Poi, tendendo la mano verso i suoi discepoli, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e madre». Mt12,46-50
All’inizio del giorno sono tutto proteso a fare ciò che Tu vuoi
Alla fine del giorno mi accorgo che ho solo parlato di Te
Ho blaterato parole sconnesse fatte di vocaboli
Che escono dalla mia bocca ad effetto
E li ho lasciati scorrere in me come l’olio sul marmo
Oggi il tuo volto lo vedrò nell’uomo che incontro
Certo Signore vorrei vedere solo Te e il tuo volto
E non vedere il volto:
di quell’antipatico collega che sa tutto e di nascosto parla male
tu dici a me quello sono io tuo fratello
quella biscia che si infila da tutte le parti e ha la faccia…
tu dici a me quello sono io tuo fratello
appena porti i bambini da tua suocera e stai sotto interrogatorio
tu dici a me quello sono io tuo fratello
va bene il solito accattone di turno ma quello che lo fa per professione
tu dici a me quello sono io tuo fratello
quando stai in fila e senti quelle espressioni “io sono…” e la rabbia ti monta
come la panna perché sai che non sarai mai come quella persona
tu dici a me quello sono io tuo fratello
Certo Signore hai per amici solo quelli che appesantiscono il mio stomaco
Tu dici a me sono sempre tuo fratello quando vedi:
un bambino che ti sorride
due vecchi che mano nella mano si sorreggono
due giovani che si amano
un uomo che lavora sorridente
per questi io ti dico:” Signore vado di fretta…”
Poi un attimo ci penso e mi accorgo la Tua mano tesa che mi indica
E dal mio cuore una richiesta:
“ Prendimi per mano e accompagnami nel giardino di questa umanità”