Artesacra

Lc 16,1-8

Il padrone lodò quell’amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce. Lc 16,1-8 Viene da chiedersi… come mai il Signore loda l’amministratore disonesto ? Quasi quasi potremmo dire che gli amministratori italici sono santi. Non è così il Signore loda la determinazione che ha questo amministratore Infatti chiede a noi cristiani di essere più determinati e virili Anche perché abbiamo visto la scarsa virilità degli annunciatori di questi giorni Quando la battaglia si fa più cruenta allora devi credere di più Allora più fortemente cerca il terreno vergine anche se infestato risponde sempre meglio Rispetto a quel terreno dove l’annuncio già c’è stato ma che è caduto su un terreno armai sterile C’è una sete di bere alle sorgenti della salvezza E non c’è più tempo da perdere in discussioni strategiche Infatti noi siamo operai e le strategie le fa chi è Onnipotente Annunciate il vangelo nelle situazioni opportune e non opportune (S. Paolo) Oggi l’annuncio è melenzo e polemico su quello che fanno gli altri Non abbiamo il coraggio di professare chi con coraggio e amore ha dato la vita per amore In questo che dico non c’è fanatismo, perché i fanatici sono coloro che si agitano Chi è determinato va avanti nel solco della verità perché ha sperimentato la forza del Padrone Le concessioni che fa l’amministratore disonesto non sono benedette da Dio Forse alcuni amministatori nostrani concedono senza pensare alla virulenza evangelica La forza evangelica si basa sulla testimonianza e non sulla carta scritta partotita dalle loro menti Tante parole e tante concessioni per farci sporcare l’unica ricchezza della chiesa Quando ho fatto il cammino di Santiago insieme ad alcuni giovani Ho celebrato la messa in un paese delle meseta la chiesa era spoglia C’è Gesù eucarestia nel tabernacolo e una vecchietta decisa mi fa rivolgendosi al tabernacolo: “Questa è l’unica ricchezza che abbiamo” e non si riferiva alla porticina del tabernacolo Ma a Chi era dentro perché in nome di Costui vero Padrone della chiesa non siamo più determinati?

Rm 14,7-12

Quindi ciascuno di noi renderà conto di se stesso a Dio. Rm 14,7-12 È una bellissima espressione che ci responsabilizza e da gloria a Dio In questa espressione non ci sono margini per quel giustificazionismo becero Dove la dignità dell’uomo viene a essere umiliata L’uomo che sa di rendere conto a Dio sa anche di avere avuto dei doni Sa di essere stato amato di un amore particolare Ma quello che sa di più e tiene nel profondo del suo essere È la relazione vera che ha con il Padre È proprio questa relazione vera Dove l’amore ricevuto e quello dato presenta una sperequazione infinita È proprio dell’anima dire al Padre la propria riconoscenscenza È qualcosa di indefinibile che non ha niente a che fare con le cose ricevute È quel senso di gratitudine che per essere definito è il non è di tutte le cose belle È proprio la stessa persona del Padre Ti voglio bene Padre mio non perché mi ami Ti voglio bene Padre mio non perché sono sacerdote Ti voglio bene Padre mio non perché la mia vita è piena Ti voglio bene perché sei Tu In questo Tu c’è tutto il bene espresso,non espresso e che non si può esprimere

Rm 13,8-13

Infatti: «Non commetterai adulterio, non ucciderai, non ruberai, non desidererai», e qualsiasi altro comandamento, si ricapitola in questa parola: «Amerai il tuo prossimo come te stesso». Rm 13,8-13 Molti vogliono amare il prossimo e hanno le più belle intenzioni Poi vai a vedere con il prossimo hanno una relazione falsa E quello che è peggio di tutto con loro stessi non hanno amore Ci sono di quelli che si fanno in quattro e poi sotto sotto aspettano riconoscimenti Ci sono di quelli che calcolano il loro dare in base alla possibilità di entrate Ci sono di quelli che fanno finta di amare il prossimo ma sono legati alle loro paure La cosa più terribile e pericolosa nella relazione con il fratello è usarlo Tu se veramente hai deciso di amare il prossimo comincia ad aver cura di te Cerca di mangiare bene e prepararti la tavola anche se devi mangiare un panino Perché mangiare bene è saper vivere e questo non significa abbuffarsi o compensarsi Altrimenti nelle relazioni ti abbuffi di conoscenze e non ami nessuno Non farti prendere dall’ansia perché controlli e hai paura che la neve si scioglie in tasca In questo modo non ami il fratello che ti sta difronte ami solo il tempo che passa La tua curiosità è come quella di una bertuccia e vuoi entrare nella vita del fratello Ricordati che questo non è amare Tu invece allenati a non curiosare quello che dicono gli altri sul tuo conto Perché rimani schiacciato e hai paura di te stesso piuttosto diffida di te Affidati al Signore e nelle relazioni cerca di imparare dalla ricchezza del fratello Amare se stessi è arte e bellezza Amare il fratello è gioia e armonia Di piuttosto che non sai amare che mettere i manifesti sulla tua capacità di amare

Sal 130

Signore, non si esalta il mio cuore né i miei occhi guardano in alto; non vado cercando cose grandi né meraviglie più alte di me. Sal 130 Questo è un salmo contro l’ansia È un canto che smorza desideri velleitari E progetti di edifici che vanno dal decimo piano in su E che tali edifici non hanno fondamenta Anima abbandonati tra le Sue braccia Come un bambino che non può fare altro Perché è piccolo e dipendente Anima mia è vero lasciare le redini in mano al Tuo Creatore Ti è difficile e pesante ma nella fiducia Tu ricevi la certezza che Lui è fedele a te Più di quanto tu pensi di essergli fedele È nell’atteggiamento del bambino la saggezza e la speranza Affinchè l’attesa diventi colma di preghiera Quella attesa che sa ascoltare E il suo orecchio è cosi sensibile da udire i passi dell’Amato Quando Lui busserà alla tua porta ti troverà pronta Perché l’invito si è compiuto e parteciperai alle nozze del gran Re

Sal 26

Sono certo di contemplare la bontà del Signorenella terra dei viventi.Spera nel Signore, sii forte,si rinfranchi il tuo cuore e spera nel Signore. Sal 26 La fede nel mio cuore mi sostiene e mi da la certezza E nella terra senza tramonto dove il sonno è pace Assaporo la tua bontà Tutto questo custodisci nel tuo cuore fratello Non permettere che nessuno entri nel tuo cuore E possa rapire la speranza che ti fa andare avanti Queste virtù oggi ti servono affichè tu non cada nello sconforto In questa vita impara a vivere con l’Amore È, infatti, l’Amore la legge nella terra dei viventi Lui non ti caccerà fuori quando lo incontrerai Perché in questa vita l’hai cercato sui monti e nelle valli Hai preso sentieri sconnessi il tuo piede si è storto Lui sa che tu l’hai sempre cercato e questo gli basta L’Amore guarda le tue intenzioni e non le trasgressioni per debolezza Nell’ultimo salto ti troverai tra le sue braccia Farai casa con Lui dove la gioia e la felicità sarà il tuo pane

Rm 9,1-5

Vorrei infatti essere io stesso anatema, separato da Cristo a vantaggio dei mie fratelli, miei consanguinei secondo la carne. Rm 9,1-5 Se leggi questa dichiarazione d’amore Paolo l’ha firmata con il suo sangue Lui va oltre affinchè i connazionali possano credere in Cristo Accetta di essere scomunicato da Cristo Perdere Dio per Dio sembra un paradosso Ma è proprio questo gesto che fa il cristiano Da all’Amore il significato di gratuità Dio ci ama a prescindere che siamo bravi Che facciamo i nostri compitini bene Che la legge venga osservata Dio ci ha creato gratis e vuole stare con noi La sua gratuità arriva fino al punto di dare il Figlio per amore nostro Il Figlio si dona per amore nostro Lo Spirito Santo pur soffrendo gemiti inesprimibili abita in noi È nella fede che trovi la forza del dono

Rm 3,1b-39

Chi ci separerà dall’amore di Cristo? Forse la tribolazione, l’angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? Come sta scritto: «Per causa tua siamo messi a morte tutto il giorno, siamo considerati come pecore da macello». Rm 3,1b-39 Magari Signore ci degnassi di essere pecore da macello Essere eletti a testimoni fino al martirio Oggi siamo sulla buona strada dove essere cattolico è obbrobbio Menzogne e atteggiamenti pretestuosi e violenti ci distraggono Ma il cristiano deve andare nel solco tracciato dal Maestro Ignazio d’Antiochia diceva: “aspettate a dirmi Cristiano, lo sarò veramente quando mi troverò nella bocca dei leoni” E ancora dice: “ io solleciterò i leoni affinche possa essere frumento macinato tra i loro denti” In questa lotta che inizia al mattino presto appena alzati Lui si schiera al nostro fianco e ci conduce fuori Andare fuori dopo aver lottato è qualcosa di veramente straordinario Per vincere devi morire in Lui ogni giorno Sulla tua bocca fa che ci sia sempre amore e perdono Non rivendicare giustizia perché la ricompensa è limitante L’amore e il perdono accordato è guadagnare il fratello Una terra senza menzogna dove l’amore e il perdono regna La rabbia viene diffidata dall’abbandono a Lui Allora le pecore destinate al macello tingeranno l’alba della primavera

Ef 2,19-22

In lui tutta la costruzione cresce ben ordinata per essere tempio santo nel Signore; in lui anche voi venite edificati insieme per diventare abitazione di Dio per mezzo dello Spirito. Ef 2,19-22 Signore taglia questa pietra Secondo i tuo desideri Addolcisci gli spigoli E fa che si incastra nel tuo edificio Se fa scintille per lo scappello che la plasma Falle capire che quelle scintille È la sofferenza che sana Se i lati sono diventati definiti È perché nella sofferenza l’hai resa libera Ormai è cementata con il tuo Santo Spirito alle altre E se l’acqua della tentazione la seduce per portarla via Dalle il discernimento di vedere il cumulo di pietre abbandonate Perché sedotte dalla menzogna Ora sono là che chiedono misericordia Con il tuo scappello mio Dio lavorale di nuovo Affinchè rimesse al loro vecchio posto rinsaldano l’edificio Leviga la superficie affinche si possa vedere la bellezza del tuo Amore

Lc 13,18-21

E disse ancora: «A che cosa posso paragonare il regno di Dio? È simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata». Lc 13,18-21 S.Paolo nella 1Cor dice:”non sapete che basta un poco di lievito a fermentare tutta la pasta?” È sul quel po’ su cui oggi la chiesa si fonda Nell’economia di Dio ciò che sbalordisce o che fa colpo non ha importanza Lui cerca persone che sono convinte e nel silenzio sono fermento con la loro testimonianza Il fare per farsi vedere e approvare deve cedere il passo al nascosto e al vero Il livieto viene sciolto nell’acqua, mescolato nella farina e dopo un po’ la pasta aumenta di volume Se il lievito è rancido attaccato da microrganismi nocivi non fermenta Abbandoniamo il lievito rancido dei farisei e cerchiamo di essere lievito nuovo Infatti il lievito che è nascosto si dona Il cristiano verace si dona e lascia una testimonianza I grandi cambiamenti si sono avuti ad opera di pochi uomini di fede e nel silenzio Troppe parole fanno rumore e non mettono paura al nemico Troppi dottori al capezzale fanno morire il malato L’avvento del regno di Dio avverrà grazie a coloro che si sacrificano nel silenzio Amano nel silenzio danno nel silenzio è il silenzio che lascia la possibilità alla massa di aumentare Siamo tutti protesi a fare progetti e proposte e abbiamo dimenticato una persona importante È Cristo che vince è la fede in Cristo che muove le montagne Le nuove come le vecchie dottrine non tengono conto ne dello Sposo ne della Sposa La chiesa sposa di Cristo composta dal popolo che va amato e non indottrinato

Lc 13,10-17

Gesù la vide, la chiamò a sé e le disse: «Donna, sei liberata dalla tua malattia». Impose le mani su di lei e subito quella si raddrizzò e glorificava Dio. Lc 13,10-17 Quando non riesci a stare in piedi perché i pesi sono tali da piegarti Quando sulle tue spalle si abbattono responsabilità tali e la tua visuale è la terra che calpesti Quando il fallimento ti fa rodere dentro Quando la paura di non poterti rialzare ti condanna Quando ormai pensi che non rientri più in circolo e sei escluso Quando la voglia è fiacca L’accusatore che è in te ti suggerisce paure che non sono tue C’è quella memoria che ti fa sentire strano al punto che è meglio un pugno nello stomaco che continuare a vivere Abbi solo fiducia in Lui questa donna è curva da diciotto anni È una vita passata a guardare per terra Una vita a beccare ciò che ti viene dato Una vita senza orizzonti da sognare e tramonti da vedere Anche a te sembra essere legato a qualcosa da cui non ti puoi sciogliere Gesù la vide e la chiamò a se La sera quando rientro in camera e chiudo la porta Sono stanco alcune sinapsi hanno fatto il botto Tante sofferenze mi hanno colpito e mi sento curvo Lui mi aspetta come il contadino fa entrare il bue nella stalla E alla fine della giornata parlando con il bue che ha arato Gli mette le mani in testa e dice:” oggi abbiamo lavorato ora riposati” Oggi ti sporcherai sicuramente Oggi corri il rischio di avere il coltello tra i denti Oggi il capo si mette di traverso Oggi qualche sorriso si confonde con “te strozzo” Stasera quando finisce il giorno con la Sua mano che passa sulla tua testa Sentirai queste parole: ”Sta in pace e riposa”