Artesacra

Riflessioni

1 Tm 6,2c-12

Infatti non abbiamo portato nulla nel mondo e nulla possiamo portare via. Quando dunque abbiamo di che mangiare e di che coprirci, accontentiamoci. 1 Tm 6,2c-12 Nasciamo nudi e dipendiamo fino a quando abbiamo l’età giusta per procurarci da mangiare Partiamo da questo mondo mondo nudi perché per l’altro mondo la porta è stretta a stento ci entriamo Paolo raccomanda a Tito di accontentarsi e di non guardare a coloro che corrono dietro ai soldi Entrare nella chiesa non significa diventare ricchi di bene materiali È un po’ quello che papa Francesco ci chiede Noi dobbiamo stare attenti a non ostentare la povertà potrebbe offendere coloro che non hanno veramente niente Imparare a essere liberi dalle cose e dai contesti Oggi infatti le cose ci fanno essere passivi e non ci permettono di attivarci nel dare il meglio di noi Se io ho il looch per ogni circostanza per farmi accettare dagli altri Dimmi a che serve che io ami? Da come mi vesto gli altri mi riconoscono e stiamo tutti bene insieme…frutto è il piattume La diversità è sempre sinonimo di paura L’uniformità è povertà intellettuale e mancanza di cuore Se tu hai di che mangiare e vestire puoi arricchire il mondo di ciò che tu sei È proprio questa ricchezza che manca oggi siamo diventati delle pietre spigolose Forse è tempo che chiediamo umilmente a Qualcuno che ci aiuti a rompere queste corazze che ci sovrastano Per fare uscire da noi l’essenza dell’amore

Mt 12,1-8

Se aveste compreso che cosa significhi: “Misericordia io voglio e non sacrifici”, non avreste condannato persone senza colpa. Mt 12,1-8 Quando l’amore ha la meglio sulla giustizia allora il giudizio muore Oggi molti vengono condannati solo perché amano Si condanna solo perché fanno una vita diversa e hanno a cuore l’amore Si condanna e si canzona chi non fa le stesse cose In poche parole chi non è più amico di merenda ma vuole essere fratello nella gratuità questi viene condannato Oggi il paradosso è che il bene non è legale Chi trasgredisce il male è messo all’indice L’imputato da condannare è chi dona la sua vita ai fratelli Che saremmo arrivati a questa stortura e depravazione non immaginavo Oggi tradire fa bene essere fedeli è pericoloso Allora la giustizia si realizza su ciò che fa la maggioranza E se la maggioranza è ingiusta è giusto essere ingiusti Questo è il mondo senza misericordia Un mondo fatto di uomini maliziosi che condannano le piccole trasgressioni Mentre nel loro cuore c’è rapina e assassinio È vero che oggi l’amore segna il passso e sembra soccombere Anche se il bene rimane in un solo uomo il mondo può ancora sperare Dio è così ama l’uomo perché sua creatura”… e visto che era buono” Dio condanna le azioni dell’uomo specie quelle ingiuste e ipocrite

Lc 7,36-50

In quel tempo, uno dei farisei invitò Gesù a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, portò un vaso di profumo; stando dietro, presso i piedi di lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo. ……………………………………………………………………………………………….. Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama poco». Poi disse a lei: «I tuoi peccati sono perdonati». Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è costui che perdona anche i peccati?» Lc 7,36-50 Con le lacrime che escono dal suo intimo questa donna confessa il suo peccato Pubblicamente ha peccato e ora pubblicamente si pente non ha paura È con Gesù e piange davanti a Lui incurante dei giudizi del padrone di casa Già in questo la donna comincia ad essere libera vuole sradicare dal suo cuore il male Vuole dare posto al vero amore che non tradisce La paura del giudizio la vergogna non ci permettono di pulire bene la nostra aia Pulire l’aia del cuore in modo che la libertà possa danzare Il Signore mi ha dato la possibilità di fare il pellegrinaggio in terra santa da solo Visto che calpestavo la sua terra nel silenzio della strada Ho chiesto allo Spirito Santo di darmi una mano a farmi vedere i peccati commessi Tutte le volte che avevo interrotto la relazione con Lui trasgredendo le 10 parole Quando arrivavo ad un santuario cercavo un sacerdote e mi confessavo Su ogni parola una confessione tutto è durato 10 dieci giorni La gioia di iniziare la fatica di perseverare l’accidia e la superbia che mi consigliavano di smattere Dopo ogni confessione la pace che non mi faceva demordere e arretrare Che viaggio stupendo ? Costa lacrime siano benedette le lacrime Perché vuol dire che il Signore passa sulle ferite l’olio della misericordia Piangi nella sofferenza ma le ultime lacrime che ti scendono sono il sollievo del Suo Amore

Lc 7,31-35

“Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato,abbiamo cantato un lamento e non avete pianto!”. Lc 7,31-35 Carchiamo sempre qualcosa che ci stuzzica per impegnarci Ormai la vita fa spettacolo E per riempire il vuoto Ci vogliono le scosse di adrenalina allora Dio esiste Dio da il Suo spettacolo tutti i giorni ma tu non sei capace di vederlo Poi le scosse di adrenalina una volta passate non ti rimane niente Tu mi dirai non è vero “rimane il ricordo” Ti rispondo “ il ricordo vuoto dove vai sempre a pescare e non c’è neanche un granchio” Ti invito a vedere lo spettacolo dei colori d’autunno Lui non è quelle foglie gialle o rosse o bordò o marroni Lui è Altro è solo uno spettacolo per te I tramonti e le albe specialmente negli equinozi dove sole e luna si salutano e i colori a seconda di chi sorge e chi tramonta sono diversi Mi dirai in città non si vede niente Non è vero io abito in una buca eppure vedo questi colori Pensa tutto questo Lui muove per te ma Lui è Altro In questi versetti Gesù parla in prima persona plurale È la Trinità che dice : “Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non avete pianto!”. Forse ancora non hai capito che la vita non fa spettacolo La vita è spettacolo e quando è tale ti rimanda al suo Autore Riconosci Dio che ha fatto tutto questo e non confondere creature e Creatore Impara il cuore libero che conosce il Bene è in armonia con la Trinità

Lc 6,39-42

Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? Come puoi dire al tuo fratello: “Fratello, lascia che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio”, mentre tu stesso non vedi la trave che è nel tuo occhio? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello». Lc 6,39-42 In un mondo di stolti tutti aprono la bocca senza richieste e danno consigli Ognuno vuole dare all’all’altro ciò che non riesce a fare neanche con un dito Se questo mondo parlasse di meno ascolterebbe il canto degli uccelli C’è un inquinamento acustico che ha passato il limite della sopportazione Tutti hanno ricette ma al dunque? Non credere di essere esente da peccato e nella tua stoltezza ti fai maestro Ama piuttosto fino a dare te stesso e il giudizio che spacca il capello in quattro va via Oggi quelli che tu chiami ciechi hanno solo bisogno di amore Amali come loro vogliono essere amati e non come tu pensi di amarli Questi consiglieri saccenti quando consigliano usano il verbo dovere Ma appena li tocchi nella carne saltano come un’anguilla spezzata messa nell’olio bollente Ama e mettiti al servizio con quel silenzio che fa risaltare la bellezza del fratello Istruisce più un atto d’amore che paroloni che pensa di capire solo chi parla Ricordati che un lampada può dare luce nell’emergenza Ma è meglio aspettare il sole che con la sua luce e il suo calore da sollievo Cristo Gesù è il solo che da perché è Dio

Lc 6,27-38

E come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro. Se amate quelli che vi amano, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori amano quelli che li amano. E se fate del bene a coloro che fanno del bene a voi, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e la vostra ricompensa sarà grande e sarete figli dell’Altissimo, perché egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi. Lc 6,27-38 Quando un’ anima ha veramente sperimentato il Suo amore Viene pervasa da un senso di gratitudine che va oltre Ama non perché deve obbedire ad una legge Non deve timbrare il cartellino dell’amore o del titolo cristiano L’anima che riposa in un cuore libero Non si sente invasa da un mandato messiano per cui deve salvare Questo lo fanno coloro che devono marcare il territorio come fanno i cani E così vedi atei e fanatici religiosi e lupi vestiti da pecore Vendono tramonti esoterici e ti fanno pagare anche l’aria che respiri Chi ama da perché nel suo cuore libero ha il sigillo della gratuità Ama il fratello perché è stata amata da Dio misericordioso Ha conosciuto il suo peccato perdonato e ora si perde nell’Altro Quando vieni toccato dall’Amore il tuo bene non ha un perché È un oltre che si perde nell’oceano del Suo amore Tutto questo all’anima sazia e non chiede ritorni L’anima viene pagata dalla moneta di Dio che si chiama gratuità Tu sai che il Suo amore è così grande e vuoi essere invaso dal Suo amore L’ Amore che si è fatto carne e che entra in relazione con te per amore Il tramonto che vedi è bello ma la gratuità che hai dentro per amore lo supera Pensa la stessa aria che passa nei tuoi polmoni e ti da vita è poca roba Quando sei invaso dal suo amore tanto che il tuo respiro si perde nel Suo amore È il tuo Tu fatto amore a cui chiedi di essere amore per tutti come Lui si è fatto amore per te L’anima che conosce la gratutà ha tutto per se non chiede niente Non chiede per gli amici per i fratelli per quelli della stessa cerchia Perché la gratuità si perde nel mondo in modo silenzioso Come il vino inzuppa una mollica di pane

Col 3,1-11

Fratelli, se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove è Cristo, seduto alla destra di Dio; rivolgete il pensiero alle cose di lassù, non a quelle della terra. Col 3,1-11 Nel farmi sedurre non mi accorgo che mi appesantisco Nel trattenere ciò che ho costruito e mi aggrappo Tutto ciò non mi lascia volare Cercare le cose del cielo per poi starci è difficile Non vedo e il dubbio mi fa vacillare Meglio ciò che posso avere subito Qui è l’inganno che non mi permette di sperare Sarà stato la fatica o il desiderio di povertà Ogni giorno il mio zaino diventava leggero Lungo il mio cammino tante cose mi risultavano inutili Le abbandonavo nel dare c’era il dubbio che mi potevano servire Vinto il dubbio andavo poi all’improvviso la cosa data mi serviva La pesantezza dello zaino mi era data dall’attaccamento Perché poi quella cosa che poteva servire veniva sostituita da Lui Questi miracoli quotidiani mi hanno fatto crescere Pensate avevo scelto dei libri in modo che quando sostavo potevo leggere Tutti regaliti e il tempo del libro l’ho sostituito con lo stare con Lui E nel vivere con la gente del luogo Quante lezioni di vita ho avuto? L’anima mia volava non solo per lo zaino leggero Nella vita di tanta gente ho visto Cristo risorto e sofferente

Mt 1,18-23

Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Mt 1,18-23 La tua bellezza è cantata da tutti Sei l’unico fiore che resiste al vento caldo del deserto Rimani sullo stelo e la tua corolla bianca spicca tra le rocce del deserto Hai avvertito nel tuo cuore ciò che ogni essere umano avverte Nel silenzio di quei sentieri dove l’angoscia e la trepidazione risuonano Tu ti sei affidata e fatta condurre Quel dolore che vuole essere presente in te ha trovato l’accoglienza dell’amore Donna prenderti come sposa è impegnativo in te è la sorgente della vita Averti come madre è dono del Creatore Nessuno ne prima ne ora ne dopo si può paragonare a te È proprio quando hai avvertito il dolore del Figlio La tua bellezza è rimasta intatta ma il dolore si è perso in te Donna nascosta eppur presente Donna la cui fede genera l’Amore Donna che custodisce come uno scrigno il bene Donna che dona il suo Tutto Qualsiasi canto esca da questa bocca è niente al par di te Stammi vicino ti prego ora e sempre

Lc 6,6-11

C’era là un uomo che aveva la mano destra paralizzata. Gli scribi e i farisei lo osservavano per vedere se lo guariva in giorno di sabato, per trovare di che accusarlo. Lc 6,6-11 Ogni pretesto è buono per accusare correggere puntualizzare Osserviamo non per conoscere e amare ma per accusare Certe volte ti trovi a fare il bene e incocci sempre la stessa persona che ti accusa Anche tu ti trovi a fare lo stesso lavoro di condanna su chi ti sta accanto Gesù poteva fare i più grandi miracoli e poiché guariva nel giorno di sabato Doveva essere ammazzato anche se chiede un parere come nel passo di stamani È il pregiudizio che condanna, la paura di qualcosa di nuovo ti atterrisce Nella quiete del tuo essere un pigro piccolo piccolo non permetti all’amore di esprimersi Stendi la mano del tuo cuore verso chi è debole Quest’uomo ha la mano destra inaridita è un uomo che non ha margini di vita Non può svolgere le funzioni vitali come lavorare mangiare accogliere ed essere accolto Tu sei geloso del Dono e non permetti che agisca a salvare un uomo Immagino il fariseo di turno impettito come un gallo che sentenzia “queste sono le regole” Certe volte mi chiedo se sono le regole o essere cristiano vero a dare fastidio I cristiani che si parlano addosso e discutono o danno cattiva testimonianza non sono pericolosi Quelli invece che sono sulle orme del Signore Gesù sono i pericolosi Rompono la quiete di alcuni uomini di chiesa o alcuni uomini che si fregiano del nome cristiani Ma sono parenti di satana perché amano se stessi e non il bene che viene fatto in nome di Cristo

Lc 5,33-39

Diceva loro anche una parabola: «Nessuno strappa un pezzo da un vestito nuovo per metterlo su un vestito vecchio; altrimenti il nuovo lo strappa e al vecchio non si adatta il pezzo preso dal nuovo. E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi; altrimenti il vino nuovo spaccherà gli otri, si spanderà e gli otri andranno perduti. Il vino nuovo bisogna versarlo in otri nuovi. Nessuno poi che beve il vino vecchio desidera il nuovo, perché dice: “Il vecchio è gradevole!”». Lc 5,33-39 Tardi ti amai bellezza così antica e così nuova Io ti cercavo fuori di me, mentre tu eri in me (s. Agostino confessioni) È dentro di te che devi trovare Lui e unirti a Lui E dopo quando l’intimità e la perseverenza hanno creato una vera osmosi Si spilla il vino vecchio che è gradevole perché si è maturato con il legno della botte Ci sono di alcuni che appena ascoltano la parola si entusiasmano Vogliono subito convertire il mondo e verso il mondo non hanno misericordia Ci sono di altri che per rimanere sempre entusiasti si sono inventati gli slogan Anche questi li vedi che al dunque come altri delusi sono acidi Custodisci dentro di te la Parola falla diventare tua carne È nel silenzio e nel tempo che tra la tua natura e la Natura della Parola c’è l’osmosi Al tempo opportuno quando parlerai il tuo parlare è come il vino vecchio gradevole Il tuo parlare ha una esperienza è un raccontare la verità della Parola Si puro nel corpo avendo un cuore di carne libero e sarai un otre nuovo Quando hai a che fare con la Bellezza Antica che sta dentro di te È nel silenzio di una chiesa o tra le rocce della montagna o nella tua camera Che avviene questa maturazione e proprio allora dal tuo albero o dalla tua botte Mangeranno frutti saporiti e berranno vino che allegerisce l’anima Ti do un consiglio non dare subito ciò che hai scoperto dissipi energia e corri invano Non trattenere più del tempo necessario ciò che il Signore ti ha dato diventa aceto Impara ad avere un dialogo con i tempi di Dio