At 5,27-33
«Bisogna obbedire a Dio invece che agli uomini. Il Dio dei nostri padri ha risuscitato Gesù, che voi avete ucciso appendendolo a una croce. Dio lo ha innalzato alla sua destra come capo e salvatore, per dare a Israele conversione e perdono dei peccati. E di questi fatti siamo testimoni noi e lo Spirito Santo, che Dio ha dato a quelli che gli obbediscono». At 5,27-33 Obbedire a Dio è fare tutto ciò che Gesù ci ha insegnatoPer essere obbedienti c’è una richiesta imperativa che dice:di imparare dal Lui che è mite e umile di cuore e troveremo rifugioUna prigione che ci tiene fermi e chiusi nella paura non può trattenerciDio ci spinge a uscire e in questo dobbiamo obbedireQuando il rispetto umano ci fa pensare che possiamo perdere la facciaSe annunciamo la Parola è proprio la volta buona che siamo chiamati a testimoniarePuò succedere che il più forte fa una battuta imbecille e tutti ridono per compiacenzaNoi usciamo fuori da questo tipo di stupidità rimanendo al nostro postoTutto deve avere un atteggiamento fermo ed elastico, dolce e deciso, vai al tuo lavoroper fare la volontà del Padre non per fare il pagliaccio.Una bella risata va bene e una bella battuta alleggerisce il lavoroMa un atteggiamento servile fa capire che tu sei cortigiano e non figlio del PadreL’obbedienza agli uomini non va data altrimenti diventi un pupazzoMolti uomini in nome di Dio e senza autorevolezza si permettono di render i fratelli schiaviAltri li minacciano pensando di stare al di sopra di DioPer te figlio mio non sia così fa come Pietro che esce dalla prigione e annunciaNon avere paura perché chi ti vuole prigioniero ha lui stesso paura “della folla”La quale quando non si controlla diventa omicida verso chi la tiranneggia