Artesacra

Riflessioni

Mt 18,1-5.10

Allora chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: «In verità io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli… Mt 18,1-5.10 Quando un uomo rinasce nello Spirito ha la bellezza dell’ingenuità Ha la saggezza di chi si sa affidare infatti: lo stolto vede la sua via dritta il saggio si fa consigliare La trasformazione avviene in coloro che sanno essere docili allo Spirito Lo scaltro ragionatore cede il passo alla semplicità Il calcolatore di professione ama l’innocenza dell’ingenuità L’iroso diventa amabile e il rabbioso esterna la sua dolcezza Il pauroso si fa accompagnare dal Signore Il malizioso diventa puro Il moralista e il legalista si scrolla di dosso le sovrastrutture e diventa sciolto Il nostalgico cambia e vive nel presente le sue emozioni Il clericale non difende la sua stupidità e vive in scioltezza il presente Non rattristare un bambino corri il rischio di peccare contro lo Spirito di Dio Un bambino parla con gli angeli se diventi semplice come un bambino Il tuo angelo avrà la possibilità di essere messaggero presso Dio Spesso penso al mio angelo alla fine della giornata quando si presenta a Dio Parlando in napoletano gli dice: Signore tutto il giorno cerco di mettere del rum su questo uomo ma non diventa mai un babà Rimane sempre capoccione (mi è stato vietato di dire le parolacce e obbedisco… il resto alla vostra fantasia)

Lc 10,1-12

….vi mando come agnelli in mezzo a lupi…. Lc 10,1-12 La forza di un messaggio non sta nell’agressività Gli agnelli non possono proporre con violenza il loro messaggio Certo ci sono degli atteggiamenti di finti agnelli che nel breve periodo si scoprono lupi Oggi poi questa distinzione è diventata così sottile che occorre vedere nella pratica Oggi agli agnelli è richiesto un sacrificio non indifferente Anche perché ci sono lupi vestiti d’agnelli anche all’interno dello stesso ovile Oggi la vocazione dell’agnello è molto difficile Molti sono gli agnelli che hanno paura e sono fermi negli ovili Il Signore ci manda… e il messaggio è buono ed è per la salvezza Meglio farsi sbranare dai lupi veraci che dai finti agnelli Infatti questi ultimi abbattono lo spirito e disorientano La forza dell’agnello sta nel ricominciare sempre con quella sana incoscienza Il Pastore eterno al momento opportuno interviene Conduce l’agnello in un luogo sicuro Oggi si parla di complessità per giustificarsi ed essere qualunquisti Oggi il mestiere dell’agnello è difficile importante è non sentirsi vittima Portare la pace di Dio è la vera vocazione dell’agnello È nella pace che gli uomini possono vedere con chiarezza chi realmente sono Perché il sangue chiama sangue e vendetta chiama omicidio Tutto questo è perché l’uomo si è smarrito nelle trappole messe dai lupi

Lc 9,57-62

… un tale disse a Gesù: «Ti seguirò dovunque tu vada». E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo». Lc 9,57-62 Chi sa se poi l’ha seguito? Questo tale è entusiasta sembra deciso è troppo sicuro di se Tanti quando si convertono sono decisi a tutto Messe preghiere novene digiuni ma tutto questo non ha niente a che fare con Dio È il nostro orgoglio che dobbiamo alimentare proprio come fa questo tale Gesù gli da una risposta strana che Lui non ha niente Poiché questo tale voleva solo seguirlo pensava di ricevere qualcosa Infatti dopo le novene o messe o digiuni si comincia a chiedere Che si trovi un marito o una moglie o un lavoro o un esame da passare E quando questo non si verifica cominciano le crisi Gesù non ha tutto questo è tutto questo Lui sta chiedendo a questo tale di affidarsi a Lui e diffidare di se stessi Gesù propone a questi un cammino spirituale Che ha come inizio diffidare di se stessi e affidarsi a Dio Come faccio a capire che ho iniziato? È semplice quando sbagli e ti accorgi: Che ti incarti nei sensi di colpa vuol dire che hai il tuo io come riferimento Che poni l’errore fatto ai suoi piedi perché confidi in Lui e vai sereno Non fare troppi sacrifici che alimentano il tuo orgoglio Ammazza il tuo io e confida in Lui Logicamente tutto questo va chiesto con umiltà a Lui Allora si comincia a balbettare la parola spiritualità Chi sa se l’ha seguito questo tale?

Gv 1,44-50

Poi gli disse: «In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo». Gv 1,44-50 Le vie del cielo non sono chiuse e sono trafficate da angeli Con l’incarnazione di Dio i cieli si sono aperti C’è una comunicazione tra cielo e terra continua Solo la purezza del cuore permette questa visione Solo l’uomo verace che non ha falsità nel cuore Può vedere e comunicare perché conosce la luminosità della Luce Quella vera che illumina ogni uomo è da questa accoglienza L’esperienza di sapere di essere stato elevato a figlio di Dio Il figlio non è estraneo nella casa del Padre e ha confidenza con il Padre È in questa relazione autentica che l’uomo porta in se la bellezza di Dio Solo quando hai fatto l’esperienza di buio veramente e hai conosciuto il tuo peccato Ti sei incamminato verso la Luce perché hai capito come è brutto il buio Noi tutti respiriamo ma quanti siamo consapevoli del nostro respiro? Solo quando abbiamo il respiro corto ci accorgiamo di non sapere respirare Eppure l’aria non la vediamo ma ne sentiamo l’effetto della sua mancanza I figli della Luce sanno vedere e capire e chiedere aiuto per essere illuminati

Lc 9,46-50

Ma Gesù gli rispose: «Non lo impedite, perché chi non è contro di voi, è per voi». Lc 9,46-50 Non impedire al fratello d’amare come lui vuole Non correggere il bene perché ha una diversa modalità di porsi Accetta il bene che vedi e proponi il tuo bene perché il bene che vedi si possa completare quello che ammazza il bene del fratello è un omicida Dio parla a tutti e in modo diverso È l’uomo che mette il bene a confronto L’amore si completa nell’amore L’uomo che chiude l’amore ad una cerchia di prescelti È destinato al fallimento perché è l’uomo che si è messo al posto dell’Amato Per l’Amato tutti siamo stati redenti dal suo sangue Chi pensa che è stato più redento fa di Dio un idolo o un mago Chi si mette al di sopra dei fratelli è presuntuoso Se tu presumi che sei migliore e ami Dio Quando senti parlare un fratello di Dio ascolta Non fargli la radiografia e ti escludi stai attento forse ami le tenebre Signore non è dei nostri e fa del bene nel tuo nome Il Signore ti dirà:”effonderò il mio Spirito su tutte le creature” Se veramente mi conosci e mi ami sai che sono onnipotente e non sei tu a difendermi Il cristiano infatti propone il bene e si arricchisce nel vedere il bene

Lc 9,18-22

Pietro rispose: «Il Cristo di Dio». Lc 9,18-22 Pietro ha risposto con la sua bocca ma per capirlo è dovuto passare attraverso il fuoco A secondo gli stati d’animo noi possiamo dare tante risposte a seconda di come ci butta C’è una risposta finale che ognuno di noi da che sarà frutto di una vita passata insieme a Lui E come rispondi con la tua vita a Lui ? Pietro ha dato la sua risposta facendosi mettere in croce a testa in giù Non era degno di morire come il suo maestro La follia del suo amore l’aveva portato a non sentirsi degno neanche del martirio È il paradosso dell’amore di chi sa di essere stato amato dall’Uomo della Croce La follia dell’amore non è pazzia di chi ha perso la ragione E’ che la ragione tace perché ha capito che ha una conoscenza approssimativa e troppo piccola E non riesce a contenere ha bisogno dell’amore fedele Allora timorosa cede la mano all’amato che la porta nel mistero È nel cuore che poi l’Amato mette il suo marchio e dice “ chi è”

Lc 9,7-9

Ma Erode diceva: «Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?». E cercava di vederlo. Lc 9,7-9 Come Erode dietro una finestra vogliamo vederlo da lontano Anche Zaccheo vuole vederlo dall’alto della sua bassa statura Forse è bene dirci la verità abbiamo paura di fare un incontro ravvicinato Perché la prima cosa che ti frulla per la testa è che ti chiederà qualcosa Sicuramente ti chiederà di stare con te non ama fare incontri virtuali Gli incontri virtuali sono per coloro che parlano e non hanno identità Lui vuole essere conosciuto da te si rivela a te nel suo grande amore Non ti vede come tu ti vedi e non ti devi giustificare di niente Se veramente non hai paura dell’Amore fatti portare negli angoli nascosti In quegli anfratti del tuo cuore che tu vorresti cancellare Come si cancella una scritta alla lavagna è proprio su quelle rovine del tuo cuore Lui ti propone uno scambio chiede il tuo permesso Se tu gli accordi il permesso Lui fa così: prende le pietre sparse scheggiate e spigolose e le ricompone con il Suo amore certo avrai sempre le pietre un po’ vissute ma ricomposte nell’armonia del Suo amore Scendi nella strada e vedrai che troverai l’Uomo della Croce che prende il tuo dolore e ti da il suo amore

Dal libro di Esdra

Infatti noi siamo schiavi; ma nella nostra schiavitù il nostro Dio non ci ha abbandonati: ci ha resi graditi ai re di Persia, per conservarci la vita ed erigere il tempio del nostro Dio e restaurare le sue rovine, e darci un riparo in Giuda e a Gerusalemme». Dal libro di Esdra Prigionieri erranti andiamo vagando schiavi del nostro peccato Sogniamo una terra che ci accolga e ci dia salvezza Ma troppo è lo sconforto che ripiegati su noi stessi non abbiamo mete Anche il corpo tempio santo di Dio ci abbandona e l’anima cerca un riparo Un territorio benedetto da Dio dove il corpo e l’anima trova rifugio è il tempio Le macerie della vita vengono ricostruite dalla Sua misericordia È la confessione il medicamento che la chiesa ha per la guarigione Allora l’anima lavata nel sangue dell’Agnello riprende il suo vigore E s’incammina verso la meta la Gerusalemme celeste Non ti scoraggiare tu che cammini dopo una salita Gerusalemme si presenta in tutto il suo splendore E dritto per le sue viuzze popolate e vive arriverai alla porta del sole Di la verrà dall’Alto il Sole che sorge e porterà luce al tuo cuore

Lc 8,19-21

Ma egli rispose loro: «Mia madre e miei fratelli sono questi: coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica». Lc 8,19-21 C’è un ascolto e una pratica che ti fa madre e fratello del Cristo Ascoltare come la Madre vuol dire non perdere neanche una virgola Fa penetrare nel cuore la parola e custodirla come una prla preziosa Se la fai entrare nel cuore diventa come il vino nella botte È un vino pregiato che quando si versa dal suo profumo allieta il cuore Nella Madre la Parola si fa carne e si mostra nella sua bellezza La parola non visibile è un idea partorita dalla mente che non è efficace La parola frutto di un ragionamento alimenta il proprio ego e non è dono La Parola nella Madre è fonte di gioia e salvezza per tutti La parola ti fa fratello I fratelli vanno insieme verso la casa del Padre Nel cammino tu potresti avere bisogno della Parola Se ci pensi “lampada ai miei passi è la tua parola e luce sul mio cammino” Quanti si perdono nei meandri insinuosi della vita e diventano nemici della parola La Parola diventa cibo e ti sostiene Cibo quando il vuoto dell’abisso ti risucchia è proprio la forza di andare Ti sostiene affinchè la tristezza non ti assale e tu ti perdi a guardare le vetrine del niente

Ef 4,1-7.11-13

A ciascuno di noi, tuttavia, è stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristo. Ed egli ha dato ad alcuni di essere apostoli, ad altri di essere profeti, ad altri ancora di essere evangelisti, ad altri di essere pastori e maestri, per preparare i fratelli a compiere il ministero, allo scopo di edificare il corpo di Cristo, finché arriviamo tutti all’unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, fino all’uomo perfetto, fino a raggiungere la misura della pienezza di Cristo.Ef 4,1-7.11-13 Tutti siamo chiamati a raggiungere la pienezza dell’amore Nessuno è escluso da parte di Dio. Egli a tutti da le grazie necessarie Viene da chiedere come si raggiunge la pienezza dell’amore Ognuno deve conservarsi nell’unità e rimanere nell’unità della fede Quando Dio da un suo dono ad un’anima Quell’anima si sente piena e anela a realizzare ciò che Dio ha messo in lei Non si agita a vedere se altri hanno lo stesso dono Non ostenta nel dire di avere doni perché sa che tutto è stato dato nel silenzio I dono che Dio ti ha dato li hai ricevuti in un dialogo d’amore con Lui Sono un segreto che l’anima porta dentro e dona Sa che non gli appartengono e che il Donatore può anche ritirarli Rimane in una perenne povertà perché sa che è importante avere a che fare con Dio L’anima che non sa di avere doni e questa è una disgrazia per l’anima Si agita e va in tutte le direzioni vuole assomigliare a chiunque È decentrata e non raggiunge l’unità della sua persona