Ecco: io vi mando come pecore in mezzo a lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe.Mt 10,16-23
C’è una modalità nell’andare verso i fratelli
L’andare come una pecora
Chi ha paura di una pecora?
Dell’umile chi ha paura?
Sembra strano ma dell’umile ha paura:
l’orgoglioso che passa il tempo a denigrarlo
l’invidioso che brama di vederelo nell’immondizia
e il paradosso è che l’umile pensa di meritare più disprezzo
perché il suo anelito è stare con Dio
l’andare sinusoidale prudente del serpente
è quell’andare che passa rasente all’ostacolo
e non si ferma a dialogare, ma va oltre
Il prudente è capace di trarre vantaggio dall’ostacolo
Si fa credere inerme ma quando vuoi braccare la sua libertà
Ti scivola tra le mani e tu rimani a mani vuote
Il prudente ti irrita perché pensi che sia un codardo
Lui sa che al momento oppurtuno può cogliere la giusta occasione
L’andare del semplice ti fa sentire forte
Il semplice ti meraviglia perché in poche battute ti da il la della vita
Vuoi confonderlo con la superficialità
E invece ti accorgi che il suo vivere è ridotto all’essenza
È quella essenza che ti spiazza perché porta la saggezza del momento
La proggettualità serena del futuro e un’analisi distaccata del passato
Il semplice sa vivere nel presente e ne assapora il dolce e l’amaro
Lui sa che tutto è dono perché sa che la vita è dono
Va vissuta nella bellezza del suo peso
Il semplice affronta la vita seriamente ma non nella seriosità
Sa infatti che è poco serio essere seri e non significa essere pagliacci
È la vita di una giornata che nasce nuvolosa
Ma il semplice sa vedere il sole oltre le nuvole