«Benedetto Dio! Benedetto il suo grande nome! Benedetti tutti i suoi angeli santi! Sia il suo santo nome su di noi e siano benedetti i suoi angeli per tutti i secoli. Perché egli mi ha colpito, ma ora io contemplo mio figlio Tobìa». Tb5,11-17
Tobi benedice Dio per tutto quello che ha avuto
Benedice i giorni di cecità e Dio che li ha permessi
Ora grazie a questo può contemplare il proprio figlio
Il figlio guarisce il padre e il padre contempla il figlio
Oggi questa relazione scritta vecchia come il cucco
È una grande novità in questo mondo dove Dio è marginale
I padri sono latitanti e i figli sono dispersi
Oggi si scappa dalla relazione reale
E si entra nella relazione virtuale
Dove ci si vende con la moneta della menzogna
Poter entrare in chiesa o fermarsi nella solitudine di un cielo stallato
E benedire il Padre per ciò che si è e ciò che si ha
E farsi avvolgere dall’amore di questo Padre buono
È proprio questa relazione che mi incoraggia
Mi spinge, infatti in Dio, e proprio li trovo che sono padre e figlio
Sono figlio perché Dio mi contempla
Sono padre perché ho imparato a contemplare mio figlio
Tra due giorni celebriamo la festa della Sntissima Trinità
Altro non è che perdersi in Dio e nel Suo amore