posto all’invidia e alla competizione Il soldo ha rotto l’armonia e un po’ tutti ci siamo distinti nella forma e non nella sostanza Infatti la fantasia che fa sognore e fa volare ha ceduto il posto all’immagine Vittime della dea immagine sul nostro corpo facciamo violenza Ecco quello che ha combinato il soldo non ci ha arricchito ci ha solo usato Grazie a Dio tutto questo passa e ne avvertiamo la fine Ora si tratta di scendere dal palco dell’immagine E radicarsi bene a terra con i piedi per dare stabilità al nostro cammino Il nostro sguardo non si deve perdere in questi orizzonti finiti Ha bisogno di volgersi al di la dei cieli e perdersi nel Suo amore Altrimenti l’asfissia del niente che regna ti fa soffocare È l’unica certezza tutto passa solo Dio rimane

1Cor 6,1-11

È già per voi una sconfitta avere liti tra voi! 1Cor 6,1-11 È questa un’espressione molto semplice, ma è terribile Chi non ha vissuto delle liti ? Chi non ha rotto le relazioni ? Chi non ha usato parole violente? Chi non presume di avere ragione ? Paolo qui taglia corto siamo tutti sconfitti nel non sapere amare Nessuno maestro può salire in cattedra e insegnare questa materia Abbiamo perso la battaglia dell’amore Dobbiamo avere l’onestà di dircelo Già sento qualcuno che dice “Io ho ragione , l’altro ha torto” Questa è proprio l’espressione della sconfitta Noi cristiani non ci possiamo permettere tutto questo Perché davanti al Suo amore cosa diciamo ? Sicuramente le due espressioni famose della Bibbia “ È la donna che mi ha dato il frutto e io ho mangiato” O l’altra “ Sono forse io il custode di mio fratello ?” Queste sono le pietre delle nostre sconfitte Che come capisaldi denunciano di come abbiamo rinunciato ad amare Facciamo verità in noi dice Il Signore di perdonare E in questa verità di perdono affidiamo a Lui la risoluzione del problema Il Signore ci invita a pregare e una decina si può dire Poi non trasciniamo i fratelli sulle pubbliche piazze del pettegolezzo Perché tutto questo va a nostra vergogna Ancora peggio chiedere il carcere Lasciamo che questo lo chieda la giustizia dello stato E come cittadini siamo chiamati a osservare la legge Ma mai nel nostro cuore il risentimento che uccide il fratello

Lc 6,6-11

Ma essi, fuori di sé dalla collera, si misero a discutere tra loro su quello che avrebbero potuto fare a Gesù. Lc 6,6-11 Quando la collera del cuore sale a livelli incontrollabili Il lievito della malizia ha una buona fermentazione E non ti fa fare verità su di te e non ti aiuta nel discernimento Perché la cecità del cuore non ti fa ragionare E rende la tua mano rattrappita che non si distende verso l’altro Ma si ritira verso il corpo e tutto te stesso rimane ingessato Non puoi incontrare il Maestro nel giudizio Ma solo nella fiducia e allora credi alla bontà di Dio Se guardi la libertà del Maestro che pone una domanda “È lecito fare il bene ?” Noi rispondiamo di Sì Poi se questo bene non compensa le nostre aspettative Allora la condanna per il Maestro è certa Il bene che pensi di fare non sia secondo le tue aspettative Ma sia quel bene fatto con le braccia aperte e nella verità

1 Cor 4, 1-5

A me però importa assai poco di venire giudicato da voi o da un tribunale umano; anzi, io non giudico neppure me stesso, perché, anche se non sono consapevole di alcuna colpa, non per questo sono giustificato. Il mio giudice è il Signore! 1 Cor 4, 1-5 Hai tutta la vita per correre e non perderti nei giudizi Hai tutto il tempo nel vivere nella pienezza il rapporto con Lui E non perderti in quei meccanismi noiosi di perfezionismo Hai tra le mani la Sua grazia per l’oggi e ti perdi nel giudicare il giorno passato La conversione non è un atto violento di cambiamento È solo accogliere Chi viene a portarti la pace Ci sono alcuni che prima della conversione usavano il verbo dovere Dopo la conversione lo stesso verbo lo usano al negativo Mi chiedo dove è la differenza…. Non c’è nessuna differenza Non giudicarsi vuol dire rimandare a Dio il giudizio E il tempo della vita dedicarlo alla relazione con Lui Ricordati che nella relazione Lui vince sempre Infatti nella relazione siamo i piccoli che il Padre ama Il Figlio ci custodisce e alimenta con la Sua carne e il Suo sangue Lo Spirito Santo ci indirizza verso la vita eterna Non stare lì fermo crucciato nella valutazione dei tuoi atti Cerca piuttosto di abbandonarti nell’oceano d’amore della Santa Trinità Il nuovo di oggi sarà il vecchio di domani La bellezza della relazione trascorsa sta tra le Sue mani e non ti appartiene È il vino vecchio che si accumula in paradiso e che invecchia nella pace del cuore

Lc 5,1-11

Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». Lc 5,1-11 Non lasciarti cadere le braccia e non scoraggiarti Ci sono dei momenti che incassi solo fallimenti Ti sembra che possibilità non ci sono Lui ti invita a non scoraggiarti Ti chiede di prendere il largo da situazioni pesanti Ti chiede di guardare dall’alto certi fallimenti Anzi Lui ti invita a riprendere dove hai fallito Per Pietro dopo una notte di lavoro ha la speranza della Sua Parola È la Sua parola che ci spinge fuori dai nostri semplici confini Per mandarci al largo in quella stoltezza umana Per farci perdere nella sapienza di Dio È vero che due galline in un pollaio litigano per lo stesso becchime È altrettanto vero che un’aquila che si perde nel sole Trova da mangiare senza litigare Allarga i tuoi orizzonti e troverai più di quello che hai bisogno E tutto ciò non solo per mangiare o per altro Quando getti a largo le reti del suo amore Allarghi i confini del regno dei cieli

1Gv 4,7-16

….se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi e l’amore di lui è perfetto in noi. 1Gv 4,7-16 La perfezione è nell’amore diamo una mano ai perfetti secondo la carne Quando hai fatto una brutta figura Non prendertela con te per la brutta figura Chiediti :”ho amato?” Nel tuo cuore viene fuori un bel no allora comincia subito E non perderti nei tuoi pensieri per affinare strategie perdenti Quando fai un errore non ti mettere subito sotto giudizio Perché è un atteggiamento scriteriato che porta al fallimento È solo un errore non è la tua vita e Dio ti ama come sei Un tuo progetto è andato male forse hai perso la faccia e i soldi Ricordati di non perdere mai la vita e la pace Come vedi la perfezione umana è una bugia E di queste bugie non ne raccontiamo tante Fino a diventare ipocriti e non fare distinzione con la verità La perfezione dell’amore in Dio ci fa stare stabili Per questo possiamo amare i fratelli nonostante i limiti nostri e loro

Mt 13,44-46

«Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo.Il regno dei cieli è simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra». Mt 13,44-46 Se il campo è il mondo e l’amore è il tesoro Il regno di Dio è l’incontro di questa umanità Lui ci cerca e ci trova In questo incontro nasce la scintilla della relazione Nel corpo della balena s’incontra Geppetto e pinocchio In quel buio Geppetto trova un essere umano e non un pezzo di legno Per avere il tesoro dobbiamo vendere tutto Vendere tutto il bello e il brutto che è in noi Il Signore compra tutto e ci dona il tesoro del regno La perla preziosa è l’Eucarestia Un pezzo di pane spezzato che si dona Viene preso tra le mani dell’uomo e dona all’uomo la vita Il regno è la scintilla che nasce da questo incontro Per questa scintilla dobbiamo vendere tutto Non presentarti all’incontro appesantito Vendi tutte le tue carabattole e compra la scintilla Che accende in te il fuoco dell’amore

Mt 13,36-43

Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Mt 13,36-43 Tu solo hai il potere di trasformare la zizzania in grano Nel DNA della mia anima ci sono gocce del Tuo sangue Mio Dio intervieni e cambia questa erba infestante in grano La sterilità mi fa paura Tu sei il Signore fecondo che fa nuove tutte le cose Il parrasitismo impone le sue regole violente Tu Signore sei l’amore che si dona L’infestazione del male fa rumore e crea caos Tu Signore sei l’unica brezza dolce che cattura l’anima in ascolto La spiga vuota della zizzania emerge orgogliosa sulla spiga di grano piena Tu Signore sei colui che ti sei fatto povero per arricchirci della Tua divinità Tante volte le radici della zizzania si espandono e invadono Tu sei il Signore che fa splendere il sole su tutti Beati coloro che amano hanno in se stessi la gioia e il dolore Conoscono veramente il luogo del Risorto Perché nella Galilea del quotidiano sono preceduti E attesi nel Regno della Gerusalemme celeste dove l’amore è visibile

2 Cor 4,7-15

Fratelli, noi abbiamo un tesoro in vasi di creta, affinché appaia che questa straordinaria potenza appartiene a Dio, e non viene da noi. 2 Cor 4,7-15 Tu Signore sei il tesoro che sta in me In questo contenitore di argilla basta poco per incrinarsi Più la mia fragilità è sotto gli occhi di tutti Più la tua gloria si manifesta non perché vuoi umiliarmi È solo perché la Tua grandezza non disdegna un povero Se potessi solo raccontare le prodezze Che hai fatto con la mia anima avrei bisogno di un’altra vita Se dovessi raccontare tutte le volte che mi hai sorpreso Avrei bisogno di un tempo speciale Se dovessi raccontare l’amore con cui mi ami Non lo potrei mai fare perché è così intimo che nessuno capirebbe Questo vaso d’argilla contiene il Santo Spirito di Dio E ogni giorno e notte il mio Avvocato veglia su di me Non permette all’Accusatore di mordere la mia fragile vita Tutto ciò non è mio e non mi appartiene Eppure tutto ciò a che fare con me è la mia stessa vita Questo paradosso chi può mai comprenderlo ? Io mi trovo a viverlo e farne esperienza ma non viene da me Ti chiedo Signore di testimoniare sempre la verità E dire sempre “Tu sei tutto e io sono niente”