Artesacra

Lc 13,10-17

Gesù la vide, la chiamò a sé e le disse: «Donna, sei liberata dalla tua malattia». Impose le mani su di lei e subito quella si raddrizzò e glorificava Dio. Lc 13,10-17

Quando non riesci a stare in piedi perché i pesi sono tali da piegarti

Quando sulle tue spalle si abbattono responsabilità tali e la tua visuale è la terra che calpesti

Quando il fallimento ti fa rodere dentro

Quando la paura di non poterti rialzare ti condanna

Quando ormai pensi che non rientri più in circolo e sei escluso

Quando la voglia è fiacca

L’accusatore che è in te ti suggerisce paure che non sono tue

C’è quella memoria che ti fa sentire strano al punto

che è meglio un pugno nello stomaco che continuare a vivere

Abbi solo fiducia in Lui questa donna è curva da diciotto anni

È una vita passata a guardare per terra

Una vita a beccare ciò che ti viene dato

Una vita senza orizzonti da sognare e tramonti da vedere

Anche a te sembra essere legato a qualcosa da cui non ti puoi sciogliere

Gesù la vide e la chiamò a se

La sera quando rientro in camera e chiudo la porta

Sono stanco alcune sinapsi hanno fatto il botto

Tante sofferenze mi hanno colpito e mi sento curvo

Lui mi aspetta come il contadino fa entrare il bue nella stalla

E alla fine della giornata parlando con il bue che ha arato

Gli mette le mani in testa e dice:” oggi abbiamo lavorato ora riposati”

Oggi ti sporcherai sicuramente

Oggi corri il rischio di avere il coltello tra i denti

Oggi il capo si mette di traverso

Oggi qualche sorriso si confonde con “te strozzo”

Stasera quando finisce il giorno con la Sua mano che passa sulla tua testa

Sentirai queste parole: ”Sta in pace e riposa”