Artesacra

Riflessioni

Mt 6,7-15

Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe. Mt 6,7-15 Invocare il perdono quando il cuore è pieno di risentimento Chiedere il perdono mentre il cuore è lontano dal fratello Tutto questo non serve C’è qualcosa ancora più grave che facciamo in noi le colpe che commettiamo non riusciamo a perdonarci ci rotoliamo sul…” perché? “ soffrendo in modo patologico ne facciamo un distillato di colpa e arriviamo al “senso di colpa” Infatti il senso di colpa alimenta il nostro orgoglio in modo esponeziale Il giudizio diventa tagliente e sarcastico sulle colpe degli altri L’indice di acidità dei nostri atteggiamenti e delle nostre parole è veramente caustico Perdonarti le tue colpe ha un processo meno contorto Basta che tu le riconosca le porti ai piedi della croce e le lasci lì Certo il tuo orgoglio perde il mordente Il tuo sguardo diventa benevolo La pace comincia a regnare in te Cominci ad essere uomo maturo che sa chiedere perdono a Dio E sa ricevere il perdono da Lui e donare il perdono al fratello Ci sono casi i più terribili quando le colpe vengo quantizzate o qualificate Questa modalità è davvero pericolosa Perché poi la relazione con Dio è falsata tu ti giustifichi sempre Usi il verbo che oggi va di moda… “dipende” terza persona singolare neutra In questa modalità neutra fai scorrere la tua vita neutra È vero starai sempre a galla Ma devi sapere che il tuo volto viene deturpato sentenzia con il sorriso e perole smielate e condanna in privato Una vita così ti conviente?

2 Cor 9,6-11

Ciascuno dia secondo quanto ha deciso nel suo cuore, non con tristezza né per forza, perché Dio ama chi dona con gioia. 2 Cor 9,6-11 Il dare e il quanto dare parte dal cuore E questo è saggezza divina, perché anche nel dare c’è la giusta misura Non si da per entusiasmo o con sensi di colpa Dio non vuole che tu dai secondo giustizia I materialisti danno secondo giustizia e creano conflitti I moralisti danno anche loro secondo giustizia in modo meritocratico I cristiani danno secondo l’intelligenza del cuore Perché l’arte del dare non sia un atto che passa sopra la dignità del fratello Ma un atto che a me che dono fa bene Si!! è un atto che faccio per me non per salvarmi l’anima Non perché l’altro mi riconosca quanto sono buono È un moto dell’anima che mi spinge ad essere povero per dipendere da Lui Il dare è un investimento relazionale che sigilla l’autenticità della relazione Dove il dono è accompagnato dallo Spirito Santo e il frutto è la gioia per te e la pace per il fratello Dare con tristezza è la cosa più odiosa La tristezza ti fa indagare nella vita dell’altro e questo è abominio Da adito a discorsi ideologici senza senso Porta a rapportare l’altro al proprio ego È una catastrofe umana e spirituale di chi dona Donare per forza è la stessa cosa Chi dona perché obbligato cerca di recuperare la somma donata sfuttando gli altri Come il parassitismo ormai galoppandte che dona con il sorriso a denti stretti E sfrutta nel nascondimento chi non sa difendersi Dio ama chi dona con gioia se ti interessa veramente donare Ora sai la strada

Mt 5,43-48

Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste Mt 5,43-48 Tutti ci mettiamo al sole e prendiamo il calore che ci basta Non diciamo mai che il sole sbaglia Con Dio invece ci dobbiamo sempre giustificare quando sbagliamo E quando presumiamo di avere ragione lo critichiamo Ci portiamo a spasso la bilancia della nostra giustizia Questo crea non poche difficoltà e delusioni Perché le aspettative secondo giustizia sono state disattese Pensate l’assurdo il sole creatura di Dio è più perfetto del suo Creatore Siamo illogici perché la nostra bilancia è tarata sulla giustizia Vuoi fare un salto di qualità? Tu tarati sull’amore Prendi da Dio l’amore come dal sole prendi il calore E se il calore lo tieni per te l’amore donalo e fai come Dio Lui non tiene niente perchè è amore Ma lo da affinchè l’uomo possa essere perfetto È dell’amore la perfezione perché è di Dio Le forme per quanto possono essere perfette sono sempre corrette Davanti all’amore non ci sono avversative Infatti l’amore perfetto ti ha redento perché ha dato tutto se stesso E ora è senza casa Perché per te non è giusto dargli la tua imperfezione ? Pensa alla vedova di Zarepta le mancava l’olio ospitò Elia E l’orcio dell’olio continuò a dare olio Se tu accogli nella tua imperfezione l’uomo della croce che cerca casa Tu sarai perfetto perché l’amore in te sarà completo e perfetto

Senza casa

L’uomo-Dio senza casa Tu Signore cerchi chi ti ospita e bussi Certamente non entri se non ti aprono Chi ti apre per convenienza non accetti il compromesso Chi divide la sua vita in materiale e spirituale Tu quando ami l’uomo lo ami integralmente Mio caro Signore rimani sempre senza casa Ci sono di coloro che vogliono vivere a tempo questo amore Altri che non ti conoscono come persona Infatti sulla croce hai detto “ho sete” La Tua sete non è ancora placata Tu sul quel legno continui a rimanere senza casa Ci sono poi di quelli che ti hanno trasformato in una idea Altri fanno disquisizioni dottrinali C’è chi fantastica sulle Tue doti spirituali Costruisce grattaceli senza fondamenta sospesi in aria Più di qualcuno ti vede come un uomo e non va oltre E sul quel niente vogliono costruire i valori Tu mio Dio rimani ancora snza casa Se guardo la Scrittura hai sempre chiesto all’uomo “oggi verrò a casa tua” Zaccheo ti ha accolto a casa “dammi da bere” chiedi alla Samaritana Noi vorremmo avere a che fare con Te a metà Abbiamo paura di amarti e di amare Abbiamo paura che ti stabilisci per troppo tempo Sei un ospite ingombrante per le nostre prigioni dorate Tu continui a rimanere senza casa Prova a venire a casa mia Non ho paura perché mi conosci e mi conosco Nella relazione voglio essere autentico con Te Non ho più l’urgenza di mostrarmi perfetto Anche in questo ci hai avvisati: “ temete piuttosto colui che ha il potere di far perire la vostra vita” Perché allora rimani ancora senza casa?

Os 11,1.3-4.8c-9

Io li traevo con legami di bontà,con vincoli d’amore,ero per lorocome chi solleva un bimbo alla sua guancia,mi chinavo su di luiper dargli da mangiare. Os 11,1.3-4.8c-9 Nonostante la mia infedeltà Tu continui a essere fedele al Tuo amore per me La Tua tenerezza mi spiazza e mi raccoglie e mi pone davanti a Te Come chi non ha niente da pretendere e niente da dare È proprio questa impotenza che mi fa osare e credere Io so che proprio allora vengo accarezzato dal Tuo volto Tu non nascondi mai il Tuo volto i miei occhi vogliono vederlo La mia anima vede e si bea alle carezze delle Tue guance Ricordo gli anni lontani quando tutte le mattine prima di andare all’università Ti facevi mangiare da me miserabile uomo e proprio mangiandoti sei entrato in me Ripenso ai ritardi con i colleghi perché passavo prima da Te Eri per me come l’aria e non potevo farne a meno Per i colleghi ero un malato cronico perché avevo bisogno di Te Sempre di più il tuo darti a me mi rendeva dipendente da Te Pieno di gratitudine anche oggi continuo a renderti grazie Se nella tua vita sei stato amato i giorni di quei tempi restano nell’eternità È sempre così l’amore non passa si dona facendosi mangiare Mangia il pane degli angeli è il pane di Dio Chi ha l’ardire di dire di esserene degno? Chi dice menzogne pensa di esserlo chi conosce la propria povertà sa di esserne bisognoso di questo cibo

Mt 10,7-13

Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. Non procuratevi oro né argento né denaro nelle vostre cinture, né sacca da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché chi lavora ha diritto al suo nutrimento. Quanto di ciò che hai ricevuto gratuitamente hai dato? Questa domanda te la devi porre specialmente quando qualcuno stende la mano verso di te Sii generoso nel tuo cuore e non avrai paura nel dare Quando dai non pensare a trattenere la parte migliore Dà fino all’ultimo per non invecchiare nell’egoismo e nella miseria spirituale Dio ti ha dato più di quello che tu meriti E se ti sei guadagnato qualcosa pensando alle tue sole forze Sei un bugiardo e la verità non abita in te Attaccarsi al denaro appesantisci il tuo cammino Avere paura che ti manca il mangiare e il bere è poca fede Ti basti la sola dignità di figlio non cercarne altre sono solo chimere Non legare la tua libertà alle cose ne resti prigioniero Appoggiati all’Eterno e il tuo piede non subisce danni Se lavori per Dio chiedi solo il necessario per nutrirti Se hai famiglia e figli da loro il necessario secondo lo spirito La gioia della gratuità ha il sapore di Infinito La pace della gratitudine è sapere di avere una vita intima con LUI

Mt 5,17-19

Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli». Mt 5,17-19 Bastano piccole dosi di amore per conquistare il mondo Il Male si agita e vuole far vedere la sua potenza Eppure basta accogliere la solitudine di un cuore e quel cuore prende la sua forza Nel sorriso di un piccolo atto è il precetto di un semplice comando Una semplice parola portata e proposta con umiltà c’è il moto di un’anima Nel respiro che rivela la nostalgia per Dio c’è la conoscenza della bellezza di Dio La meraviglia di un cuore generoso porta l’uomo a contemplare la gratuità di Dio Il giudicare il sezionare il comporre come lo scomporre riduce l’anima in mille pezzi L’unità dell’anima si compone con la fedeltà al suo Signore Prenditi sempre del piccolo tempo per metterti davanti a Lui È accumulare un grande capitale che ti sarà restituito con gli interessi dell’amore Una piccola preghiera semplice arriva a Dio celermente

Gv 15,9-11

Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena». Gv 15,9-11 Dove è la pienezza della gioia? La gioia scaturisce dallo stare in Lui È la linfa che passa dalla vite al tralcio Questa è la vera gioia Non la dimentichi facilmente e non ne senti la nostalgia È il frutto della preghiera e si rinnova ogni giorno È sempre diversa e ha lo stesso nome “gioia” La gioia che viene dalle relazioni umane è bella Lascia un attaccamento e succede che l’anima si adagia Infatti spesso si cerca contenitori che creano l’atmosfera È pura idolatria quel tipo di gioia non attaccarti Entri in una nostalgia che ti lega e diventi prigioniero La gioia che nasce dalla relazione con Lui L’anima sa che viene da Lui e lascia a Lui le mosse Questo mondo è triste e si spoglia con gli occhi Perché non sa diventare oggetto del Suo Amore Il paradosso che viviamo è che vogliamo diventare come l’altro Le innumerevoli fatiche che facciamo per diventare qualcuno Ci lasciano nella delusione Lui attrae ogni anima a Se È dell’anima farsi amare da Dio È dell’anima perdersi nel Suo amore In questa relazione ti viene data la gioia Noi cerchiamo con avidità ciò che possiamo manipolare Ci educhiamo si da bambini ad avere il giocattolo Poi il giocattolo si rompe e pretendiamo ancora Dio non da il trenino per farti vivere da bamboccio Dio da se stesso affinchè tu ti elevi a Lui “ E chi viene a me- dice Gesù- non lo respingerò”

Mc 12,28-34

Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici». Mc 12,28-34 Signore portami nel deserto dove gli idoli svaniscono come la nebbia al sole E nel silenzio del deserto possa ascoltare la Tua voce Nell’amarti Signore donami l’unità della mia persona Donami un cuore aperto che sappia accogliere il tuo amore Donami un cuore integro che sappia discernere Chi sei da chi sono Spazza dal mio cuore specialmente in quegli angoli bui il nemico accusatore Santo Spirito tieni puro il mio cuore e donami le virtù che lo rendono saldo Fa o Signore che la mia mente non si perda nei mille pensieri Con saggezza e umiltà sappia riconoscerti suo Creatore La Tua forza mi invada affinchè io possa starti davanti Nessun vivente è giusto per poter sostenere il Tuo sguardo È la Tua potenza che mi permette di stare E sollecita la mia volontà a cercarti per stare con te e prendere su di se la Tua Volontà Verso il prossimo fa che io sia dono espropriato da me Non ci sia nel donarmi atteggiamento autoreferenziale Fa che non sia ammalato di messianismo perché Tu solo ci hai redenti Che io sia grato a Te e al fratello che mi permettete essere dono La forza che mi hai dato nella preghiera a Te trasformala in pazienza per i fratelli Fa che i sensi della carne cedono il passo a quelli dell’anima E io possa vedere Te nei fratelli Sappia donare con gioia a tutti Viva di piccole cose per poter donare l’Amore dell’Eterno Solo questo mi basti che io non conosca altri all’infuori di questo comando

Mc 12,18-27

…Non è Dio dei morti, ma dei viventi! Voi siete in grave errore». Mc 12,18-27 Quale è il tuo Dio? È quello che quando ti alzi al mattino devi per forza salutare se no ti va male la giornata Oppure è quello di cui ti ricordi quando stai male O è quello che devi difendere poiché l’hai fatto diventare un’ idea un pensiero un’energia una dottrina un valore un principio e ti accendi pure nelle discussioni Se pensi che Dio è questo hai una vita grigia per non dire morta Io se fossi in te cercherei di verificare la destinazione dove stai andando Gesù parla chiaramente che il nostro Dio è il Dio dei vivi perché è Persona “Tu una Persona la vuoi incontrare”.. mi dirai”… certo la incontrerò quando andrò da Lui” Sappi che quel futuro può essere oggi e oggi lo puoi incontrare Oggi puoi avere a che fare con Lui dove il tuo presente e il tuo futuro coincidono Hai mai pensato a questo? Nella mia esperienza ho visto le ideologie evaporare Le energie perdere il mordente La stessa scienza che è diventata bugiarda e non si capisce oggi che cosa è… passerà Lui rimane e non ha bisogno di essere difeso Vuole essere testimoniato con il tuo amore e la tua fede Se non capisci questo sei in grave errore per non dire che sei morto