Artesacra

At 15,22-31

È parso bene, infatti, allo Spirito Santo e a noi, di … At 15,22-31 Basta solo questa espressione per dire quanta distanza c’è tra me e questi uomini Mi alzo e già penso a quello che devo fare e non chiedo “Signore cosa vuoi che faccia?” Devo affrontare la giornata e comincio a incasellare le ore in cui entro nella ruota del criceto Ora sono stanco ho dato… una pausa passata nella lamentazio continua Ho poco tempo prendo mio figlio per mano e lo trascino a casa mentre il cane lo porto a fare cacca e aspetto Chiediti solo se questa è una vita secondo lo Spirito: È parso bene, infatti, allo Spirito Santo e a noi, di … rileggila non una ma mille volte “È parso bene”questi uomini stanno affrontando le prime problematiche e non si scoraggiano Interpellano lo Spirito Santo si fermano a pregare e sapere ciò che Dio vuole Infatti è parso bene allo Spirito Santo e a noi…hanno ascoltato lo Spirito Santo e loro hanno avuto fede Io invece spesso dico è parso bene a me e poi eventualmente allo Spirito Santo Sul mio progetto di vita devo mettere sempre la mia firma forse è bene che cominci farla mettere allo Spirito santo Santo Spirito illuminami affichè trionfi la Tua gloria specialmente nelle piccole cose È nelle piccole cose che si vede la fedeltà nel farsi da parte per darti gloria In questo modo quando dovrò affrontare le grandi cose mi riesce più naturale ascoltarTI

Gv 15,1-8

Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli Gv 15,1-8 Portare frutto vuol dire restare intimamente uniti alla linfa Ora se la linfa è lo Spirito di Dio vuol dire avere a che fare con il Signore Da soli non riusciamo a fare se non danni, perché senza di Lui siamo sterili Tante volte vedo cristiani che dicono: “devi sapere mi sono fatto da solo” Li guardo con tenerezza e compassione perché non si sono accorti che sono stati portati in braccio dal Signore Li vedo arrabbiati e circondati da parassiti e sono sterili nelle relazioni Non sempre ciò che si vede è un frutto che viene dal Santo Spirito Infatti la pace la gioia la benevolenza il dominio di se ne godi la presenza ma non la visibilità. È il sapore che non vedi ma gusti e questo da risalto al frutto Oggi questa società è sciapa perché i cristiani sono di nome e non di fatto Si è consacrati per ruolo e non perché si fa una vita intima con Dio Quando tutto si gioca sull’apparenza si fanno solo foglie Nel mio pellegrinare a piedi ho sempre benedetto lle piante ai margini dei sentieri Era dicembre subito dopo natale mi trovavo a Poggio Bustone ero diretto ad Assisi Avevo voglia di dolce e ho trovato un albero di Kakì dolcissimi Quella pianta aveva portato frutti che servivano ai viandanti Quanti compagni di viaggio incontri oggi e a quanti puoi dare il frutto Il frutto che nasce dalla tua vita radicata in Cristo e non è poco

Gv 14,27-31

Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Gv 14,27-31 Lasciarci dal male Fa che la Tua pace ci invade So che non mi appartiene e la vivo come se fosse mia Il Tuo lasciare la pace è lasciare Te in me Tu Dio ti abbandoni in questo moscerino fragile È il Tuo paradosso che stravolge il pensiero E mi pone in un atteggiamento distaccato dalle cose È come vedere il mondo con la lucidità dello Spirito Questo Tuo lascito non pone il ritorno a Te della pace Perché oltre a lasciarmela me la doni nella gratuità Questa Tua fiducia mi confonde mi dai del Tuo Non fare implodere dentro di me la Tua pace È troppo grande il dono per tenermelo nascosto Fammi strumento di questa Tua pace Fa si che queste Tue mani si poggino sul cuore per farlo placare Fa si che le semplici parole entrino dritte e trasformano Fa si che uno sguardo sorridente porti luce nelle azioni Pianta nei cuori dell’umanità specialmente quella ferita i semi di pace Il mondo non sa dare la pace perché non ti vuole conoscere Nella sua insulsagine il mondo decide sempre di non avere a che fare con l’Amore Per questo motivo non può dare la pace ma compromessi di pace Questi saltano appene le regole vendono trasgredte E si assiste all’agitazione dei buffoni di corte

Gv 14,21.26

Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui….. Gv 14,21.26 Lui continua a bussare alla porta del tuo cuore e ti chiede un posto Vuole stare con te vuole dimorare in te vuole fare casa con te Pone una condizione è quella di essere amato e amare Solo quando si condivide si ama è dell’amore la presenza Chi ama è presente e richiede la presenza Noi distrattamente parliamo con Lui e se parliamo diciamo cose noiose e scontate Abbiamo più il desiderio di affrancarci che quello di perderci Abbiamo più il desiderio di marcare la nostra presenza con richieste Che metterci in silenzio e ascoltare ciò che scaturisce da questa presenza La Trinità prende dimora presso di noi Non vuole invadere vuole essere accolta Ma tu quale dimora hai preparato per Lui oggi? Ti chiedo solo un po’ di umiltà e un po’ di distacco dalle cose Non condire la relazione con Lui con le tue misere ansie Apri tutte le porte del tuo cuore e fallo entrare nella stanza più interna È proprio in quella stanza che l’anima si ferma e contempla È in quella stanza l’anima trova la sua pace e sta È la stanza sponsale dove il Tu è Dio Se veramente hai amato certe vertigini le capisci Pensa oggi è Dio che vuole stare e prendere dimora per vivere con Te

Gv 14,1-6

Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me». Gv 14,1-6 Uomo che vai errando in sentieri tortuosi A te dico “Io sono la via” C’è un solco che sta davanti a te e tu guardi intorno Incamminati su questo solco e non aver paura La strada che ti ho battuto porta alla tua gioia È la via dell’amore certo fatta di soste e di ostacoli Le soste sono il tuo respiro corto che ha paura Gli ostacoli sono le tue distrazioni anche quelle a me piacciono Perché ti puoi appoggiare a Me e io ti sorreggo A parlo all’orecchio “io sono la verità” Ti ho suggerito tante cose all’orecchio come fa un amante Tu le hai tenute per te e non sei salito sui tetti a raccontare Il tuo rispetto umano che sa di paura e di egoismo Non ti ha permesso di annunciarmi al mondo Ho solo la tua voce per dire quando amo i tuoi e i miei fratelli E tu ti vesti di grigio scuro dando mezze verità abortite dalla ragione L’ultima cosa che ti dico è di un’ importanza unica “io sono la vita” Lega la tua vita alla mia è solo una proposta “se vuoi” È proprio in questa vita unitiva che c’è la salvezza Il Male si allontanerà da te puoi soffrire anche lì non sei solo Quel dolore che ti bussa al cuore non ti deve scoraggiare Non è la mia Croce che ti metto sulle spalle ….perché allora mi sarei incarnato? Fidati solo ed entra nel mistero del tuo dolore Riempi di lacrime quelle giare Ti ricordo che sono sei… è la condizione dell’uomo Io per te le cambierò nel vino della gioia Tu figlio mio ascolta il bene che è in te E gli ostacoli che trovi lunga la via sono un trampolino di lancio

Giustizia

Figlio mio rileggi la tua storia alla luce dell’amore Sicuramente certe ferite sono solo degli idoli Che oggi abitano nel tuo cuore e non ti permettono di amare Tutto questo te lo sei procurato perché non sei andato a scuola Forse ora stai arricciando il naso dicendomi: “Guarda prete io a scuola ci sono andato e ho fatto l’università” Non ti parlo di questa scuola essa non ha niente a che fare con la vita La scuola della Vita è diversa Lui ti sta vicino e ti conduce in modo discreto senza farsi vedere Pensando di essere da solo tu cominci a seguire gli idoli Il mio idolo era la giustizia sociale e per questa giustizia ho venduto tutto Fino a consumarmi in rabbia e allontanado da me Dio Pensa dopo tanti anni di lotta contro questo idolo Stanotte dopo che tutti sono andati via mi sono fermato a ringraziarLo Per tutto quello che ha operato ieri sera nella preghiera Ho visto la giustizia che io professavo finalmente insegnare l’amore È l’Amore che rende giusti e giustifica e fa si che i fratelli siano tali Quest’altro idolo è andato in mille pezzi Dio ha purificato il mio cuore facendo sì che la virtù della giustizia Si è messa al servizio dell’Amato e dell’amore Perché se la rabbia ti fa essere infantile e ti fa escludere perché la giustizia non si attua Il fallimando della giustizia vissuto con la Vita ti fa aprire le braccia e accogliere Allora tu sei insieme con Lui e Lui ti porta dentro l’ingiustizia Facendoti vedere la Sua opera “la vista di fratelli in pace che stanno insieme e sono liberi”

Mt 11,25-30

Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo. Mt 11,25-30 I piccoli quando fanno scuola non sanno di farla Le parole dei semplici sono troppo chiare per essere credute I pensieri puri toccano il cuore e ti fanno rendere grazie Un discorso partorito dal sapere umano è dannoso all’anima L’insegnamento che è servizio edifica l’anima e lascia liberi La dottrina espressa dal proprio ego adombra la grandezza di Dio L’uomo insensato e lo stolto non comprendono ciò che Dio vuole L’economia di Dio è quella che guarda ciò che l’uomo non vede L’uomo vede le apparenze e si inginocchia davanti a questi idoli L’economia di Dio è veramente strana si direbbe è a perdere Dio sceglie sempre ciò che l’uomo non sceglierebbe mai Il mondo sceglie i vincenti e poi si trova in rovina Dio sceglie ciò che l’uomo scarta e vince La pietra che i costruttori hanno scartata È diventata testata d’angolo e questo è meraviglia ai nostri occhi

Cuore di Dio

Venite, dunque, ritornate. Sperimentate almeno la mia tenerezza paterna,che ricambia il male col bene, le ingiurie con l’amore,ferite tanto grandi con una carità così immensa. S. Pietro Crisologo Sperimentare la tenerezza paterna di Dio Ti sei mai trovato a mani vuote e nella nudità delle tue mani Qualcuno ha congiunto le tue mani riempendo il tuo cuore d’amore Forse quando il tuo cuore sangunava per offese ricevute Ha visto come in uno specchio il Suo cuore sangunante di amore per te Cuore per cuore ecco l’amore di Dio per noi Beato quel cuore aperto a farsi prendere dal Suo paterno Amore Quando il senso personale di giustizia e di ragione è cancellato dal tuo vocabolario Proprio allora cominci ad essere Lui che ricambia il male con il Bene Sotto il cielo non ci sia bestemmia contro Dio e il fratello Ingiuriare Dio è avere un cuore misero e farlo al fratello è offendere la paternità di Dio Le tue ferite come le tue fragilità vengono avvolte dall’olio della misericordia Conoscere la tenerezza di Dio è avere la netta percezione che il Suo sguardo si è posato su te Il sale sa di essere sale quando si scioglie e da sapore Quando il tuo cuore si scioglie come il sale nel Suo amore I fratelli sapranno che il tuo amore viene da Dio Resta nella Sua piaga il più possibile perché quando esci vedrai il mondo capovolto Guarda prima il cielo e la terra ti sembrerà più bella

Attirami

Mi attiri e questa attrazione è forte Arrivo e non so perché qualcosa mi ferma È qualcosa che non riesco a definire È la mia miseria che mi rende incapace No! Allora perché sarei attratto? È un dubbio che serpeggia e mi annebbia No! Quando mi hai attratto in me hai stampato il Tuo volto Tu vuoi che io sia in Te Io voglio stare con Te È questo in o con che mi tiene lontano? No! So che Tu vuoi che io venga C’è questa parete trasparente che mi fa vedere E non mi fa stare dove Tu mi attiri È questa sofferenza non conosciuta prima Strugge il cuore ma non consuma È l’esiliato che vuole tornare in patria È il carcerato libero che vuole passare oltre È chi sa di stare e assapora un divenire Tutto ciò mi rende come acqua Essa fa capriole su se stessa e va Io verrò ma è un venire nello stare È un perdersi per un essere È tutto e contrario di tutto In questo paradosso si muove l’anima Avverte la speranza e la fede la rassicura Se non ci fosse l’amore a completare il trio La vita sarebbe sciapa

Il grappolo

“…cogli il grappolo e sta attento alle spine” S. Agostino Tutto il giorno di ieri mi ha fatto pensare questa espressione Ho pensato a tanti che sono rimasti scaldalizzati da noi preti Tanti hanno lasciato Dio e la chiesa a causa dei preti Gesù raccomanda di fare ciò che dicono e di non fare ciò che fanno Infatti Dio diede la legge per mezzo di Mosè e i farisei si ponevano com e esempi Erano solo degli ipocriti perché dicevano e non facevano Tanti siamo dei mercenari diciamo e non facciamo Anzi mettiamo pesanti fardelli sulle spalle della gente E noi questi pesi non li alziamo nemmeno con un dito Allora vedi il buon frutto ossia un grappolo avvolto dalle spine Rinunci a mangiare il grappolo o poterne far vino? No! Comincia a vedere dove è attaccato il grappolo e creca di vedere bene Ti porterà a vedere che è attaccato alla vite Però è avvolto dalle spine… cosa fai? Rinunci al grappolo? No! Cogli quel grappolo che è attacccato alla vite che è Gesù E stai attento alle spine in modo da non farti male Molti rinunciano e vanno via a causa dei falsi pastori Rimani nella chiesa… rimani con il Signore non ti proibire la gioia del grappolo Coglilo e si prudente a roma si dice “non buttare l’acqua sporca e il regazzino” La gioia di stare con il Signore è la tua forza L’andare via è perderti… perché fai questo? Non appesantire il tuo cuore con i giudizi goditi la gioia di aver colto il grappolo nascosto Il Padre tuo che vede nel segreto ti ricompenserà con la consolazione che Lui solo sa dare