Artesacra

Bello…

Ieri camminando nei boschi ho preso un sentiro che portava su Il sole si nascondeva e quando appariva faceva sentire il suo calore Avevo desiderio di scrivere qualcosa Ma sapevo già che era tempo perso ho messo quaderno e penna nello zaino Ho continuato a camminare A un certo punto sul sentiero c’era un piccolo dosso Salito il quale una scena bella c’era una festa di colori Il verde nelle sue sfumature il rosso il giallo il marrone e il grigio dei tronchi Sui tronchi poi appariva chiazzze di verde marino erano i licheni Sono stato per un bel po’ a contemplare era come fossi rapito La mente era ferma la sua funzione era rapita dal quadro Mi sono seduto e guardavo La scena cambiava a causa delle nuvole La musica si alternava con i diversi uccelli Pensate tutto questo era mio e mi veniva offerto È sempre Lui che ha impresso nel creato il Suo tocco A Lui ho ringraziato per il dono tanto che prima di andarmene Mi sono uscite queste parole: Ti ringrazio perché hai impresso in me il bello E questo mi rimanda a Te Maestro bello Nessuna nostalgia nell’andare via perché Tu sei in me Il quadro mi ha lasciato senza parole e senza pensiero Come a dire davanti al bello… che vuoi dire? Un senso di gratitudine ha invaso il mio cuore Ho detto delle parole che ora stento a ricordare Forse dicevo così ma non so Guardo queste opere delle Tue mani Le hai fatte per me Anche il dirti grazie è niente mi sembra banale Sono confuso è quella confusione che mette ordne e da consolazione Ho chiuso gli occhi per imprimere questa bellezza e sono sceso

Lc 12,13-21

E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede». Lc 12,13-21 Basti pensare a quanto siamo fragili Un desiderio non soddisfatto e cominciano le nostre inquietudini Una cosa fuori posto e avviene la terza guerra mondiale Basta poco e la nostra vita cammina sui trampoli Il Signore ci chiede di guardare la meta E se sotto i nostri occhi passano dei panorami mozzafiato Guardiamoli pure è una ricchezza che ci indica il bello Ma quel panorama è di passaggio Godiamo dei beni che la provvidenza ci da Ma non attacchiamoci perché siamo chiamati ad andare oltre Signore quell’oltre mi stanca mi sembra sempre di faticare e di non concludere Poi il Signore mi spinge a guardarmi dentro È proprio li nascosto quel serpentello della pigrizia e del vittimismo Mi tiene sotto scacco e comincio a dar di matto Tutto mi serve mi manca sempre tutto Alla mensa vado a lezione e imparo: Ci sono poveri disperati e vittime della paura A questi manca sempre qualcosa Poi ci sono altri che non manca mai niente e sono felici C’è un signore che viene in bicicletta È vestito leggero sia in estate che in inverno ed è sempre sorridente Il carico di cose che porta dietro a se è legerissimo Noi siamo quelli che dobbiamo cambiare La nostra vita non dipende dal possesso ma dalla voglia di voler volare

Lc 12,1-7

«Guardatevi bene dal lievito dei farisei, che è l’ipocrisia. Non c’è nulla di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto. Quindi ciò che avrete detto nelle tenebre sarà udito in piena luce, e ciò che avrete detto all’orecchio nelle stanze più interne sarà annunciato dalle terrazze.Dico a voi, amici miei: non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo e dopo questo non possono fare più nulla. Vi mostrerò invece di chi dovete aver paura: temete colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella Geènna. Sì, ve lo dico, temete costui. Lc 12,1-7 Signore ti riconosco mio Re Quello che mi fa dipendente da Te è l’amore che mi dai Sei in me più di quello che io possa pensare Però in quanto a fedeltà a Te sono un traditore Basta un niente che mi porta lontano da Te e di questo ne sento il peso Da quando mi hai fatto la grazia di conoscere di esserti figlio Il peccato commesso è stato il motivo di esercitare la figliolanza Sono sempre corso da Te e in Te mi sento completo Dal peccato di ipocrisia mi hai sempre tenuto lontano E questo mi ha dato una libertà di manifestarmi nella mia fragilità Ho sempre coltivato in me la bellezza di essere cattolico Non ho mai fatto niente di segreto come se appartenessi a una setta Ne ho mai ascoltato oppure ho fatto pettegolezzi nei lunghi corridoi romani Non ho mai bisbigliato all’orecchio di qualcuno Quando qualcuno mi da qualcosa di buono a parte lo divido sempre con tutti Non perché sono generoso è solo perché tu mi hai insegnato a darmi senza misura Lo faccio perché sono bravo ? No L’unica paura che ho è finire nella geenna lontano da Te Se oggi che non ti vedo faccio esperienza della tua paternità Perché alla fine della vita mi devo privare di stare nella tua paternità? Il mio è un calcolo di figlio

Nuovo giorno

Un’altra volta mi trovo nel fango Ora mi lascio andare perché le forze sono al saldo Il niente mi avvolge e in questo niente mi smarrisco Voglio volare e mi hanno tagliato le ali Voglio partire e le strade sono sbarrate Mi manca tutto e il vuoto mi ingloba Questi giorni ascolto solo queste parole Non mi sono svegliato strano o nikilista Voglio solo dirti è vero quello che avverti Lo smarrimento lo vedo sul tuo volto Oggi ti chiedo di provarci ancora ma non da solo Parla con Lui e ascolta ciò che Gli dici Non sfogarti sempre di panza Sembra di stare in un mondo di isterici Che in un urlo fatto di riso e pianto hanno sfogato la rabbia Lascia la panza bollire e se mai vai alla toilet (per dirla alla francese) Non agitarti in mille ansie dove il verbo possedere distrae la tua attenzione Siediti e parla con il tuo cuore ferito e con la tua mente confusa, con Lui Guardati intorno e prendi aria anche se è sporca non devi pagare Fa tacere la mente e le sue ragioni accusatorie Concediti un dialogo con l’Onnipotente Lui vuole parlare con te ha bisogno di dare E tende la sua mano per tirarti dalla melma in cui ti trovi C’è solo una condizione riconosci che stai male e la tua fragilità Non dire al resto pensa Lui Perchè non c’è un resto c’è Lui

Gal 5,18-25

Fratelli, se vi lasciate guidare dallo Spirito, non siete sotto la Legge. Gal 5,18-25 Vi manderò lo Spirito Santo vi guiderà alla verità Tante verità vendute nei supermercati delle ideologie Ognuno ha le sue verità comprate e vendute con menzogne Queste ideologie legiferano dogmi che assoggettano gli esseri umani Ho visto gente semplice o meglio gente comune piene di Spirito Santo Che quando parlano non usano nessuna tecnica comunicativa Sono dei testimoni veraci perché sono quello che dicono Le parole colpiscono il cuore e senti forte lo Spirito che parla in loro Sono gente di pace perché ti fanno stare in pace La loro vicinanza da pace al cuore È lo Spirito che testimonia la Sua presenza in queste creature Tu Santo Spirito che inondi del tuo amore tutte le creature Tu che non chiedi la fedina penale e abiti in un cuore aperto Tu che non vai in cerca dei sapienti secondo la carne E trovi la Tua dimora nei semplici e nei deboli Tu che che cerchi e ti fai trovare dagli uomini sinceri e veraci Sveglia con la Tua forza coloro che rassegnati si adattano Illumina i ciechi che pretendono di vedere Confondi i superbi che pensano di essere il sole e non sono neanche candele Questa umanità fragile e schiava rendila forte e liberala Infondi nei cuori la Tua sapienza e la Tua saggezza Affinchè il bene e l’amore possa trionfare

Gal 5,1-6

E dichiaro ancora una volta a chiunque si fa circoncidere che egli è obbligato ad osservare tutta quanta la Legge. Gal 5,1-6 Sei osservante o figlio ? E’ una domanda che ti devi porre Osservante è un maniaco della forma Quando pecca deve ritovare la giustificazione al peccato Entra in una sorta di ipocrisia con le persone E con le cose ha un rapporto da estraneo Diventa schiavo di una legge che non salva e non libera Il figlio invece ha un Padre che lo tutela Si disciplina nella libertà, perché custodisce la speranza che ha nel cuore La relazione è di vitale importanza perché è l’amore che l’alimenta Un figlio riceve e da perché è invaso dalla grazia L’osservante nella fatica deve quantizzare i suoi atti Il figlio si perde nell’amare e tutta la sua vita è un canto L’osservante ha bisogno del pallottoliere si deve fermare Solo quando la legge è stata osservata nei cavilli

Gal 5,1

Cristo ci ha liberati per la libertà! State dunque saldi e non lasciatevi imporre di nuovo il giogo della schiavitù. Gal 5,1 La chiesa è il luogo degli uomini liberi e resta sempre la sposa amata È bene che noi non ci facciamo schiavi di ciò che il mondo propone Ma restiamo liberi dalla schiavitù per essere veri amici dello Sposo Il potere è un giogo pericoloso e molti sono quelli che ne vengono attratti Tanti infatti migrano nel mondo per diventare schiavi I soldi cosa non si fa per possederli E molti, come i topi cercano il formaggio, così cercano i soldi Poi c’è il proprio io che ha bisogno di essere alimentato Coloro che non lottano contro il proprio io Sono, poi affascinati dalle illusioni e dagli inganni Gesù per farci rimanere liberi ha mandato lo Spirito Santo Lo Spirito , infatti, fa da battistrada per evitarci disastri I tre rimedi contro il giogo della schiavitù sono:l’amore l’umiltà e l’obbedienza Quest’ultima è un’arma a doppio taglio Per chi la da, deve essere puro dal proprio ego e avere zelo per il servizio Chi la riceve riuscire sempre a vedere il piano di Dio Poi chi sbaglia i cocci sono suoi

Compassione

Compassione La compassione è diversa dalla pietà La pietà ti fa fare del bene ma rimane una distanza con l’altro È dare qualcosa ma tra te e il povero è il bene a fare da tramite Non guardo in faccia il povero non sto con lui Molte molte ho dato e ho sempre pensato di amare Ma mi sono accorto che quella è pietà Anche alla mensa faccio un gesto di pietà Metto tra me e gli ospiti il cibo le scarpe il biglietto Le giustificazioni sono tante ma tutte inutili La compassione è quando posso dire al fratello sono tuo Quando lo rassicuro dicendogli che ci sono e mi può usare È compassione quando l’altro diventa noi È più facile avere pietà che compassione Perché il dolore dell’altro mi fa paura Scappo dal dolore dell’altro perché non sono consapevole del mio dolore Se scappo dalla mia solitudine quella del fratello mi da angoscia Se le mie miserie mi danno paura quelle del fratello mi atterriscono È vero l’unico veramente compassionevole è Cristo Gesù Lui scende nel nostro abbisso si carica del nostro peso Ci porta fuori dal buio Però fa bene anche il fratello che ci sta vicino nel nostro dolore Non ci può togliere la sofferenza non ci può risolvere il problema Ma vederlo con noi stare ci sentiamo sorretti Un dichiarazione concreta d’amore fatta dal fratello È un balsamo al tuo cuore e non ti senti solo

Gal 3,1-5

O stolti Gàlati, chi vi ha incantati? Proprio voi, agli occhi dei quali fu rappresentato al vivo Gesù Cristo crocifisso! Gal 3,1-5 Questo Amore Crocifisso pone una condizione “la libertà” Meglio mettersi sotto l’ombrello della legge E compiere opere per farci notare e poter giudicare Quello che raccoglie intorno a se lo stolto è solo paglia Infatti la stoltezza è figlia della superbia Niente possiamo dare a Dio che non gli appartenga Solo perché abbiamo osservato la legge pensiamo di essere come Lui Se veramente vuoi fare qualcosa fallo per amore Questa legge è stata inchiodata da Dio stesso sulla croce Qualsiasi cosa tu voglia fare ciò che conta è l’amore Vuoi perdonare ? fallo per amore Vuoi asciugare una lacrima? Fallo per amore Vuoi fare compagnia ? Fallo per amore Vuoi visitare un ammalato ? fallo per amore Vuoi……..? fallo per amore Perché in quel vuoi c’è la libertà e in quell’amore la propria realizzazione

Lc 11,1-4

Padre nostro…. Lc 11,1-4 Tu Padre esci sempre fuori per cercarmi Mi aspetti per abbracciarmi Certe volte penso alla pazienza che hai verso di me E ricordo i momenti perduti lontano da Te Lo so che non devo ne accusarmi e ne giustificarmi Perché il tuo silenzio parla e riempie il vuoto che mi sono procurato Davanti a questo amore ho cominciato a diffidare di me Questa diffidenza è sana verso di me Perché mi fa cercare le tue braccia aperte Diffido di me perché ho la certezza che verrò abbracciato Come definire il tuo abbraccio Ci provo e ogni cosa che cade sotto i miei sensi Per definire il tuo abbraccio faccio silenzio e dico “È di più…..” Ne i sensi del corpo ne quelli dell’anima possono definire il tuo abbraccio Nella mia ipocrisia quando mi sento meritevole dei tuoi abbracci Anche li tu esci e ti dichiari a me dicendomi che mi fai partecipe di tutto Sono quei momenti che mi confondono e mi disperdo nei pensieri E mi viene voglia di scomparire e fuggire lontano per la vergogna Dove vado senza di Te ? Un passo falso e il leone ruggente mi divora Mi piace di più il tuo abbraccio anche con la faccia rossa per la vergogna